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Car sharing: condivido l’auto, risparmio e tutelo l’ambiente

L'auto per il tempo che serve. Risparmio e stile di vita. Anche in Italia...

di Andrea Di Turi 9 apr 2010 ore 10:57
Assicurazione Rc auto, tassa di possesso, soste a pagamento, benzina che sale: l’automobile è una voce di spesa importante nel bilancio familiare e soprattutto difficile da comprimere. Ma da qualche anno anche in Italia si sono diffusi i servizi di car sharing, ai quali si può guardare come un’alternativa possibile rispetto all’auto di proprietà. E anche ad un modo di cambiare stile di vita nel senso della sostenibilità.

Cos’è il car sharing


Il car sharing, letteralmente condivisione dell’auto, è un servizio che offre la possibilità di prenotare e utilizzare un’automobile senza averne la proprietà, praticamente affittandola per il tempo che serve, e senza doversi preoccupare della sua gestione o manutenzione.

Nato in Svizzera e Germania verso la fine degli anni ’80, il car sharing si è diffuso soprattutto nel Nord Europa e negli Stati Uniti. Una delle società più grandi del mondo che opera nel car sharing è Mobility, che conta oltre 1.000 punti di noleggio di auto in car sharing in tutta la Svizzera. Si calcola che oggi in Europa vi siano circa 100mila utilizzatori di car sharing (i cosiddetti car sharer), in Italia circa 15mila, che potrebbero diventare oltre 100mila entro il 2016.

Come funziona il car sharing


I servizi di car sharing offrono una flotta di autovetture di diversa cilindrata disponibili in una rete di parcheggi convenzionati e si occupano di ogni aspetto legato a gestione e manutenzione dei mezzi. L’automobile in car sharing si preleva in uno dei parcheggi che aderiscono alla rete in car sharing a cui si è iscritti, dopo averla prenotata (prenotazioni e utilizzo di solito sono possibili 24 ore su 24, 365 giorni l’anno).

Per poterlo fare occorre in genere sottoscrivere un abbonamento annuale, che può essere di livello differente a seconda del tipo di utilizzatore: famiglia, professionista, studente, azienda, anziani, persone disabili, turisti. Il bello è che l’automobile, quando la si preleva, è sempre in perfetta efficienza e pulita. E quando la si restituisce, ci sarà qualcuno che si occuperà della sua manutenzione per metterla a disposizione dell’utilizzatore successivo.

I vantaggi dal car sharing: si paga solo l’utilizzo


Nel car sharing si paga per quello che si utilizza e non ci si deve preoccupare di null’altro, compreso il rischio, sempre presente soprattutto per chi non dispone di un box, che l’auto possa venire rubata. Oltre alla quota dell’abbonamento, si paga in base al tempo di utilizzo e ai chilometri percorsi. Non si paga, ad esempio, la benzina.

Per chi si abbona ad un servizio di car sharing, c’è la possibilità di avere a disposizione ogni volta un’auto differente, dall’utilitaria alla berlina alla monovolume, a seconda del tipo di utilizzo che se ne deve fare: gita con la famiglie, appuntamento di lavoro, uscita la sera per andare a cena con gli amici, accompagnamento di un parente ad una visita e così via.

È frequente che le amministrazioni pubbliche, in genere i Comuni, offrano particolari vantaggi e agevolazioni a chi sottoscrive un servizio di car sharing per incentivarne la diffusione nell’ottica delle politiche di mobilità sostenibile: le auto in car sharing, ad esempio, si possono di solito parcheggiare gratuitamente nei parcheggi a pagamento delimitati da strisce colorate, possono percorrere corsie preferenziali dedicate ai mezzi pubblici lungo le arterie stradali cittadine o accedere alle aree del centro storico (le cosiddette ZTL, zone a traffico limitato), o anche circolare in ore o giorni in cui ad altre autovetture non è permesso, per esempio in occasione di blocchi del traffico (le auto in car sharing solitamente sono in linea con le norme anti-inquinamento più restrittive) o di provvedimenti che impongono la circolazione a targhe alterne. Spesso chi è già abbonato ai servizi di trasporto pubblico comunali può avere sconti sull’abbonamento ad un servizio di car sharing, o viceversa.

