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Cosa sono i prestiti personali

Concesso da banche e società finanziarie specializzate, il prestito personale consiste nel finanziamento di una quantità di denaro prefissata, a un tasso fisso, e da rimborsare con un piano di ammortamento a rate costanti.

di Marco Delugan 19 mag 2009 ore 12:33

Il prestito personale rientra nella più ampia categoria del credito al consumo, e non è “finalizzato”: non è collegato, cioè, all’acquisto di un particolare bene o servizio.

Se la richiesta di un prestito personale viene accettata, l’istituto finanziario erogherà la somma direttamente al consumatore e non ad un terzo, come nel caso del finanziamento per l’acquisto dell’automobile, ad esempio. Nel contratto manca, tipicamente, anche l’indicazione di un bene o di un servizio che possa fungere da garanzia nel caso di insolvenza del debitore. E’, per questo, un contratto rischioso per l’istituto finanziatore.

Per coprirsi, anche solo parzialmente, dai rischi che comporta questo tipo di finanziamento, può accadere che l’istituto finanziatore chieda al cliente cosa vuole acquistare, e un preventivo delle spese. A volte le richieste dell’istituto possono spingersi fino alla firma del negoziante sulle dichiarazioni del consumatore. Il tutto come vincolo necessario alla concessione del prestito, pur non configurandosi nessun legame tra contratto di credito e contratto di compravendita, e nemmeno alcuna forma di collaborazione tra venditore e finanziatore.

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prestiti-personaliLE (POSSIBILI) GARANZIE PER L’EROGAZIONE DI UN PRESTITO PERSONALE
Abbiamo appena visto come, solitamente, il contratto che stabilisce le condizioni del prestito non preveda la presenza di garanzie reali. Come non siano presenti, cioè, diritti di pegno o ipoteca su beni del richiedente a favore dell’istituto che eroga il prestito.

Ma può capitare - ancora per ridurre il rischio corso dall’istituto che il richiedente non riesca a far fronte al pagamento delle rate - che il contratto preveda invece la cambializzazione delle rate, o una sola cambiale che garantisca una parte o tutto l’importo del prestito.

Altro modo per ridurre il rischio dell’operazione è la firma di un coobbligato e di un terzo fideiussore che diventa, in questo modo, garante verso l'istituto erogatore. Una richiesta, quest’ultima, abituale quando si presentano condizioni come queste: un richiedente che lavora da pochi anni; un importo richiesto particolarmente alto.

Le eventuali richieste di garanzie sono comunque a discrezione dell’istituto che eroga il prestito, e dipendono dalla rischiosità dell’operazione e dalla solvibilità del richiedente.

PRESTITI PERSONALI, GLI ELEMENTI DEL CONTRATTO
Il contratto di prestito personale deve contenere i seguenti elementi:

    tasso di interesse;
    altri prezzi e condizioni, ed eventuali maggiori oneri in caso di mora;
    importo del finanziamento;
    modalità del finanziamento;
    numero, importo e scadenza delle rate;
    il tasso annuo effettivo globale (TAEG);
    le condizioni che presiedono alla modifica del TAEG;
    importo e causale degli oneri esclusi dal calcolo del TAEG;
    eventuali garanzie richieste;
    eventuali coperture assicurative richieste e non incluse nel calcolo del TAEG.

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RATE PRESTITO NON PAGATE, COSA SUCCEDE

Qualora il debitore non paghi puntualmente le rate che deve per rimborsare il finanziamento ricevuto, le conseguenze sono diverse e tutte a loro modo pericolose: gli interessi possono venire aumentati, e applicata una mora; il nome del debitore potrà essere inserito nella lista “nera” dei pagatori ritardatari, o anche segnalato alla Centrale Rischi che a sua volta lo segnalerà a tutto il sistema bancario e finanziario. E tutto questo vuol dire peggioramento della propria affidabilità creditizia e maggiori problemi per ottenere altro credito in futuro. Anche solo mancare di puntualità nel pagamento di una rata consente all’istituto di risolvere unilateralmente il contratto, con il cliente a dover pagare tutte le spese bancarie, quelle di protesto, gli oneri sostenuti dall’istituto per recuperare le somme dovute, e un’eventuale penale.

ESTINZIONE ANTICIPATA DI UN PRESTITO PERSONALE
Una possibilità garantita dalla normativa vigente: il cliente può estinguere il prestito prima di quanto pattuito nel contratto. Per far questo, oltre a rimborsare il capitale residuo, dovrà pagare una penale comunque non superiore al 1% dell’importo del prestito. Con capitale residuo si intende il valore attuale delle rate non ancora pagate, a meno che il contratto non stabilisca diversamente.

IL RISCHIO COLLEGATO A UN PRESTITO PERSONALE
Ogni istituto ha propri criteri per la valutazione del rischio collegato ad un prestito. Gli elementi principali della valutazione possono, però, essere ricondotti ai punti che seguono. Ogni istituto ha una sua “politica del rischio”, basata su dati ed elaborazioni statistiche, con cui tenta di mantenere le insolvenze sotto livelli prestabiliti. Il livello di reddito del richiedente deve essere “coerente” con quello della rata da pagare. Altro elemento importante è l’affidabilità creditizia del richiedente; quanto, cioè, per le esperienze passate, per la sua storia creditizia, il richiedente può essere considerato un buon pagatore.

COME SCEGLIERE IL PRESTITO PERSONALE PIU’ ADATTO
Per decidere quale offerta di prestito scegliere, è bene non limitarsi alla rata mensile. Ci sono molte altre voci di spesa da considerare, come gli oneri accessori, eventuali spese iniziali, i costi assicurativi e altro ancora. Spesso non è facile orientarsi tra tutti questi elementi. Due parametri, tra tutti, sono comunque da tener presenti, e da valutare con attenzione: il Tan e il Taeg.

Il Tan è il tasso di interesse – espresso in percentuale e su base annua – applicato al capitale finanziato per calcolate la quota di interesse di pertinenza dell’istituto finanziatore. Non comprende gli oneri accessori. Il Taeg, invece, comprende tutti gli altri costi a carico del cliente. Anche il Taeg viene espresso in termini percentuali e su base annua, ed è la vera misura del costo complessivo del finanziamento.

Ad esempio, per capire se un prestito che sia realmente a tasso zero, bisogna guardare al Teag e non al Tan. Solo il Taeg, infatti, come abbiamo appena visto, comprende tutti i costi del prestito. Attenzione però: in alcuni casi la legge consente di escludere dal calcolo del Taeg alcune spese, come quelle assicurative, quando facoltative.

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