Cosa è e a cosa serve l'Isee
L’Isee (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) è una sorta di "carta di identità" economica in base alla quale la pubblica amministrazione valuta se un cittadino ha diritto o meno a determinate prestazioni o agevolazioni
di Carlo Sala 17 feb 2020 ore 12:12L’Isee (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) è una sorta di "carta di identità" economica in base alla quale la pubblica amministrazione valuta se un cittadino ha diritto o meno a determinate prestazioni o agevolazioni. Si riferisce tanto al singolo cittadino quanto, nel caso, alle persone che compaiano nello “stato di famiglia” e risultino coabitanti in una determinata abitazione.
Gli argomenti
Che cosa attesta l’Isee
L’Isee attesta la condizione economica di una persona o di una famiglia. In sostanza misura quanto la persona o la famiglia siano poveri e meritino quindi di accedere a prestazioni o agevolazioni che ne migliorino la situazione. Tale misurazione avviene attraverso un raffronto tra quanto la persona o la famiglia possiede e quanto dovrebbe possedere, nella media, per far fronte alle proprie esigenze. Lo stato di bisogno misurato dall’indicatore varia infatti, ovviamente, in base al numero di persone presenti in una famiglia e al loro stato di salute.
Come si calcola l’Isee
L’indicatore della situazione economica equivalente è determinato dal rapporto tra:
- indicatore della situazione economica (Ise), che è il valore assoluto derivante dalla somma dei redditi aumentato del 20% dei patrimoni mobiliari e immobiliari (proprietà, redditi, rendite, eccetera) dei componenti del nucleo familiare;
- parametro della scala di equivalenza (Se), che è il valore ottenuto prendendo in considerazione tutti i componenti del nucleo familiare (le persone conviventi col, anche se non tutte a carico del, capofamiglia) e l’eventuale disabilità di alcuni di essi.
Come e perché ottenere l’Isee
Per ottenere l’Isee e beneficiare quindi delle prestazioni e agevolazioni che esso consente occorre presentare la Dsu, la dichiarazione sostitutiva unica. La Dsu può essere scaricata dal sito dell’Inps o del Ministero del Lavoro e del Welfare.
Nella Dsu occorre indicare:
- la giacenza media sul conto corrente (su tutti i conti correnti del nucleo familiare in caso di più persone), che viene fornita dalla banca;
- il reddito di ciascun componente del nucleo familiare (ove percepito) 2 anni prima della richiesta di Isee (chi la chieda nel 2020 deve dunque indicare i redditi del 2018);
- il patrimonio mobiliare e immobiliare posseduto dai componenti del nucleo familiare. I beni da dichiarare sono quelli per i quali è obbligatoria un’intestazione, quindi auto, moto, barche, case e così via. Per il 2020 la dichiarazione riguarda quanto posseduto alla data del 31 dicembre 2018.
Da quest’anno l’indicatore è disponibile anche in versione precompilata. Per ottenerlo basta accettare la Dsu precompilata anziché scaricarla e compilarla.
Chi voglia ottenere l’indicatore può quindi scegliere se fare da sé o utilizzare la versione già predisposta, sulla base dei dati attinti da Inps e Agenzie delle Entrate.
Quando e come presentare la domanda di Isee
La richiesta va presentata entro il 31 dicembre dell’anno; il rinnovo di un’Isee già ottenuto può essere richiesto a partire dall’1 gennaio. L’indicatore del 2020 scade al 31 dicembre; quanto più tardi lo si chiede o lo si rinnova, quindi, tanto meno si potrà godere dei benefici che esso consente
La richiesta può avvenire:
- per via telematica, accedendo al sito Inps, all’indirizzo https://servizi2.inps.it/servizi/iseeriforma/Home.aspx;
- tramite Caf, commercialista o consulente del lavoro.
Chi presenta la richiesta online può compilare direttamente sul sito dell’Inps la Dsu. Chi invece si rivolga a Caf o professionisti dovrà scaricare la Dsu, compilarla e fornirla al Caf o professionista.
L’Isee viene rilasciato dopo 10 giorni lavorativi. In caso di compilazione della Dsu sul sito dell’Inps è lo stesso ente di previdenza a fornirlo direttamente al cittadino. In caso di intermediazione da parte di un Caf o professionista, invece, l’Inps trasmette l’Isee a quest’ultimo che lo girerà alla persona interessata.
A cosa serve l’indicatore
Le prestazioni e agevolazioni cui l’Isee dà diritto riguardano:
- assegno di maternità e bonus bebè;
- asilo nido e servizi per l’infanzia;
- mense scolastiche;
- bonus per libri scolastici;
- agevolazioni per il trasporto locale e lo scuola bus
- riduzione delle tasse universitarie;
- borse di studio;
- assegno per il nucleo familiare (Anf);
- agevolazioni per servizi di pubblica utilità (luce e gas, acqua, canone telefonico);
- esenzione dal ticket sanitario;
- servizi socio-sanitari a domicilio e di assistenza familiare;
- assegno per il terzo figlio e bonus per le famiglie numerose;
- contributo per il pagamento del canone di locazione;
- tassa sui rifiuti;
- social card e carta acquisti;
- riduzione del canone Rai
Quali tipi di indicatore esistono
L’indicatore di situazione economica equivalente ha diverse tipologie, a seconda dei bisogni o delle circostanze per cui è predisposto Le tipologie sono:
- Isee modello ordinario: è il modello standard e completo di tutte le sezioni;
- Isee modello mini: è il modello per situazioni meno complesse per le quali non occorrono particolari prestazioni (ad esempio agevolazioni per disabili, universitari, minorenni).
- Isee socio-sanitario: serve per le rette delle residenze sanitarie assistenziali di anziani e disabili;
- Isee universitario: serve a stabilire l’importo delle tasse universitarie;
- Isee per i minori: serve per l’iscrizione ad asili nido, materne, mense scolastiche e per il bonus libri;
- Isee corrente: si calcola quando un mutamento significativo della situazione patrimoniale familiare (ad esempio un licenziamento) rende necessaria una modifica di quanto dichiarato in sede di richiesta dell’indicatore.