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Costi, risparmi e condizioni per dotare la propria casa di pannelli solari

Come dotare la propria casa di pannelli solari, produrre energia e risparmiare sulla bolletta della luce. Gli incentivi previsti dallo Stato per chi vuole cominciare

di Carlo Sala 26 ott 2012 ore 15:14
Il sole potrebbe fornire elettricità a 11,6 milioni di case in Italia e a 2,6 milioni di immobili destinati a un uso diverso da quello abitativo, ma soltanto il 4,5% di questi 14,2 milioni di edifici – stima il dipartimento Energie rinnovabili di Enel – è già dotato di un sistema fotovoltaico attraverso il quale sfruttare la luce del sole per avere luce nel proprio immobile e anche, magari, per produrre un surplus di elettricità da vendere sul mercato (al Gse, Gestore dei servizi elettrici).

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Il Quinto Conto Energia, in vigore fino al prossimo maggio, prevede infatti una tariffa onnicomprensiva e un premio di produzione per chi si munisce di un impianto fotovoltaico col quale soddisfare il proprio fabbisogno di elettricità e, magari, aumentare l’offerta di corrente disponibile sulla rete nazionale e sul mercato.

In grado di abbattere il costo della bolletta, perché consente di ricorrere all’acquisto di elettricità da un fornitore solo quando si è consumata tutta quella che si produce in proprio, il fotovoltaico è particolarmente conveniente per chi ha un contratto di fornitura a tariffa bioraria, cioè con costi differenziati nelle 2 fasce orarie 8-19 e 19-8: in questo caso, infatti, si può utilizzare l’energia prodotta in proprio durante la giornata (quando l’elettricità costa di più) e far ricorso al fornitore dopo le 19 (quando il prezzo è inferiore).
 
Chi ricava elettricità dal sole riceve 0,228 euro per ogni kilowatt prodotto attraverso impianti con una potenza da 1 a 3 kilowatt picco (il kilowatt picco è l’unità di misura che indica la capacità produttiva di un impianto al top della sue prestazioni) e 0,216 euro per kilowatt prodotto da impianti di potenza da 3 a 12 kWp (kilowatt picco). E riceve questa cifra anche se consuma tutta l’energia così prodotta, perché l’Italia – dando seguito al Protocollo di Kyoto del 1992 – premia chi produce energia da fonti non inquinanti, qual è appunto il sole.

Se poi si produce energia in surplus rispetto al proprio fabbisogno domestico – che nella media è di 3 kilowatt e che anche nel caso della maxi-villa con piscina illuminata non supera i 6 kW – il quantitativo in eccesso viene ritirato dal Gse al prezzo di 0,146 e 0,134 euro, a seconda della potenza dell’impianto di produzione (da 1 a 3 kWp o da 3 a 12 kWp; impianti di capacità maggiore non sono in uso in abitazioni private e il prezzo corrisposto dal Gse per il surplus di energia prodotto è subordinato a valutazioni ministeriali).

La produzione effettiva di elettricità da parte di un sistema fotovoltaico dipende naturalmente dalla sua ubicazione - tanto più ci si sposta verso il Sud Italia, tanto più il sole “batte” e tanto più di conseguenza un pannello solare produce – ma in media ciascun impianto da 1 kWp produce all’anno 1250 kilowatt ora di elettricità, pari a un incentivo di 182,5 euro da parte del Gse per il solo fatto di aver prodotto energia senza inquinare e al netto del compenso corrisposto se parte di quel quantitativo di energia viene ceduto allo stesso Gse.
 
Per estrarre energia dal sole e avere incentivi occorrono requisiti sia oggettivi che soggettivi, ovviamente. Gli incentivi, sotto forma di bonifico bimestrale inviato dal Gse per 20 anni – il termine decorre dal momento in cui si allaccia il proprio sistema fotovoltaico alla rete elettrica nazionale -, sono subordinati anzitutto all’impiego di pannelli solari costruiti con materiali particolari: le celle (o moduli) di un pannello possono infatti essere realizzate anche con elementi tratti dai frutti di bosco, ma soltanto quelle monocristalline, poli (o multi) cristalline e a fibra sottile sono riconosciute valide dal Gse al fine dei pagamenti ventennali delle cifre previste dal Quinto Conto Energia.

Per essere ammessi agli incentivi occorre ancora che l’impianto fotovoltaico costruito sia di capacità pari ad almeno 1 kWp e questo si tramuta nella necessità di spazi fisici. Per ogni kilowatt picco che si vuole ricavare da un impianto fotovoltaico occorre infatti disporre di uno superficie inclinata di almeno 7-8 metri quadri sulla quale collocare i pannelli. Se poi la superficie è piana i metri quadri occorrenti a collocare pannelli per una capacità di 1 kWp salgono a 12. Oltre alle metrature disponibili (e ai limiti di legge, in base ai quali chi possiede un terreno agricolo non può destinarne più del 10% all’installazione di impianti fotovoltaici), occorre infine tener conto della loro ubicazione: i pannelli fotovoltaici funzionano infatti solo sul lato sud di edifici e terreni.
 
I vincoli paesaggistico-ambientali non vietano di installare pannelli solari perché la realizzazione di impianti di produzione di energia pulita rientra tra le ragioni per le quali i Comuni possono autorizzare deroghe a quelle restrizioni. La deroga comporta tuttavia un costo aggiuntivo, di 1200 euro, rispetto al costo di posa in opera ed allacciamento dell’impianto (alcuni grandi operatori forniscono un servizio di posa in opera comprensivo anche dell’allacciamento dell’impianto alla rete elettrica nazionale, per il quale normalmente si pagano 120 euro più Iva nelle prime 2 bollette successive all’installazione).

Non può invece essere mai autorizzata l’installazione di pannelli per su aree ed edifici sottoposte a vincoli per ragioni di tutela del patrimonio storico-artistico (categoria nella quale rientrano facilmente edifici realizzati entro i primi del Novecento).

Non esistono invece vincoli alla potenza dell’impianto fotovoltaico che si voglia installare (avendo ovviamente la disponibilità di spazi fisici e di risorse da investire), se tuttavia la propria abitazione è registrata per una potenza elettrica inferiore, occorrerà fare un upgrade di quest’ultima, per un costo tra i 110 e i 249 euro (anche in questo caso, i maggiori operatori offrono servizi di posa in opera comprensiva anche di questo costo). Con o senza upgrade della potenza elettrica, in ogni caso, un edificio dotato di fotovoltaico gode di un upgrade in termini di valore sul mercato immobiliare.

Carlo Sala
Questo scritto è redatto a solo scopo informativo, può essere modificato in qualsiasi momento e NON può essere considerato sollecitazione al pubblico risparmio. Il sito web non garantisce la correttezza e non si assume la responsabilità in merito all’uso delle informazioni ivi riportate.
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