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Investire in azioni in un momento di crisi? I programmi di accumulo del capitale

Un Pac permette di trasformare un momento difficile in un'opportunità. E’ necessario però perseverare nel proprio 'impegno' in modo costante e disciplinato.

di Giacomo Saver 12 set 2011 ore 11:07
Quando le borse scendono è pericoloso andare controcorrente investendo contro il trend ribassista. Ma i Programmi di accumulo del capitale (Pac) mediante i quali il risparmiatore investe periodicamente una cifra costante nello stesso strumento finanziario per alcuni anni, sono una buona soluzione per ottenere frutti anche nei momenti critici.

Chi non ha né il tempo né la voglia di monitorare la direzione dei trend dei mercati finanziari troverà nel programma di accumulo un grande alleato che gli permetterà di investire al meglio. I Pac non sono solo utili a chi vuole risparmiare ogni mese una quota del proprio reddito. Essi possono anche essere impiegati in modo vantaggioso per diversificare il momento di ingresso in borsa, riducendo il rischio connesso ad un investimento realizzato sul picco massimo. Anzi, come dimostro in altra sede, un pac iniziato alla vigilia di un grande crollo è quello che darà risultati migliori.

Avete già l’intero capitale? Meglio un Pac solo in azioni - Anzitutto è bene precisare che se un programma alimentato con i risparmi in formazione può essere implementato su qualsiasi strumento finanziario, il Pac effettuato avendo a disposizione l'intero capitale da impiegare e costruito per diversificare il momento di ingresso sul mercato ha senso solo se fatto su un mercato azionario. Se si ha a disposizione una somma e si desidera impiegarla attraverso l'investimento in titoli di stato o in obbligazioni, tanto vale effettuare da subito l'acquisto per intero, in modo da beneficiare il prima possibile degli interessi in maturazione. L'unico caso in cui ha senso implementare un Pac sul mercato obbligazionario è quello in cui si decida di investire su titoli a lunga scadenza, soggetti a maggiori fluttuazioni sia al rialzo sia al ribasso. Sono proprio i momenti difficili, infatti, che permettono al Pac di dare il massimo beneficio in termini di rendimento come vedremo tra poco. Questo discorso naturalmente decade se ad essere investiti sono i risparmi accantonati mese dopo mese. Essi possono serenamente essere impiegati in uno strumento obbligazionario, dal momento che vengono investiti nel momento stesso in cui sono prodotti con il risultato di essere fruttiferi fin da subito.

Mediare il prezzo e ridurre il rischio - Se invece si detiene un capitale in forma liquida e si desidera investirlo in azioni, l'acquisto graduale nel tempo permetterà di 'mediare' il prezzo di acquisto così da ridurre il rischio di perdite consistenti. Immaginiamo, ad esempio, una persona che abbia investito 100 euro in un ETF azionario e che questo, il mese successivo, abbia perso il 20% del suo valore. Se il risparmiatore dispone solo di quella somma, egli dovrà attendere il recupero del 25% delle quotazioni, prima di ritornare al livello di partenza e riottenere in tale modo la sua disponibilità iniziale. Se quella stessa persona, invece, il mese successivo reinveste una somma analoga al mese precedente, acquisterà un numero maggiore di azioni (il cui prezzo è diminuito) e ridurrà in tale modo il valore di carico. Nel nostro esempio ed immaginando che l'ETF costi esattamente 100 euro il primo mese e 80 il secondo, il nostro ipotetico investitore avrà acquistato dapprima una sola azione e poi (100/80) 1,25 azioni. Ora, a fronte di un investimento di 200 euro, deterrà 2,25 azioni con un costo medio pari a 88,88. Il raggiungimento di questo livello di prezzo è sufficiente a riportare in utile l'investitore, sebbene il prezzo iniziale non sia ancora raggiunto.

Recuperare più velocemente - Grazie all'acquisto a prezzo 'ribassato' un rialzo delle quotazioni farà sì che il guadagno sugli investimenti 'azzeccati' sovracompensino la perdita su quelli 'sbagliati'. La cosa interessante da notare è che il costo medio ha un andamento asimmetrico nelle fasi rialziste rispetto a quelle ribassiste. Poiché la media è, nei fatti, un valore ponderato (prezzo per quantità) ma le quantità a loro volta decrescono all'aumentare del prezzo e crescono al ridursi dello stesso a causa dell'investimento costante in termini monetari, accade una cosa curiosa.

E continuare quando il mercato torna a crescere - Nelle fasi ribassiste della borsa il Programma di Accumulo permette di ottenere prezzi medi via via decrescenti che tendono in maniera asintotica al minimo di periodo. Detto in parole più semplici, al termine del piano il costo medio delle nostre azioni sarà molto 'vicino' al minimo. Se invece il mercato sale lieviterà anche il costo medio, ma esso salirà meno di quanto non scenda nelle fasi di ribasso. Questo significa che è bene continuare il proprio Pac anche nelle fasi di mercato crescente, perché l'acquisto a prezzi via via più elevati aumenta certamente il costo medio di carico, ma esso salirà comunque relativamente poco.

Prima di concludere è bene fare ancora due precisazioni:
•    investire nei momenti di crisi di borsa equivale ad afferrare un coltello che cade. Il Pac permette invece di trasformare un momento difficile in un'opportunità, acquistando meticolosamente e ribassando continuamente il prezzo medio. Affinché il sistema funzioni, però, è bene perseverare e continuare a seguire il proprio 'impegno' in modo costante e disciplinato. Un Pac interrotto in un momento di crisi è un investimento fallito. Prima di iniziare un programma è bene farsi un esame di coscienza e domandarsi se poi lo si completerà, in qualunque condizione.
•    I vantaggi dei Pac possono essere azzerati dai costi. Per questo motivo sconsiglio l'adesione ai programmi proposti dalle banche e dai promotori finanziari per implementare un semplice ma potente fai da te a basso costo.


Giacomo Saver
http://www.segretibancari.com
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