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Come investire in obbligazioni (per principianti)

Cosa sono, quanto rendono e come sceglierle. Per cominciare in sicurezza

di Marco Delugan 21 mag 2015 ore 17:25

Per chi inizia a interessarsi all'investimento finanziario i primi strumenti da capire sono le azioni e le obbligazioni. Poi si può passare al resto, ma il viaggio deve cominciare da qui. La azioni sono titoli di partecipazione al capitale di rischio di una azienda, le obbligazioni sono invece titoli che testimoniano di un prestito - fatto a una azienda o a uno stato - e che danno diritto al rimborso del prestito stesso più interessi.

 

Le obbligazioni sono meno rischiose delle azioni, ma non per questo prive del tutto di rischio. Solo alcune tipologie sono adatte ai principianti. In questo articolo vedremo cosa sono le obbligazioni, quali sono le tipologie più importanti, come calcolare il rendimento e come scegliere le obbligazioni su cui investire. I primi passi per capire come investire in obbligazioni.

 

LEGGI ANCHE: Come investire in azioni (per principianti)

COSA SONO LE OBBLIGAZIONI

Un prestito che ci verrà rimborsato, più interessi. Acquistare un’obbligazione vuol dire prestare soldi a un’azienda, a uno Stato o a un ente pubblico, e diventare creditori verso uno di questi “emittenti”: poter vantare il diritto alla restituzione di quanto abbiamo prestato e di una somma in più, gli interessi, come compenso per aver prestato quel denaro. Acquistare un titolo azionario, invece, vuol dire diventare proprietari di un “pezzettino” dell’azienda che ha emesso quel titolo, e partecipare con quel titolo alla sua storia. Se quella azienda andrà bene, allora il valore di quel titolo salirà; ma scenderà, se gli affari andranno male. Per questo, per il fatto che acquistando un’obbligazione abbiamo una buona certezza di riavere i soldi prestati e ottenere un compenso per il prestito, l’investimento in obbligazioni viene considerato più sicuro di quello azionario.

 

LEGGI ANCHE: Le differenze tra obbligazioni e azioni

 

Esistono diverse tipologie di obbligazioni:

  1. a tasso fisso: una sorta di modello base, sono obbligazioni per cui il tasso di interesse è fisso, non cambia nel tempo, e viene stabilito una volta per tutte prima dell’emissione del titolo;
  2. a tasso variabile: la remunerazione dell’investimento in questo tipo di obbligazioni cambia nel tempo. Il tasso di interesse varia seguendo l’andamento di altri parametri, a scadenze temporali definite. Per le obbligazioni emesse da aziende, il parametro di riferimento è l’indice Euribor a sei mesi; per i Cct, il tasso di interesse sui Bot;
  3. zero coupon: vuol dire senza cedola, senza interessi periodici, cioè, che vengono invece pagati a scadenza del prestito assieme al rimborso del capitale prestato;
  4. strutturate: il rendimento di queste obbligazioni dipende da una attività sottostante subordinate: nel caso di fallimento dell’emittente, i possessori dell’obbligazione verranno rimborsati dopo i creditori privilegiati e chirografari;
  5. perpetue: cedola per sempre, nessun termine finale del prestito, nessuna restituzione del capitale; acquistata un’obbligazione perpetua si ha il diritto a ricevere interessi periodici senza limite di tempo;
  6. callable: obbligazioni a tasso fisso, in questo caso l’emittente può decidere di rimborsare il prestito prima della loro scadenza;
  7. convertibili: il possessore può decidere, a scadenza, se farsi rimborsare in denaro o con altri titoli. Al momento della sottoscrizione è definita la quantità dei titoli, ma non il loro valore. Ad esempio X azioni della stessa azienda. Questa la regola generale. In alcuni casi gli emittenti impongono la conversione in azioni a fine prestito.

