Investimento sicuro in borsa: ecco come fare
Acquistare un fondo passivo diversificato a livello mondiale e tenerlo in portafoglio per tutta la vita è il migliore investimento che un risparmiatore possa fare. Una scelta di lungo periodo
di Giacomo Saver 22 mag 2013 ore 11:35LEGGI ANCHE: Investire in borsa: gli errori da evitare
I RENDIMENTI AZIONARI - Secondo Bogle i rendimenti azionari dipendono direttamente da due variabili:
- il rendimento da investimento, quello che deriva dai dividenti distribuiti dalle aziende;
- il rendimento speculativo, quello che deriva dalle variazioni delle quotazioni dei titoli azionari.
I rendimenti da investimento dipendono dal progresso economico e dall'andamento di un sistema economico nel complesso. Nel lungo periodo sono positivi. I rendimenti speculativi, invece, sono collegati con le emozioni degli investitori, risentono di fenomeni come paure ed avidità e sono molto aleatori e poco prevedibili. Sebbene siano più 'emozionanti' per gli investitori che cerano di ottenere guadagni importanti nel breve periodo, i rendimenti speculativi nel lungo andare sono a somma zero.
A periodi di euforia fanno di solito seguito momenti di depressione e vice versa. L'investitore che cerchi di cavalcare l'onda per beneficiare delle oscillazioni speculative, rischia quindi di venirne travolto. Spesso, infatti, si finisce con l'acquistare al termine di un periodo di euforia che ha portato le quotazioni molto in alto attratti dal miraggio di facili guadagni per poi vendere tutto in prossimità del minimo della fase conseguente di depressione.
I RENDIMENTI DA INVESTIMENTO - Al contrario dei precedenti, che dipendono fortemente dalle emozioni e sono suscettibili di cambiamenti improvvisi, i rendimenti da investimento persistono nel tempo, sono facilmente identificabili e poggiano su basi razionali.
Essi dipendono, infatti, da due variabili:
- il rendimento da dividendo, inteso come il rapporto tra la quota di utile incassata dagli azionisti sotto forma di provento periodico;
- la crescita degli utili stessi.
Entrambi questi fattori sono favorevoli per il lungo periodo. Il rapporto tra dividendi ed azioni tende a mantenersi costante nel tempo a livello aggregato o a crescere. L'investitore che scelga di acquistare un fondo diversificato a basso costo o un ETF, infatti, avrà all'interno del suo portafoglio moltissimi titoli che, nel tempo, cambieranno per seguire il progresso della società.
Ad esempio agli inizi del 1900 i titoli che formavano l'indice Dow Jones americano erano prevalentemente appartenenti al settore ferroviario, poiché il peso di tale industria all'interno dell'economia statunitense era notevole. Poi, mano a mano che il progresso ha preso piede, i titoli che componevano lo stesso indice sono cambiati nel corso del tempo, fino ad arrivare alla situazione odierna che tutti conosciamo. Investire in un indice attraverso un fondo passivo che lo replichi costantemente, quindi, non significa mantenere per sempre gli stessi titoli. Questi saranno sostituti con il trascorrere degli anni ma evitando la frenetica movimentazione di portafoglio tipica dei gestori attivi. Ed è proprio questa rotazione settoriale a far sì che il rapporto aggregato tra dividendi pagati e prezzi delle azioni tenda a mantenersi costante.
Infine, gli utili prodotti dall'insieme delle imprese operanti in un determinato sistema economico tenderanno ad aumentare nel corso del tempo per effetto della crescita progressiva del benessere. Ci saranno sempre crisi e battute di arresto, ma è innegabile che il progresso economico – che trascina con sé la crescita degli utili - è un fenomeno continuo ed inarrestabile.
In tutto questo processo la variabile fondamentale da minimizzare sono i costi. Per tale ragione l'uso di ETF o fondi passivi è la scelta migliore che il risparmiatore di lungo periodo possa fare.
Giacomo Saver
Formazione e Consulenza Indipendente
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