Non si ferma il crollo di Piazza Affari: FTSEMib -5,2%
Ancora vendite sui titoli del settore bancario, dopo la pesante correzione subita nelle due sedute precedenti. In flessione i petroliferi e le utilities
di Edoardo Fagnani 7 apr 2025 ore 17:39I maggiori indici di Borsa Italiana e le principali piazze finanziarie europee hanno chiuso la prima giornata della settimana con forti ribassi, dopo la pesante correzione subita nelle precedenti due sedute. Secondo Mark Haefele - Chief Investment Officer di UBS Global Wealth Management - la volatilità sui mercati finanziari è destinata a perdurare nelle prossime settimane. Nel breve termine, l'esperto ritiene che i mercati, attualmente privi di fiducia, necessiteranno di ulteriori segnali che confermino lo scenario di base prima di assistere a un cambiamento significativo. "Storicamente, i periodi di stress del mercato hanno offerto ricompense a lungo termine per gli investitori diversificati che mantengono la propria strategia o decidono di investire nuovi capitali", ha ricordato Mark Haefele.
Il FTSEMib ha perso il 5,18% a 32.854 punti, dopo aver oscillato tra un minimo di 31.946 punti e un massimo di 34.408 punti. Il FTSE Italia All Share ha chiuso in calo del 5%. Segno meno anche per il FTSE Italia Mid Cap (-3,08%) e per il FTSE Italia Star (-3,55%). Nella seduta del 7 aprile 2025 il controvalore degli scambi è sceso a 8,96 miliardi di euro, rispetto ai 9,1 miliardi di venerdì.
Alle ore 17.30 il bitcoin era sceso a 78.000 dollari (meno di 71.500 euro).
Lo spread Btp-Bund si è riportato a 120 punti, con il rendimento del Btp decennale che ha superato il 3,85%.
L’euro è sceso a 1,09 dollari.
Ancora vendite sui titoli del settore bancario, dopo la pesante correzione subita nelle due sedute precedenti.
Male IntesaSanpaolo (-5,56% a 3,9 euro).
Monte dei Paschi di Siena (-4,93% a 5,94 euro), Mediobanca (-5,05% a 14,105 euro) e Popolare di Sondrio (-4,34% a 9,04 euro) tra i peggiori del comparto.
UniCredit ha ceduto il 2,77% a 42,65 euro.
In rosso anche i titoli del settore petrolifero, con il prezzo del greggio a New York (contratto con scadenza a maggio 2025) che è sceso a 60,5 dollari al barile, dopo aver oscillato tra un minimo di 59 dollari e un massimo di 64 dollari.
ENI ha lasciato sul terreno il 7,72% a 12,044 euro. Male anche Saipem (-5,51% a 1,69 euro) e Tenaris (-5,95% a 14,55 euro).
Male le utilities. Spicca il ribasso di A2A (-8,54% a 1,9655 euro).
Stellantis (-5,55% a 8,289 euro) tra i peggiori di giornata al FTSEMib. S&P Global prevede che il settore automobilistico europeo subirà gli effetti più negativi dai dazi imposti dall'amministrazione guidata da Donald Trump. "L'imposizione di un dazio del 25% sui veicoli importati negli Stati Uniti potrebbe avere ripercussioni negative sulle case automobilistiche europee e di altri Paesi del mondo e sulle loro estese supply chain", hanno ipotizzato gli esperti.
Generali ha subito una flessione del 3,68% a 29,31 euro. Dalle comunicazioni diffuse dalla Consob si apprende che il 1° aprile 2025 UniCredit ha incrementato la partecipazione aggregata nella compagnia assicurativa, portandola dal 5,229% al 5,543%.
NEXI ha ceduto il 3,91% a 4,1 euro. L’agenzia Moody’s ha confermato a “Ba1” il rating sulla solidità patrimoniale della compagnia; parallelamente gli esperti hanno migliorato l’outlook, portandolo da “stabile” a “positivo”.