OBBLIGAZIONI PER PRINCIPIANTI

Come dice il titolo, questo è un articolo per principianti, per chi non si azzarda a speculare, a rischiare troppo sui mercati. Così limiteremo gli strumenti su cui investire, e ragionare, a solo tre tipi di obbligazioni: quelle a tasso fisso, le zero coupon e quelle a tasso variabile. Tutti casi in cui non si perdono soldi, a meno di fallimento dell’emittente. E ci limiteremo all’ipotesi che le obbligazioni vengano acquistate per essere tenute fino a scadenza. LEGGI ANCHE: Come investire in Titoli di Stato

CALCOLARE IL RENDIMENTO DELLE OBBLIGAZIONI

Il rendimento di una obbligazione può essere calcolato a priori nel caso di obbligazioni a tasso fisso e per le zero coupon. Solo per queste tipologie, infatti, abbiamo tutti i dati per risolvere l’equazione. Gli elementi che determinano il rendimento annuo di una obbligazione sono: gli interessi, o cedola annuale; il guadagno in conto capitale, differenza tra valore di rimborso e prezzo di emissione; il numero di anni che devono trascorrere dal momento dell’acquisto alla scadenza dell’obbligazione; il prezzo pagato, e cioè il costo dell’obbligazione più le commissioni applicate dalla banca. Agli interessi e al guadagno in conto capitale va tolto il 12,5%, che finisce in tasse. Attenzione: il prezzo di emissione non è necessariamente il prezzo a cui si acquista. Il primo è quello a cui l’emittente vende in fase di collocamento. Ma il titolo potrà essere acquistato anche in altri momenti, e avrà un prezzo di mercato che potrà differire dal primo.

Una formula semplificata, ma che può costituire un primo punto di riferimento, è la seguente: R=(CA+GCC/n)/P X100

R=rendimento

CA=cedola annuale netta

GCC=guadagno conto capitale netto

n=anni alla scadenza

P=prezzo pagato

IL RISCHIO DELL'INVESTIMENTO OBBLIGAZIONARIO

Se consideriamo il rischio di un investimento come la possibilità di perdere denaro – ci sono anche definizioni più complesse, che per ora lasciamo agli esperti – le obbligazioni sono meno rischiose delle azioni. Ma anche le obbligazioni presentano elementi di rischio. Restando in territorio principianti definito sopra (tasso fisso, zero coupon, tasso variabile), il fattore di rischio che dobbiamo considerare è l’affidabilità dell’emittente. Altri elementi entreranno nella valutazione per altri tipi di obbligazioni, ma li lasciamo ad altri articoli.

 

LEGGI ANCHE: Come investire in obbligazioni

COME SCEGLIERE LE OBBLIGAZIONI SU CUI INVESTIRE

Gli elementi da considerare nella scelta di un titolo obbligazionario sono l’affidabilità dell’emittente, la valuta in cui è denominata l’obbligazione, la durata dell’investimento. Ricordiamo che abbiamo ristretto il campo a tasso fisso, zero coupon, tasso variabile.

 

L’affidabilità dell’emittente – Capire quanto è affidabile l’azienda o lo Stato che emette obbligazioni è il primo passo da fare nella scelta di quali acquistare. L’affidabilità è quanto riteniamo capace l’emittente di onorare il debito, di pagare gli interessi dovuti e rimborsare il capitale a scadenza. Il modo più facile per farsi un’idea su questo è consultare i rating di agenzie come Standard & Poor's, Moody's e Fitch, società private che valutano appunto l’affidabilità creditizia di aziende o di stati nazionali, e che esprimono i loro giudizi con la famosa scala a letterine (AAA, AA+, AA, AA, nel caso di Standard & Poor's, ad esempio).

 

Una guida ai rating la potete trovare in questo articolo: Obbligazioni: una guida sui rating.

 

Attenzione, però, a non fidarvi del tutto dei giudizi delle agenzie. Perché errare è umano e anche società di grande esperienza come quelle appena menzionate posso farlo, come è capitato nel “caso Parmalat”, ad esempio, quando le agenzie hanno corretto al ribasso la valutazione dell’emittente quando la crisi dell’azienda era già in stato molto avanzato. E non è un caso isolato.

 

Un approfondimento sul modo di operare delle agenzie di rating in questo articolo: Tra oligopolio e necessità: le agenzie di rating.

