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Assegni familiari: come funzionano e come ottenerli

Gli assegni familiari sono una forma di sostegno del reddito per le famiglie di coltivatori diretti, coloni, mezzadri e titolari delle pensioni a carico delle gestioni speciali dei lavoratori autonomi; italiani, comunitari ed extracomunitari lavoranti nel territorio italiano; e che rispettino alcuni limiti di reddito.

di Redazione ABCRisparmio 21 set 2016 ore 11:31

Gli assegni familiari e gli assegni al nucleo familiare sono entrambi forme di sostegno al reddito ma, anche se spesso le si confonde, sono cose diverse. L’assegno al nucleo familiare (ANF) è un sostegno al reddito delle famiglie dei lavoratori dipendenti e dei pensionati da lavoro dipendente, mentre gli assegni familiari spettano a coltivatori diretti, coloni e mezzadri, piccoli coltivatori diretti e ai titolari delle pensioni a carico delle gestioni speciali dei lavoratori autonomi (artigiani, commercianti, coltivatori diretti, coloni e mezzadri). Gli assegni familiari, ciò di cui tratteremo in questa guida, vengono corrisposti direttamente dall'Inps.

ASSEGNI FAMILIARI, BREVE STORIA

assegni familiariContributo economico che lo Stato italiano elargisce ai lavoratori per il coniuge e i figli a carico, sotto condizioni che vedremo in seguito, gli assegni familiari furono introdotti in Italia con il contratto collettivo del 1934 allo scopo di compensare la diminuzione dei salari dovuta alla riduzione della settimana lavorativa da 48 a 40 ore. In una prima fase, solo i lavoratori dell’industria ne avevano diritto, poi gli assegni familiari vennero estesi a tutti i lavoratori dipendenti. Il sistema dei trattamenti di famiglia venne profondamente trasformato nel 1988 con l’introduzione dell’assegno al nucleo familiare, sostegno al reddito delle famiglie dei lavoratori dipendenti e dei pensionati da lavoro dipendente, mentre gli assegni familiari vengono ancora corrisposti a coltivatori diretti, coloni, mezzadri, titolari delle pensioni speciali dei lavoratori autonomi (artigiani, commercianti, coltivatori diretti, coloni e mezzadri).

A CHI SPETTANO GLI ASSEGNI FAMILIARI

Gli assegni familiari spettano ad alcune categorie di lavoratori italiani, comunitari ed extracomunitari che lavorano sul territorio italiano. La condizione necessaria per ricevere gli assegni – oltre ad appartenere a una delle categorie che vedremo – è che il cui nucleo familiare abbia un reddito complessivo inferiore ai limiti stabiliti dalla legge. Le categorie a cui spettano gli assegni familiari sono le seguenti:

  • coltivatori diretti, coloni e mezzadri;
  • piccoli coltivatori diretti;
  • titolari delle pensioni speciali dei lavoratori autonomi (artigiani, commercianti, coltivatori diretti, coloni e mezzadri).

COSA SPETTA E PER CHI SPETTA

A chi appartiene alle suddette categorie e ha un reddito familiare inferiore al limite stabilito ogni anno dalla legge, spetta un assegno per ogni familiare vivente a carico. Sono considerati a carico del richiedente, i familiari che ricevono un reddito annuale non superiore a una certa soglia, adesso di 2.840,51 euro, al lordo degli oneri deducibili. Come si legge nel sito Inps, i familiari per i quali possono essere richiesti gli assegni sono:

1) il coniuge, anche nel caso in cui sia legalmente separato purché sia a carico, solo se il richiedente è titolare di pensione a carico delle gestioni speciali dei lavoratori autonomi;

2) i figli o equiparati anche se non conviventi; i fratelli, le sorelle e i nipoti, conviventi:

  • con età inferiore a 18 anni;
  • apprendisti o studenti di scuola media inferiore (fino a 21 anni);
  • universitari (fino a 26 anni e nel limite del corso legale di laurea);
  • inabili al lavoro (senza limiti di età).

3) gli ascendenti (genitori, nonni, ecc..) ed equiparati, ma solo se il richiedente è piccolo coltivatore diretto. 4) i familiari di cittadini stranieri residenti in Paesi con i quali esista una convenzione internazionale in materia di trattamenti di famiglia.

LIMITI DI REDDITO

Come abbiamo visto sopra, gli assegni familiari vengo versati a chi ha redditi inferiori a certi limiti, sia per il nucleo familiare che per le persone a carico, stabiliti dall’Inps ogni anno. I limiti di reddito sono due. Per chi ha redditi inferiori alla prima fascia, quella più bassa, l’assegno familiare verrà corrisposto integralmente. Per chi ha redditi superiori al primo limite ma inferiori a una secondo e più alto limite, l’assegno verrà ridotto. Chi ha redditi superiori al secondo limite non riceverà alcun assegno familiare.

LEGGI ANCHE: Ultima circolare Inps sui limiti di reddito

ASSEGNI FAMILIARI: COME PRESENTARE LA DOMANDA

La domanda di assegni familiari può essere presentata solo in queste tre modalità: web, contact center e patronati.

Web – Attraverso il portale INPS, e in particolare alla pagina del servizio “Invio OnLine di Domande di prestazioni a Sostegno del reddito”, per chi sia munito di PIN.

Contact Center - Chiamando il numero 803164 gratuito da rete fissa o il numero 06164164 da rete mobile a pagamento secondo la tariffa del proprio gestore telefonico

Patronati– Terza via sono i servizi telematici offerti dai patronati, che sono istituti di tutela dei lavoratori, dei pensionati e dei cittadini presenti sul territorio nazionale, emanazione di una organizzazione sindacale o datoriale.

Se la domanda dovesse venire presentata in ritardo, e cioè dopo l’insorgenza del diritto, verranno pagati gli arretrati fino a un massimo di 5 anni. Se nel tempo il reddito del nucleo familiare o dei familiari a carico dovessero cambiare, il richiedente deve comunicarlo all’Inps attraverso gli appositi modelli.

ASSEGNI FAMILIARI: QUANTO SPETTA

Come abbiamo visto, l’assegno familiare viene riconosciuto al capofamiglia per ogni membro del nucleo familiare sotto la realizzazione di alcune condizioni di reddito del nucleo e del singolo familiare. Gli importi delle prestazioni sono:

Euro 8,18 mensili spettanti ai coltivatori diretti, coloni, mezzadri per i figli ed equiparati;

Euro 10,21 mensili spettanti ai pensionati delle gestioni speciali per i lavoratori autonomi e ai piccoli coltivatori diretti per il coniuge e i figli ed equiparati;

Euro 1,21 mensili spettanti ai piccoli coltivatori diretti per i genitori ed equiparati.

Questo scritto è redatto a solo scopo informativo, può essere modificato in qualsiasi momento e NON può essere considerato sollecitazione al pubblico risparmio. Il sito web non garantisce la correttezza e non si assume la responsabilità in merito all’uso delle informazioni ivi riportate.
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