Come funziona e cos'è l'Irap
L’Irap è l’imposta regionale sulle attività produttive il cui gettito va per il 90% alle Regioni con l’obiettivo di finanziare il Fondo Sanitario Nazionale
di Carlo Sala 26 feb 2020 ore 09:47L’Irap è l’imposta regionale sulle attività produttive il cui gettito va per il 90% alle Regioni con l’obiettivo di finanziare il Fondo Sanitario Nazionale.
Gli argomenti
A chi e a cosa si applica l’Irap
E’ soggetto all’Irap il fatturato realizzato da imprese, enti e liberi professionisti. L’imposta vale anche per attività non commerciali, pubbliche amministrazioni e produttori agricoli. Questi ultimi sono soggetti all’Irap per l’attività svolta nel 2019 ma non più per quella del 2020.
La base imponibile per il calcolo dell’Irap varia però a seconda della natura del contribuente al quale si applica.
L’imponibile di un’impresa commerciale è costituito dal differenziale fra le voci classificabili nel valore della produzione e quelle classificabili nel costo della produzione (tra i costi di produzione non si tiene conto di salari dei dipendenti, crediti maturati e interessi di eventuali canoni di leasing).
Se il contribuente è un ente non commerciali o una pubblica amministrazione l’imponibile è rappresentato dal totale dei compensi per lavoro dipendente, anche autonomo e occasionale.
Per i produttori agricoli l’imponibile consiste nella differenza tra ammontare dei corrispettivi e l’ammontare degli acquisti effettuati per la produzione agricola stessa. Chi opera in questo settore può scegliere di calcolare l’imponibile con gli stessi criteri validi per le imprese commerciali.
Il produttore agricolo esonerato dall’Iva non è tenuto a pagare l’Irap.
Come si calcola la base imponibile dell’Irap
In generale, l'Irap si calcola sommando:
- reddito imponibile Irpef;
- costo del personale;
- costo dei lavoratori parasubordinati e occasionali;
- interessi passivi.
Alla cifra così ricavata vanno poi sottratti eventuali proventi straordinari (plusvalenze da cessione d’azienda).
Per le società di persone e le imprese individuali la base imponibile si ottiene sommando i ricavi:
- legati a cessione di beni e prestazioni di servizi alla cui produzione o scambio è diretta l’attività dell’impresa;
- ottenuti da cessioni di materie prime, sussidiarie, semilavorati e altri beni non strumentali.
A tale somma vanno sottratti i costi sostenuti per:
- merci;
- servizi;
- beni strumentali materiali e immateriali;
- canoni di locazione (anche finanziaria) di beni strumentali materiali e immateriali.
Per i lavoratori autonomi la base imponibile è determinato dalla differenza tra:
- compensi percepiti (al netto della contribuzione previdenziale ma al lordo del 4% previsto per le professioni iscritte alla gestione separata Inps);
- compensi per la cessione della clientela;
- risarcimento di danni assicurativi;
- plusvalenze per cessione di beni strumentali avvenute dopo il 4 luglio 2006,;
- adeguamento agli studi di settore;
- costi relativi all’attività professionale (spese per onsulenze, canoni locazione, spese per immobili e consumi, contributi Inail, eccetera).
Chi non deve pagare l'Irap
Oltre che nei confronti dei produttori agricoli (solo se esonerati dall’Iva per il 2019, anche se non esonerati per l’anno in corso), l’Irap non trova applicazione per:
- contribuenti minimi che esercitino attività di imprese, arti o professioni in base alle norme su imprenditoria giovanile e lavoratori in mobilità (decreto legge n. 98 del 6 luglio 2011);
- venditori porta a porta, per i quali si applica invece la ritenuta a titolo di imposta;
- contribuenti a regime forfettario.
Quanto e come si paga di Irap
L’aliquota in base al quale si calcola quanto dovuto come Irap, dipende dalla Regione o Provincia autonoma nel quale si trova chi è tenuto al versamento.
Per il pagamento dell’imposta occorre presentare dichiarazione Irap, tramite apposito modello, all’Agenzia delle Entrate. Per consentire di individuare l’aliquota da applicare e l’importo da versare nella dichiarazione Irap devono essere indicati:
- i dati identificativi del soggetto tenuto a versare l’imposta;
- le voci che necessarie per determinare la base imponibile.
La dichiarazione, per il pagamento dell’imposta su quanto ad essa assoggettato nell’anno 2019, deve essere inviata entro il 30 novembre 2020. Chi è soggetto Ires e le pubbliche amministrazioni devono invece inviarla entro l’undicesimo mese dopo la chiusura del periodo di imposta.
L’invio può avvenire solo per via telematica tramite i servizi Fisconline o Entratel. L’inoltro per via telematica può essere affidato anche a un intermediario.
Per il pagamento dell’Irap occorre usare il modello F24 (F24-EP per le pubbliche amministrazioni), indicando i seguenti codici tributo:
- 3800 per il saldo;
- 3812 per l’acconto della prima rata;
- 3813 per l’acconto della seconda rata o il pagamento in unica soluzione dell’imposta.
Quando si paga l’imposta
L’Irap va pagata alle stesse scadenze previste per Irpef e Ires. Per l’anno in corso le scadenze di questa imposta sono:
- 30 giugno per il saldo del 2019 e il primo acconto del 2020;
- 30 novembre per il secondo acconto del 2020.
Il saldo del 2019 si riferisce all’Irap da versare sulla base imponibile maturata nel 2018. Gli acconti del 2020 riguardano la base imponibile del 2019.
Ciascuno dei 2 acconti del 2020 deve essere pari al 50% dell’ammontare complessivo dell’imposta da versare. L’Irap del 2020 va pagata tutta entro quest’anno.
Il primo acconto può essere versato anche entro il 31 luglio, ma in quel caso con una maggiorazione dello 0,40%. Che si scelga di pagare a giugno o luglio, il primo acconto può anche essere anche rateizzato, per massimo 6 mesi, pagando ciascuna rata il 16 di ciascun mese (sulle singole rate si applicano interessi). L’ammontare del primo acconto rateizzato deve essere interamente pagato entro novembre.
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