Dove è disponibile car sharing


Ci sono numerosi servizi di car sharing attivi in molte città italiane. Una delle reti più estese sul territorio italiano è quella di ICS-I car sharing, promossa anni fa dal ministero dell’Ambiente, che coordina strutture che servono le seguenti città: Bologna, Brescia, Firenze, Genova, Milano, Modena, Palermo, Parma, Roma, Savona, Torino e Venezia. Un’altra è quella di Car sharing Italia (nato con il nome di Milano car sharing su iniziativa di Legambiente Lombardia), che ha sedi a Milano, Rimini, Firenze, Roma, Parma, Modena, Venezia, Torino, Genova, Bologna.

Servizi di car sharing cittadini sono attivi ad esempio a Palermo, Genova, Firenze, Parma, Milano, Brescia, Bolzano, Bologna, Torino. Informazioni su servizi di car sharing a livello internazionale si possono trovare, invece, su www.carsharing.net.

Car sharing: costi e variabili da considerare


I costi possono variare da servizio a servizio. In ogni caso, quelli che si devono tenere in considerazione nel valutare l’opportunità di un servizio di car sharing sono:

1) l’abbonamento annuale, a volte anche un deposito cauzionale rimborsabile;
2) il costo per l’uso, in base al tempo di utilizzo (di solito non inferiore all’ora) e in base ai chilometri percorsi.

Non si paga, come detto, il carburante.

Le tariffe, cosiddette binarie (che comprendono il costo a tempo più il costo a percorrenza), variano in base a:

1) tipo di automobile (costi inferiori per cilindrate inferiori);
2) fascia oraria di utilizzo (il costo è maggiore nelle ore diurne);
3) numero totale di chilometri percorsi per singolo utilizzo (ad es. fino a 100 km., fino a 300 km. ecc., con costi a chilometro inferiori al crescere del totale chilometri percorsi).

In genere, anche se i costi possono variare da città a città e da servizio a servizio, l’abbonamento annuale può variare da 100-120 a 180-200 euro, la tariffa oraria può variare da 1 a 2,50-2,60 euro/ora, mentre la tariffa a percorrenza può variare da 0,15-0,20 a 0,70-0,80 euro/ora.

In termini di costo opportunità, occorre inoltre valutare tutti i costi che non si devono sostenere quando non si ha l’auto di proprietà, come ad esempio:

1) acquisto;
2) assicurazione;
3) tassa di possesso (bollo auto);
4) eventuale box;
5) soste e parcheggi;
6) benzina;
7) gestione e manutenzione (ad es. lavaggio, controlli periodici, sostituzione periodica di pneumatici, filtri, batteria, marmitta, parti di ricambio, riparazioni di vario genere).
Oltre ai costi, nel valutare la possibilità di sottoscrivere un servizio di car sharing è bene tenere presenti anche le seguenti altre variabili:

1) distanza della propria abitazione dal parcheggio più vicino in cui le automobili in car sharing possono essere prelevate e debbono essere restituite (di solito si preleva e si riporta l’auto nello stesso parcheggio);
2) numero dei parcheggi del servizio di car sharing presenti sul territorio di riferimento;
3) numero di automobili di cui dispone la flotta del servizio di car sharing, specialmente le automobili della cilindrata a cui si è maggiormente interessati;
4) convenzioni collegate al servizio di car sharing (generalmente chi si abbona ha diritto a sconti e convenzioni per altri servizi, riguardanti ad esempio la grande distribuzione, il tempo libero, operatori turistici).

Quando conviene il car sharing


La scelta del car sharing ha indiscutibili basi economiche ma è anche, forse soprattutto, una scelta di stile di vita: decidere di non avere un’auto di proprietà, bensì di utilizzarla solo quando serve, comporta infatti una serie di conseguenze a livello personale e collettivo. Con l’auto in condivisione si riduce l’utilizzo di carburante, l’inquinamento, anche quello acustico, e il traffico. Si stima che un’auto in car sharing sostituisca cinque auto di proprietà. Ed è anche una scelta di sobrietà: obbliga a darsi una disciplina nell’utilizzo dell’automobile, proprio perché non la si ha a disposizione sempre e comunque sotto casa o nel box.

In generale, si stima che chi percorre in automobile non più di 8-10mila chilometri l’anno, chi la usa saltuariamente e soprattutto in città, può ottenere risparmi anche nell’ordine del 30% rispetto ai costi legati ad un’auto di proprietà.

Sulla maggioranza dei siti di car sharing, in ogni caso, è possibile utilizzare dei calcolatori automatici (ad esempio qui, qui e qui) che, in base all’uso che si pensa di fare dell’automobile, permettono di verificare il risparmio potenziale.

Andrea Di Turi
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