FTSEMib: stai attento, cassettista!
Questa è una nuova fase di mercato, che mette in risalto le scelte di una categoria molto a rischio, di cui parleremo in questo articolo, insieme ad una prospettiva su dove andranno i prezzi da qui in futuro
di Fabio Pioli 14 apr 2025 ore 11:22Di Fabio Pioli, trader professionista, ideatore di Miraclapp, la più grande piattaforma del reddito extra
Abbiamo già scritto nei scorsi articoli come la stangata della scorsa settimana non discendesse da una situazione anomala (solo una disamina inattenta può ricondurre ad esempio un tale comportamento alle politiche americane sui dazi) ma fosse un movimento razionale che bisognava aspettarsi, prima o poi.
In effetti credo che la strategia del trovare il capro espiatorio, ossia dare la colpa di un comportamento normale e consequenziale a questo piuttosto che a quello, non aiuti a capire come ci si possa invece piegare sempre ed in modo consistente a proprio vantaggio le leggi che governano i mercati e le oscillazioni dei prezzi.
Quindi in questo articolo esporremo uno degli errori tipici che può essere fatto ora e lo assoceremo alla nuova fase di mercato che stiamo vivendo, chiarendola al meglio che ci è possibile.
Ogni avvenimento ha la sua storia. Partiamo dunque dalla storia dei prezzi che ci ha portati fino a qui. Si riassume così: i prezzi prima erano troppo alti e fuori da ogni bilanciamento: una salita troppo veloce non poteva che portare ad un’oscillazione contraria che riequilibrasse tale anomalia, che possiamo definire “euforia dei prezzi”.
Ora però siamo in una fase completamente diversa: qui l’equilibrio c’è e se prima l’adagio (quasi un mantra, per la verità) era: “NON COMPRARE”, a nessun costo, adesso, presta molta attenzione (perché è di imperdibile importanza), si possono usare le seguenti parole per definire cosa accadrà: “SI PUO’ O DECOLLARE OPPURE CROLLARE”.
Infatti noi abbiamo come strategia adesso anche quella di comprare.
A determinate condizioni perché ciò, se andrà fatto, andrà fatto solo ed esclusivamente al punto giusto, e non privi di segnali (e qui ci colleghiamo all’errore che alcuni potrebbero fare e da cui abbiamo promesso di mettere in guardia; ma questo dopo).
Prima giustifichiamo graficamente quanto detto ossia che ci si trova in un nuovo equilibrio e che o si risalirà forte o si scenderà forte. Su questo non c’è dubbio.
Perché? Sebbene abbiamo da tempo indicato che alcuni supporti di lungo periodo si trovano adesso intorno ai 25.500 punti, ciò non deve confondere: i primi supporti (e questo è il motivo per il quale il mercato li ha sentiti) si trovano molto prima e sono qui: più o meno a 33.300 punti di future sull’indice FTSEMib (Figura 1).
Fig 1. Future FTSEMib – Grafico mensile
E qui ci sarà (è già in essere, per la verità), una grossa battaglia perché proprio qui la posta in palio è alta: questi livelli, se tenuti, potranno rappresentare una nuova rampa di lancio per andare a riprendere il trend rialzista e superare i massimi (di qui la possibilità di un forte rialzo) (Figura 2).
Fig 2. Future FTSEMib – Grafico mensile
Come fare a saperlo?
La risposta onesta, anche se totalmente confusionaria per il piccolo risparmiatore, è che non è importante saperlo, anche perché i tempi prima di prendere una direzione potrebbero essere lunghi (come puoi avere notato abbiamo impostato un grafico mensile per cui niente di rilevante accadrà, ad esempio, prima del mese di maggio) ma che l’importante è non fare errori.
Fig 3. Future FTSEMib – Grafico mensile
Ed è per questo che abbiamo nominato i “cassettisti”.
I cassettisti sono coloro che si tengono i titoli a prescindere, principalmente per due motivi: o lo diventano per “necessità” perché nascono come persone desiderose di prendere i trend ma si rendono conto di non farcela quando incappano nell’oscillazione contraria oppure lo sono per “credo” ossia si affezionano ai dividendi e sono convinti che tale formula li salverà in qualche modo dal perdere in tutto o in parte il capitale investito.
Qualsiasi sia il motivo per il quale lo sono diventati, per credo o perché obbligati dall’inabilità a cogliere migliori opportunità, in questo momento i cassettisti sono una categoria di investitori particolarmente fragile perché non ha alternative, ossia ha una sola opzione (il che equivale a non avere alternative).
In sostanza, di fronte, ad un mercato che nel 50% dei casi salirà e nel 50% dei casi crollerà, manca loro la strategia da adottare nella seconda evenienza.
Ossia, in altre parole, se il mercato salirà, terranno i titoli in portafoglio; se il mercato scenderà, terranno i titoli in portafoglio. In sostanza, nella seconda ipotesi, non faranno niente.
Il problema è che, se dovesse succedere la seconda ipotesi, potrebbero perdere tutto il capitale. Ciò non è certo un buon modo di giocare “il grande gioco borsistico degli scacchi”.
Purtroppo, la definizione stessa di cassettista è tale che non crederanno mai alla seconda eventualità, ossia quella di perdere il capitale; non considereranno mai di non poter avere i titoli “buoni” né contempleranno che i dividendi potrebbero non essere più deliberati in futuro dalle società di cui diventano azionisti (il futuro chi lo conosce). Quindi, paradossalmente, è anche inutile metterli in guardia. Ma noi, come al solito, su queste pagine, ci proviamo ugualmente.
Attenzione, l’errore speculare lo stanno compiendo i “ribassisti ad oltranza”: anche loro hanno un credo e anche loro nel 50% dei casi, stante la situazione, falliranno, perdendo tutto o solo buona parte del capitale investito.
Visione troppo pessimista? Se ci si pensa non può essere diversamente, perché manca agli uni e agli altri una strategia di uscita dalla posizione: profitti limitati; rischio illimitato.