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Mutui per under 35: gli assunti con il Jobs Act possono comprare casa?

Gli esperti del comparatore online SuperMoney hanno analizzato il mercato dei mutui a un anno dall'entrata in vigore delJobs Act: quanto è facile per gli under 35 comprare casa?

di Roberto Ballabeni 19 mag 2016 ore 12:27

A cura di Supermoney.it

L’avvento del Jobs Act ha portato diverse novità nel mercato del lavoro, tra cui il cosiddetto contratto di lavoro a tempo indeterminato a tutele crescenti. Visti anche gli incentivi messi in campo dal governo, sono ormai tanti i giovani che sono stati assunti con questo contratto. ma per le banche il nuovo contratto a tutele crescenti offre le stesse garanzie di un "vecchio" contratto a tempo indeterminato?

La domanda se la sono posta gli esperti del comparatore online SuperMoney, che hanno cercato di stabilire se c’è una correlazione tra l’entrata in vigore del Jobs Act e la recente ripresa del mercato creditizio. È forse più facile accendere mutui per under 35? I giovani risparmiatori che vogliono acquistare la loro prima casa trovano finanziamenti che effettivamente li aiutano? SuperMoney ha così interpellato alcuni istituti di credito: Banca Sella, CheBanca!, Intesa Sanpaolo, UbiBanca e UniCredit.


MUTUI PER UNDER 35: LA RICERCA DI SUPERMONEY
casa_16Alle banche interpellate, SuperMoney ha proposto di eseguire una simulazione basata sull’impiego di un “profilo tipo” per il richiedente e per l’immobile. Il richiedente del finanziamento sarebbe un giovane lavoratore tra i 25 e i 30 anni, assunto con un contratto di lavoro a tempo indeterminato a tutele crescenti con una retribuzione annua lorda di 25.000€. L’immobile che vuole acquistare ha un valore in linea con il prezzo medio oggi presente sul mercato immobiliare: 200.000€.

SuperMoney ha chiesto agli istituti di credito di valutare le reali opportunità di accesso a un mutuo, di dare una stima della liquidità che avrebbero concesso rispetto al valore dell’immobile (LTV) e delle principali voci di spesa (spese istruttorie, rata mensile, TAEG). La stessa analisi era stata fatta da SuperMoney un anno fa e tutte le banche (tranne Deutsche Bank) hanno accettato di rifare le simulazioni.


MUTUI PER UNDER 35: I RISULTATI
Analizzando i dati si capisce che, in realtà, non è per niente facile accedere a un mutuo vantaggioso per un lavoratore under 35 assunto con contratto di lavoro a tempo indeterminato a tutele crescenti. Infatti, la quasi totalità delle banche concede il finanziamento solo per il 50% del valore dell’immobile, aspettandosi che il richiedente versi in anticipo la restante metà dell’importo.

Se si conosce l’attuale situazione del mercato lavorativo per i giovani, si intuisce facilmente come questa sia una richiesta impossibile da soddisfare. Un under 35 molto difficilmente ha maturato abbastanza esperienza lavorativada risparmiare abbastanza denaro per coprire una parte sostanziale del prezzo dell'immobile. E se anche lavorasse da tanto tempo, gli stipendi percepiti, in ogni caso, non gli avrebbero permesso di raggiungere quella cifra: spesso non è possibile neanche pagare un normale affitto.

Ma vediamo i risultati per ogni banca che sono emersi dallo studio, in caso di mutuo a tasso fisso:

Banca

Ammortamento

LTV

Durata Mutuo

TAEG

Rata

Banca Sella

110.000

55%

25 anni

3,41%

527,38 €

CheBanca!

(con garante)

160.000 €

80%

30 anni

3,05%

665,11 €

CheBanca! (senza garante)

120.000 €

60%

30 anni

2,69%

476,64 €

Intesa Sanpaolo

100.000 €

50%

30 anni

2,525%

387,37 €

Ubi Banca

100.000 €

50%

20 anni

2,55%

524,60 €

Unicredit

100.000 €

50%

20 anni

2,70%

530 €


I risultati non cambiano se si richiede un mutuo a tasso variabile:

Banca

Ammortamento

LTV

Durata Mutuo

TAEG

Rata

Banca Sella

110.000 €

55%

25 anni

1,61%

432,22 €

CheBanca!

(con garante)

160.000 €

80%

30 anni

1,86%,

570,81 €

Intesa San Paolo

100.000 €

50%

30 anni

1,211%

324,77 €

Ubi Banca

100.000 €

50%

20 anni

1,52%

477,17 €

Unicredit

100.000 €

50%

20 anni

1,47%

473 €


MUTUI PER UNDER 35: LA POSSIBILITA’ DEL GARANTE
Dai risultati dello studio spunta, però, una possibilità: la figura del garante. Se il giovane riesce a trovare una persona disposta a impegnarsi legalmente a versare le rate di rimborso al suo posto nel caso in cui lui non ci riesca, allora le banche sono più disposte a concedere una maggiore liquidità. Ad esempio, CheBanca! pone la presenza di un garante come condizione per erogare fino a  160.000€ di finanziamento, contro i 120.000 che erogherebbe senza questa garanzia, portando così il LTV dal 60% all’80%.

Insomma, la maggior parte dei giovani lavoratori italiani è di fatto tagliata fuori dal mercato immobiliare, con ben poche possibilità di acquistare una casa. Tutto ciò, nonostante il momento molto proprizio visto il forte calo dei tassi d’interesse e dei costi delle abitazioni. Se possiamo dire che il Jobs Act abbia dato una scossa al mercato del lavoro,  il contratto a tutele crescenti non rappresenta ancora una valida garanzia per le banche, che dimostrano di fatto un atteggiamento prudente ritenendo l'affidabilità creditizia dei giovani risparmiatori una garanzia non del tutto sufficiente.

Questo scritto è redatto a solo scopo informativo, può essere modificato in qualsiasi momento e NON può essere considerato sollecitazione al pubblico risparmio. Il sito web non garantisce la correttezza e non si assume la responsabilità in merito all’uso delle informazioni ivi riportate.
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