 

A rating più alti corrispondono investimenti più sicuri, a rating più bassi investimenti più rischiosi. E gli investimenti più rischiosi solitamente pagano di più, promettono interessi più alti proprio per compensare gli investitori del maggior rischio che corrono.

 

Per avere i rating degli emittenti privati direttamente dalle agenzie bisogna pagare. Succede, però, che alcune aziende li pubblichino sui loro siti, come nel caso di Enel, come potete vedere a questo link.

 

Per quanto riguarda il rating degli stati sovrani, l’agenzia Fitch ne fornisce la storia in un file Excel scaricabile da questa pagina. Basta cliccare su Sovereign Ratings History nella parta alta della pagina, sulla destra, sotto la voce Content. Quelli di Standard&Poor's li trovate a questa pagina.

 

Un’altra espressione dell’affidabilità dell’emittente è quella che fornisce il mercato ossia lo spread (differenza di rendimento) tra il titolo considerato ed un altro della stessa categoria. Ad esempio in questo periodo i titoli di stato greci con scadenza decennale hanno un rendimento del 3% in più rispetto a quelli tedeschi di pari durata: gli investitori richiedono più interessi per prestare soldi alla Grecia poiché la ritengono meno affidabile della Germania.

 

Il rischio valuta - Per acquistare obbligazioni denominate in altre valute – obbligazioni in dollari, sterline, eccetera – dovete acquistare tali valute pagando in euro l’ammontare necessario. E quando verrete rimborsati in quella valuta in cui era denominata l’obbligazione, dovrete poi cambiarla in euro. Questo è un elemento di rischio ulteriore perché, tra un’operazione e l’altra, il rapporto di cambio tra le due valute potrebbe muoversi a vostro sfavore. Come anche a vostro favore, certo, ma impostare un investimento in questa ottica, tentare cioè di guadagnare dal movimento dei rapporti di cambio, richiede competenze di alto livello.

DURATA DELL'INVESTIMENTO IN OBBLIGAZIONI

Più è lunga la durata dell’investimento obbligazionario, più crescono le possibilità di dover disinvestire prima del tempo, rischiando di vendere ad un prezzo sfavorevole, e perdere così parte del denaro investito.

 

Per questo è importante valutare con attenzione questa evenienza, e decidere anche in base ad essa. Quindi, è bene farsi questa domanda: per quanto tempo penso di non avere bisogno dei soldi che voglio investire? E poi considerare le seguenti tendenze di mercato.

 

Obbligazioni con durata dai 3 ai 5 anni hanno rendimenti di solito più bassi rispetto a quelle con scadenza più lunga, ma è probabile che subiscano variazioni del prezzo inferiori. Così, se si dovesse vendere prima della scadenza, il rischio di perderci è inferiore.

 

Obbligazioni con durata dai 7 ai 10 anni hanno rendimenti più alti, ma anche una maggiore variabilità del prezzo, e quindi maggiori rischi di perderci se si deve liquidare l’investimento prima della scadenza. Acquistatele se siete abbastanza sicuri di non aver bisogno di quei soldi prima della scadenza naturale del titolo.

 

Obbligazioni con durata superiore ai 10 anni. Il rischio di forti oscillazioni dei prezzi aumenta. E quindi deve aumentare anche la certezza di poter mantenere l’investimento fino a scadenza. La più forte variabilità dei prezzi può rende interessanti queste obbligazioni come investimento speculativo.

DIFFERENZIARE IL PORTAFOGLIO OBBLIGAZIONARIO

Un consiglio che comunque si può dare, anche a dei principianti, è quello di differenziare il portafoglio, sia se investiamo in obbligazioni aziendali, sia se investiamo in obbligazioni governative o emesse da enti pubblici. Mettere tutte le uova nello stesso paniere, è una scelta da evitare, comunque.

Questo scritto è redatto a solo scopo informativo, può essere modificato in qualsiasi momento e NON può essere considerato sollecitazione al pubblico risparmio. Il sito web non garantisce la correttezza e non si assume la responsabilità in merito all’uso delle informazioni ivi riportate.
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