Per i rimborsi elettorali 159 milioni, i partiti pesano per 0,8 euro ogni 1000 di debito pubblico
Sono 2,5 gli euro che ogni italiano darà ai partiti come rimborso per le spese elettorali. Pd e Grillo avranno quasi il 60% dell’ammontare, ma ci sono fondi anche per Grande Sud e Il Megafono-Lista Crocetta
di Carlo Sala 4 mar 2013 ore 10:22LEGGI ANCHE: Le spese dei partiti per le elezioni del 24-25 febbraio
In sé la percentuale tra debito pubblico totale e debito pubblico dovuto ai rimborsi elettorali non è certamente alta, ma approssimativamente significa che i circa 60 milioni di italiani soggetti al fisco italiano contribuiscono per 2,5 euro a testa a rifondere i partiti (anche qualora non abbiano votato). Sensibilmente inferiore ai 407 milioni erogati per le elezioni del 2008 – perché dall’anno scorso la legge prevede che accedano ai rimborsi solo le sigle che hanno conseguito almeno un eletto in 1 dei 2 rami del Parlamento -, la cifra sarà distribuita a forze politiche che peraltro, con la sola eccezione del Pd (che ha manifestato riserve in merito) in campagna elettorale hanno annunciato di voler abolire il sistema dei rimborsi pubblici (obbligatorio, a legge vigente, corrisponderli, nulla vieta che i fondi siano spontaneamente restituiti da coloro ai quali vengono dati).
Proprio il Pd fa la parte del leone: i suoi 292 deputati e 105 senatori eletti (peraltro con un fortissimo premio di maggioranza, per quanto riguarda la Camera, vale a dire con diversi deputati eletti più per la forza delle legge che delle urne) valgono 45 milioni e 856.037,5 euro. Subito a ridosso il MoVimento 5 Stelle di Beppe Grillo, i cui 108 deputati e 54 senatori frutteranno al partito un rimborso di 42 milioni 782.512,5 euro. In attesa di vedere se tra loro sboccerà sintonia politica, le 2 sigle da sole avranno circa il 60% dell’intero ammontare dei rimborsi.
Mario Monti dovrà spartire metà di circa 15 milioni con l’Udc e pure con Fli: se infatti le 3 sigle alla Camera si sono presentate separatamente, riscuotendo rispettivamente 37, 8 e nessun eletto (pari rispettivamente a 7 milioni 126.437,5 euro, un milione 528.800 e nulla) al Senato hanno corso congiuntamente in una lista unica che ha avuto 18 eletti (per un valore complessivo di 8 milioni e 2.312,5 euro). Il Pdl (97 deputati e 98 senatori) riceverà 38 milioni 60.750 euro la Lega (18 e 17) 7 milioni 309.575, Sel di Nichi Vendola (37 e 7) 5 milioni 182.616, Fratelli d’Italia (9 deputati) un milione 680.087,5.
La miglior “redditività”, per così dire, degli eletti è però appannaggio di 2 sigle probabilmente ignote alla più parte degli elettori: un senatore ciascuno per Il Megafono-Lista Crocetta e per Grande Sud consente infatti alle 2 sigle di percepire rispettivamente 398.125 e 350.350 euro (la differenza di rimborso, a parità di eletti, è dovuta al fatto che il senatore de Il Megafono è stato eletto con 138.851 voti, quello di Grande Sud con 122.100). I sudtirolesi della Svp e il Centro democratico di Bruno Tabacci hanno dovuto invece eleggere rispettivamente 5 e 6 deputati per avere 366.275 euro 6 i primi e 422.012,5 i secondi.
Carlo Sala
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