La previdenza complementare
Cos’è e come funziona la previdenza complementare? Cerchiamo di comprenderla bene per effettuare le giuste scelte
di Jonathan Figoli 17 apr 2009 ore 11:12Articolo a cura di ProfessioneFinanza.com
La previdenza di ogni persona si basa già oggi sul cosiddetto "Sistema dei tre pilastri". Il primo pilastro, che fino ad ora ha rappresentato la vera e propria colonna portante, è rappresentato dall'Inps stessa che, però, ha risentito delle varie riforme analizzate, e quindi, in un prossimo futuro, non riuscirà più da sola a garantire alla popolazione italiana il mantenimento di un adeguato tenore di vita.
Il secondo pilastro individuato va nella previdenza complementare ad adesione collettiva ovvero da quelle forme di previdenza rivolte a coloro che presentano una vera e propria caratteristica professionale comune. Le due principali forme di secondo pilastro sono rappresentate da un “fondo chiuso o negoziale” che è un fondo rivolto a quei lavoratori che hanno come caratteristica professionale l’aver sottoscritto un contratto collettivo nazionale del lavoro (CCNL), oppure da un “accordo aziendale” al quale possono aderire solamente coloro che sono dipendenti di una medesima azienda.
Il Terzo Pilastro, invece, è rappresentato da tutte le forme di previdenza complementare ad adesione individuale che non prevedono una caratteristica professionale comune e che, quindi, sono sottoscrivibili da chiunque, dipendenti, autonomi o anche da non percettori di reddito.
Sono forme di terzo pilastro i “fondi pensione aperti”, da considerarsi come un vero e proprio investimento finanziario con un orizzonte temporale pari agli anni che mancano alla pensione, e i “piani di investimento pensionistici” o PIP istituiti da compagnie di assicurazione che alla finalità previdenziale aggiungono la copertura dell’esigenza di protezione propria delle tradizionali polizze vita.
Jonathan Figoli
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