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Le caratteristiche del mutuo

Fatta la scelta di acquistare, e scelta la casa, è la volta del mutuo. Tante cose da prendere in considerazione. E il grande dilemma: diluire lo sforzo del ripagamento in un tempo lungo, o concentrare i sacrifici nel breve periodo?

di Redazione Soldionline 20 apr 2009 ore 15:19
Dopo aver ben ponderato cosa sia meglio fare, avete deciso per l’acquisto e, al termine di un processo di scelta altrettanto meditato, avete anche individuato la casa che acquisterete.

Sono ben poche le persone che non utilizzano un mutuo, anche se piccolo, soprattutto in presenza di tassi relativamente bassi e della deducibilità degli interessi.

Il mutuo non è soltanto lo strumento che consente di poter acquistare una casa altrimenti fuori dalla vostra portata;  consente anche, per chi disporrebbe di tutta la somma, di mantenere una riserva maggiore di patrimonio e liquidità per le emergenze, a fronte di un costo non eccessivo.

Dopo aver analizzato il bilancio familiare, la capacità di risparmio e le future evoluzioni del proprio reddito, potremo rispondere alle prime due domande legate al mutuo: l’importo da richiedere e la durata del finanziamento.

L'importo da richiedere

Le banche offrono fino all’80% del valore periziato dell’immobile, ma possono porre limitazioni maggiori in relazione al reddito di chi richiede il mutuo:  l’importante per chi vi finanzia non è tanto il valore della casa, ma l’effettiva capacità di fare fronte al debito nel corso del tempo.

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Quindi, se volete chiedere un mutuo dovete fare un’attenta previsione della somma che potrete destinare mensilmente  per pagare le singole rate.

Una regola possibile è di non chiedere mai un finanziamento che comporti un esborso annuale superiore a un terzo delle proprie entrate, a meno che non si disponga di guadagni elevati. È importante poi tenere conto della nostra capacità di risparmiare (e della dinamica probabile del proprio reddito nel futuro), e della eventualità di dover far fronte a spese impreviste.

Qual è la somma ottimale da richiedere, in senso relativo? Non esiste una risposta che vale per tutti: se chiedete un importo basso dovrete fare maggiori sacrifici per mettere da parte un grosso anticipo; un finanziamento di notevole importo può essere rischioso o sgradito perché comporterà una grande massa di interessi da pagare nel corso degli anni.

La durata del finanziamento

I finanziamenti che si possono trovare sul mercato variano tra i 5 anni e i 50 anni, ma in realtà l’offerta di mutui oltre i 15 anni è molto limitata.

Anche in questo caso chi vuole chiedere un mutuo ha di fronte una scelta importante: diluire lo sforzo del ripagamento del debito in un lungo arco di tempo, o concentrare i sacrifici nel breve periodo?

Evidentemente molto dipende dalle proprie prospettive di reddito: una famiglia con redditi da lavoro dipendente e una dinamica di incremento prevista non molto veloce può orientarsi su un mutuo a lunga durata; un professionista affermato, o un dirigente nel pieno della sua carriera faranno bene a scegliere un finanziamento più breve.

Osserviamo di passaggio che la durata è uno degli elementi che influisce sul tipo di tasso che sarà meglio scegliere: per un mutuo ventennale, ad esempio, sarà preferibile un tasso d’interesse fisso, in quanto nel lungo periodo la ciclicità dei tassi di interesse potrebbe rendere la scelta del tasso fisso molto onerosa.
Questo scritto è redatto a solo scopo informativo, può essere modificato in qualsiasi momento e NON può essere considerato sollecitazione al pubblico risparmio. Il sito web non garantisce la correttezza e non si assume la responsabilità in merito all’uso delle informazioni ivi riportate.
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