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Social lending: identikit del prestatore Smartika

Sono migliaia, sono dei pionieri che praticano un canale finanziario alternativo. Profilo di una community davvero speciale, coesa, motivata e che si espande nel tempo

di Carlo Vitali 23 set 2013 ore 09:56
Mentre nelle altre forme di crowdfunding le community che si creano a sostegno sono del tutto volatili, il social lending o prestito tra privati si distingue per avere alle spalle una community coesa, motivata e che si espande nel tempo. Alla vita della community di Smartika partecipano sia i Richiedenti (chi ha ottenuto un prestito a condizioni più favorevoli del mercato) sia i Prestatori: questi ultimi hanno un ruolo trainante, essendo il vero motore o, meglio ancora, la stessa ragion d’essere del social lending.

LEGGI ANCHE: Prestiti senza banche: il social lending di Smartika

Ma chi sono questi pionieri che ormai a migliaia praticano il social lending? Quali sono le motivazioni che li aggregano, le aspettative che hanno? Lo abbiamo chiesto ai Prestatori Smartika questo luglio. Il riscontro avuto  (841 questionari compilati, il 20% di quelli inviati) già testimonia la loro voglia di partecipare e co-guidare l’evoluzione del social lending.

Il profilo del Prestatore Smartika risulta essere - non solo dall’indagine ma anche dai nostri dati globali - quasi esclusivamente maschile (oltre il 90%), nella fascia d’età 25 -54 anni (oltre l’80%, con baricentro nella fascia 35 -44) e principalmente nella fascia di reddito 20-40mila euro (quasi il 50%). Sono molto familiari con Internet e tutti utilizzano l’home banking (anzi spesso utilizzano banche esclusivamente online).

I Prestatori si sono avvicinati al social lending mossi dal contenuto innovativo dell’idea e dal desiderio di trovare un’alternativa alla finanza tradizionale e, in modo leggermente inferiore, dal rendimento ottenibile. Operando come Prestatori (un numero non trascurabile ha già una esperienza di 5 anni) hanno poi individuato come elementi di maggior gratificazione la destinazione etico/sociale dell’investimento (solo con il social lending sai che uso è fatto del tuo denaro) e l’autonomia e trasparenza nella sua gestione.

Vedono come possibili ostacoli allo sviluppo del social lending il rischio che può derivare da una inaccurata selezione dei debitori e la scarsa notorietà del fenomeno, che è sicuramente un elemento cruciale per lo sviluppo. Chiedono quindi di riporre grande attenzione all’efficacia del recupero credito e, da buoni internettiani, apps per smartphone/tablet e interazione ancora più spinta.

Il 72% infine conta di aumentare il proprio investimento su Smartika.

Potete trovare qui i dati completi emersi dall’indagine.

Carlo Vitali
Smartika.it Questo scritto è redatto a solo scopo informativo, può essere modificato in qualsiasi momento e NON può essere considerato sollecitazione al pubblico risparmio. Il sito web non garantisce la correttezza e non si assume la responsabilità in merito all’uso delle informazioni ivi riportate.
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