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Come migliorare la propria sicurezza finanziaria

Tra redditi da lavoro che languono e Stato che protegge sempre meno, imparare a risparmiare e a gestire i propri risparmi sta diventando sempre più necessario.

di Marco Delugan 23 gen 2015 ore 11:34

I redditi da lavoro sono quello che sono, con un potere d’acquisto che dopo essere indietreggiato dal 2008 al 2013 non riesce ancora a dare segni significativi di ripresa, e lo Stato ha sempre più difficoltà a provvedere alla previdenza per i cittadini. Così sembra proprio che gestire la parte finanziaria del proprio patrimonio stia diventando importante, sia per proteggerlo sia per incrementarlo un po’. Un secondo lavoro, a tempo parziale, da dedicare alla propria sicurezza finanziaria.

Ma cosa serve per fare tutto questo?

Controllare le spese, non lasciarsi travolgere dal desiderio di consumare e gestire bene i propri risparmi. Alla fine è tutto qui, ma non è come dirlo. Fare tutte queste cose nel trambusto della vita quotidiana e calati in quella valle di tentazioni che è il mondo moderno può risultare molto difficile. Ed è anche vero che la crisi economica spesso non lascia molto spazio al risparmio. Ma vediamo quali accorgimenti prendere per aiutarsi.

fondi-comuni-investimentoCOMINCIARE PRESTO
Qualsiasi forma di investimento decidiate di realizzare, prima si inizia e meglio è. Ad esempio, immaginiamo di investire 20mila euro a un tasso di interesse medio annuo del 4%. Se li si lascia investiti per 10 anni generano 29mila euro, in 20 ne generano 43mila, e dopo 30 anni il capitale sale a 64mila euro. Come si vede facendo delle semplici sottrazioni, la velocità di crescita del capitale aumenta col passare del tempo.

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QUANDO SI DEVE RECUPERARE
Se non si è cominciato presto, allora lo sforzo deve essere maggiore: non si può procedere a piccoli passi, partire cioè con piccoli capitali da incrementare un po’ alla volta e raggiungere lo stesso risultati significativi. Bisognerà invece far passi più lunghi, e assumere dei rischi, e cioè investire anche in azioni. Oppure ridurre le ambizioni.

ATTENZIONE ALLE SPESE BANCARIE
Tra le spese da ridurre ci sono anche quelle che derivano dai rapporti con le banche e gli intermediari finanziari. Una cosa importante a cui fare attenzione sono gli interessi passivi sulle carte di credito. Se volete proprio usarle, allora conviene imparare ad usarle saggiamente. Per quanto riguarda le spese bancarie, ci sono ormai tante banche online che permetto di risparmiare sui costi di tenuta dei conti correnti, dei conti deposito eccetera.

CONTROLLARE LE ALTRE SPESE
Forse è la cosa più difficile, perché bisogna controllare i desideri e il loro naturale moltiplicarsi. E magari a vivere come se si fosse poveri uno poi si chiede cosa diventa ricco a fare. Ma controllare le spese, esplorare l’idea che “meno è meglio”, che forse non sempre consumare è la via migliore per stare bene può aprire a una vita più interessante e, magari, se tutto va bene e si hanno abbastanza tempo e abbastanza soldi, a una sicurezza finanziaria che altrimenti non si potrebbe avere.

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DARSI OBIETTIVI PRECISI
I soldi ci sono per essere spesi, per essere accantonati per spese future, o tenuti da parte per spese impreviste. Così, invece di lasciarli in un conto mentale indifferenziato, può essere utile investirli per uno scopo. Avere obiettivi orienta l’azione, e più questi obiettivi sono importanti, più energia attirano. E’ quindi ottima cosa prendere un po’ di tempo e dedicarlo ad un’attenta riflessione su quelli che possono essere i propri obiettivi finanziari, e poi definire uno o più portafogli ad essi orientati.

ATTENZIONE AL RISCHIO
Esiste un rischio oggettivo connesso agli investimenti finanziari, facilmente percepibile e a volte addirittura misurabile. C’è il rischio emittente, e cioè che chi ha emesso il titolo fallisca e non sia in grado di rimborsare il debito; il rischio di mercato, che coincide con la variabilità del titolo stesso; il rischio di liquidità, e cioè che il titolo acquistato non sia vendibile sul mercato nel momento del bisogno; il rischio tassi di interesse, e cioè che la variazione dei tassi di interesse, per via di mercato e/o per via delle banche centrali, possa influire sull’andamento delle quotazioni dei titoli. Ma, più importante e più insidiosa è la propria tolleranza al rischio, e cioè la perdita massima che siete in grado di tollerare senza andare troppo in ansia. La tolleranza al rischio è una dimensione psicologica che è meglio indagare bene, declinandola per obiettivi, perché avventurarsi in campi troppo o troppo poco rischiosi può portare rispettivamente a disastri e a delusioni.

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STUDIARE UN PO’ E INFORMARSI
Imparare i concetti principali della finanza, mantenersi aggiornati e informati su cosa accade nei mercati finanziari è una delle chiavi per il successo in questo campo, anche se non è il caso di esagerare. Esistono infatti tanti approcci e tante “tecniche” di investimento, tutte dispendiose in termini di conoscenze da apprendere e tempo da dedicare; non solo sono diverse come operatività, ma sono anche diversamente adatte ai caratteri umani. Per questo bisogna scegliere con molta attenzione quale sia la più adatta a voi, e poi seguirla con serietà e capacità di adattamento. Anche la dieta informativa non può essere lasciata al caso: troppe informazioni possono portare a indigestioni incapacitanti, mentre troppo poche informazioni non permettono di tenersi in piedi, di operare in maniera avveduta. Ma anche quali e quante informazioni assumere dipenderà dalla disciplina di investimento che avrete scelto.

DIVERSIFICARE IL PORTAFOGLIO

Una delle più importanti conseguenze di una buona educazione finanziaria è, o dovrebbe essere, la consapevolezza della necessità di diversificare il proprio portafoglio di investimento. Non mettere tutte le uova nello stesso paniere, alla fine è quello che vuol dire diversificazione. Anche se tecnicamente può diventare complesso, quello che si deve fare è evitare di concentrarsi su pochi strumenti e su pochi emittenti ma allargare la propria visuale, e i propri impieghi, su azioni, fondi comuni di investimento, ETF, obbligazioni eccetera.

AFFIDARSI A PROFESSIONISTI
Ma far da se può essere davvero complesso, soprattutto se il capitale da gestire dovesse essere ingente. In questo caso - come in qualsiasi caso ce lo si possa permettere - la cosa migliore è affidarsi ad un professionista stando attenti a scegliere chi abbia una buona competenza e soprattutto non sia attanagliato da troppi conflitti di interesse.

Questo scritto è redatto a solo scopo informativo, può essere modificato in qualsiasi momento e NON può essere considerato sollecitazione al pubblico risparmio. Il sito web non garantisce la correttezza e non si assume la responsabilità in merito all’uso delle informazioni ivi riportate.
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