Pensione: riscattare gli anni di università
Una questione su cui ci sono posizioni contrastanti. Vediamo quando può convenire,e quando è invece meglio seguire altre strade
di Jonathan Figoli 26 ott 2009 ore 14:51Domanda di Luigi
Buona sera, vorrei riscattare i 4 anni di legge, ma ho seri dubbi in merito alla convenienza; le segnalo i dati:
Buona sera, vorrei riscattare i 4 anni di legge, ma ho seri dubbi in merito alla convenienza; le segnalo i dati:
- età: 39 anni;
- inizio lavoro, 4 settembre 2000 come funzionario Ministero Finanze, dal 2002 funzionario enti locali;
- periodo da riscattare: 1989-1992;
- reddito attuale: 22300 euro lordi.
Ho sentito parlare di metodo della riserva matematica, ma temo di pagare circa 25 mila euro.
Anche se deducibili in 10 anni mi sembra troppo oneroso.
Grazie
Risposta
Sul riscatto degli anni di laurea ci sono posizioni contrastanti, se da un lato c’è chi sostiene che convenga sempre personalmente ritengo che ne valga la pena esclusivamente se grazie a questo riscatto si avesse diritto a rientrare nel sistema retributivo. Personalmente ritengo che non siano utili né per anticipare l’entrata in pensioni (via via le varie normative stanno portando sempre più alla richiesta dei 65 anni di età e quindi la pensione di anzianità è destinata a scomparire) né per l’aumentare della stessa, o meglio, se si possiede la disponibilità necessaria (in linea di massima, se lavoratore dipendente, il 33% dell’ultimo reddito lordo per ogni anno che si riscatta, ma si rimanda all’Inps per il conteggio preciso) ritengo sia più conveniente versarla ad una qualsiasi forma di previdenza complementare che certamente riuscirà ad offrire un rendimento superiore alla media del PIL degli ultimi 5 anni (così vengono rivalutati i contributi nel sistema contributivo).
Jonathan Figoli
Jonathan.Figoli@professionefinanza.com
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Risposta
Sul riscatto degli anni di laurea ci sono posizioni contrastanti, se da un lato c’è chi sostiene che convenga sempre personalmente ritengo che ne valga la pena esclusivamente se grazie a questo riscatto si avesse diritto a rientrare nel sistema retributivo. Personalmente ritengo che non siano utili né per anticipare l’entrata in pensioni (via via le varie normative stanno portando sempre più alla richiesta dei 65 anni di età e quindi la pensione di anzianità è destinata a scomparire) né per l’aumentare della stessa, o meglio, se si possiede la disponibilità necessaria (in linea di massima, se lavoratore dipendente, il 33% dell’ultimo reddito lordo per ogni anno che si riscatta, ma si rimanda all’Inps per il conteggio preciso) ritengo sia più conveniente versarla ad una qualsiasi forma di previdenza complementare che certamente riuscirà ad offrire un rendimento superiore alla media del PIL degli ultimi 5 anni (così vengono rivalutati i contributi nel sistema contributivo).
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