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Le proposte dei partiti per lo sviluppo economico

Detassazione degli investimenti, accesso al credito più agevole, revisione dei sussidi, liberalizzazioni o statalizzazioni tra le ricette dei 5 maggiori competitors

di Carlo Sala 7 feb 2013 ore 09:57
Tutti i partiti e le coalizioni sono in linea di massima concordi (Sel non manca di formulare qualche rilievo critico) che la prima ricetta per consentire lo sviluppo passi da quell’alleggerimento della pressione fiscale che le aziende, al pari dei cittadini, indicano come un cappio. Ma a partire da questa base comune, ognuno di loro formula poi diverse proposte.


INFOGRAFICA: Crescita, le posizioni dei partiti
 
Bersani - La coalizione guidata da Pierluigi Bersani e sostenuta da Pd, Sel, Psi e Centro democratico punta su sconti fiscali sugli utili che vengano reinvestiti, anche sotto forma di assunzioni. Contraria Sel a “interventi indiscriminati per ridurre il cosiddetto cuneo fiscale”,  il centrosinistra vuole estendere quanto più possibile, agevolando l’acquisto dei Pos, la moneta elettronica al posto di quella cartacea (la tracciabilità del denaro virtuale agevola la lotta al sommerso) e scommette molto su innovazione tecnologica nelle imprese, mobilità sostenibile, energie rinnovabili.
 
Monti - Il premier uscente e ricandidato, col sostegno anche di Udc e Fli, si propone di introdurre crediti d’imposta per le imprese che investano in innovazione tecnologica e di migliorare accesso al credito e crescita dimensionale delle imprese (Banca d’Italia ha individuato nella scarsa propensione dei piccoli imprenditori ad aprire le porte ad estranei una delle ragioni per cui la ricerca di credito passa dalle banche ben più che dalla Borsa, con conseguente scarso sviluppo di fondi di investimento in imprese). Accanto a una modifica del titolo V della Costituzione che restituisca allo Stato competenza esclusiva per energia e infrastrutture, propone incentivi per lo sviluppo della green economy.
 
Pdl-Lega - La coalizione di cui fanno parte anche Fratelli d’Italia, La Destra e Iniziativa popolare vuole rivedere il sistema di incentivi e sussidi alle imprese – cui la Confindustria di Giorgio Squinzi si è detta disponibile a rinunciare in cambio di un alleggerimento della pressione fiscale – per riorientarne le risorse alla riduzione del cuneo fiscale e alla promozione di ricerca e sviluppo. Allo stesso fine si ipotizza di impiegare la Cassa Depositi e Prestiti. Accanto a misure per stimolare (anche fiscalmente) l’imprenditoria giovanile agricola, si prevede uno sconto per 5 anni sui contributi da pagare per neoassunti.
 
Fare per Fermare il declino - All’insegna del “meno Stato e più mercato”, il movimento di Oscar Giannino si prefigge di sostituire il sistema di sussidi ed incentivi alle imprese con un ampio piano di privatizzazioni e liberalizzazioni (anzitutto nell’ambito dell’energia e dei trasporti, da Trenitalia a Eni-Snam rete gas), in cui le imprese non siano più sostenute dallo Stato. Si punta a una riformulazione in sede europea della Pac (politica agricola comune) che stimoli le aggregazioni delle piccole-medie imprese operanti nel settore.
 
Rivoluzione civile - Il movimento del magistrato in aspettativa Antonio Ingroia propone agevolazioni fiscali per le imprese che investano in innovazione e/o assumano a tempo indeterminato. Mobilità sostenibile ed energie rinnovabili vengono viste come il traino per creare nuovi posti di lavoro. Si propone la banda larga per tutte le città e accesso gratuito a Internet per i giovani.
 
Movimento 5 Stelle - Beppe Grillo propone di subordinare il pagamento dell’Iva solo all’avvenuto incasso della cifra su cui si applica l’imposta (accade già così, ma per importi entro limiti prefissati dalla Ue), il riacquisto della rete telefonica oggi detenuta da Telecom Italia così da rimetterla nelle mani dello Stato (che poi dovrebbe garantire a ciascun operatore del settore pari opportunità e costi di utilizzo della medesima rete), una serie di agevolazioni e incentivi per promuovere il risparmio energetico.

Carlo Sala Questo scritto è redatto a solo scopo informativo, può essere modificato in qualsiasi momento e NON può essere considerato sollecitazione al pubblico risparmio. Il sito web non garantisce la correttezza e non si assume la responsabilità in merito all’uso delle informazioni ivi riportate.
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