La sicurezza dei fondi comuni di investimento
I fondi comuni di investimento sono un investimento sicuro? Dipende. Non basta un buon fondo, ad esempio, ma occorre conoscere la politica di investimento del prodotto. E altro ancora
di Giacomo Saver 28 ago 2013 ore 10:28LEGGI ANCHE: Cosa sono i fondi comuni di investimento
LA SICUREZZA "ESTRINSECA" DEI FONDI - I fondi comuni sono patrimoni gestiti da apposite società e tenuti distinti sia dal patrimonio delle stesse sia da quello della banca che li 'custodisce' (banca depositaria). Per questo motivo il fondo di investimento è paragonabile ad una 'cassaforte' che è inattaccabile da tutti:
- i creditori del risparmiatore potranno, al massimo, rivalersi sulle quote di proprietà di quest'ultimo ma non certo sul patrimonio collettivo che il fondo rappresenta;
- i creditori della società di gestione potranno, al massimo, rivalersi sul patrimonio della stessa, ma non su quello del fondo;
- i creditori della banca depositaria, non potranno aggredire il patrimonio del fondo in quanto si tratta di beni di terzi in deposito. Ancora una volta in caso di default solo il patrimonio della banca sarà oggetto di 'confisca' ma nulla di più.
LA SICUREZZA INTRINSECA DEI FONDI - I fondi comuni sono, di fatto, dei patrimoni collettivi investiti in strumenti finanziari. Ciò significa che se il contenitore è solido ma il contenuto no, il risparmiatore potrà comunque incorrere in delle perdite. Immaginiamo, ad esempio, un prodotto specializzato in titoli di stato dell'area euro. Se la moneta unica finisse e ci fosse un default complessivo dell'Eurozona, l'attivo del fondo perderebbe subito il proprio valore esponendo così a perdite certe l'investitore. Viene quindi da chiedersi quali siano i rischi reali 'racchiusi' in un prodotto obbligazionario particolarmente in voga in questo periodo di incertezza.
FONDI OBBLIGAZIONARI E RISCHIO DI MERCATO - I fondi obbligazionari investono il proprio patrimonio solo in obbligazioni con esclusione assoluta delle azioni. Questo rappresenta un'ancora di salvezza per il risparmiatore in fuga dal rischio. I regolamenti dei fondi, infatti, prevedono che il patrimonio degli stessi sia suddiviso tra moltissimi titoli in modo che un eventuale fallimento di un emittente non si 'propaghi' agli altri.
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Ma se da questo punto di vista i fondi obbligazionari sono 'sicuri', esiste un altro rischio. Il valore quota, infatti, risente del valore di mercato del portafoglio sottostante. Se esso cresce crescerà anche il controvalore dell'investimento e viceversa in caso di ribasso. Ora, in uno scenario caratterizzato da possibili rialzi dei tassi di interesse a partire dai minimi storici, investire in fondi obbligazionari comporta rischi di perdita. Il prezzo di un'obbligazione si 'muove' nella direzione opposta alla variazione dei tassi. Se i rendimenti crescono i prezzi dei bond scendono: è una legge finanziaria che non ammette eccezioni.
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Ma mentre il risparmiatore che abbia acquistato direttamente i bond li può conservare fino alla scadenza ed 'evitare' la perdita, il cliente di un fondo vedrà necessariamente il suo investimento valorizzato a prezzi di mercato.
I fondi non scadono mai, ed il loro valore riflette precisamente il prezzo di mercato dei titoli detenuti in portafoglio. Se i tassi cresceranno, il patrimonio di obbligazioni di un fondo perderà valore e questo creerà una sorpresa spiacevole al sottoscrittore. Inoltre molte volte la commissione periodica prelevata dal fondo per remunerare il gestore rischia di abbattere il rendimento finale.
Giacomo Saver
segretibancari.com
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