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Saldi liberi per rilanciare l’economia

Liberalizzare il commercio per ridurre i prezzi e aumentare i consumi

di Marco Delugan 15 set 2009 ore 10:09
Da manuale di Economia Politica: trasparenza più concorrenza uguale riduzione dei prezzi e ripresa dei consumi. La ricetta del “Coordinamento delle associazioni per la difesa dell'ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori” (Codacons), consiste, per essere precisi, degli ingredienti che seguono, quasi tutti declinati in libertà, solo uno in termini di controllo.

Da liberare sarebbero i saldi, le vendite sottocosto, le aperture domenicali e l’orario; andrebbe promossa in ogni comune italiano la vendita diretta dei prodotti agricoli, e andrebbero aperti punti vendita di carburante presso la grande distribuzione.

Codacons propone anche un attento monitoraggio dei prezzi con un’idea a suo modo originale, il triplo prezzo: imporre ai commercianti di indicare, oltre al prezzo di vendita, anche quello all’ingrosso e quello all’origine.

Il comunicato di Codacons segue di poche ore le stime di Confesercenti, che venerdì 11 settembre ha dichiarato che solo nel 2013 i consumi degli italiani potranno tornare ai livelli precedenti la crisi. A giustificare la stima dell’associazione imprenditoriale sono, in particolare, le difficoltà del mercato del lavoro. La lenta ripresa economica che molti prospettano, infatti, non porterebbe ad un significativo miglioramento del mercato del lavoro e, nei prossimi due anni, solo una moderata ripresa dei consumi.

“La crisi del mercato del lavoro, si legge nel comunicato di Confesercenti, definisce le condizioni di fondo che orienteranno le decisioni di spesa delle famiglie. Di fatto i consumatori italiani, dopo un biennio 2008-2009 in cui non hanno subito tutte le conseguenze della crisi, si confrontano con la prospettiva di un biennio 2010-2011 in cui non trarranno benefici dalla fase di ripresa. La dinamica dei consumi cumulerebbe quindi fra il 2008 e il 2009 una caduta di oltre tre punti percentuali, di cui solo la metà verrebbe recuperata nei due anni successivi. Probabilmente per rivedere il livello dei consumi pre-crisi dovremo attendere il 2013, e per raggiungere il medesimo livello dei consumi in termini pro-capite si rischia di dovere arrivare al 2015.”

La proposta di Codacons ha l’obbiettivo di facilitare la ripresa dei consumi e di riportarli ai livelli pre crisi già nel 2010.

Una forte accelerazione delle liberalizzazioni nel campo del commercio per rilanciare l’economia, quindi. Se le idee dell’associazione diventassero realtà, sarebbero i commercianti a decidere il momento delle vendite di “fine stagione” e quello delle vendite sottocosto. E sarebbero ancora loro a decidere se aprire alla domenica e quanto tenere aperto. Ci sarebbero mercati di ortofrutta una volta alla settimana in tutti i comuni dove i produttori venderebbero direttamente ai consumatori, saltando la complicata e costosa filiera agroalimentare. E appena fuori dai grandi magazzini si potrebbe acquistare la benzina.

Stando alle stime dell’associazione, le nuove regole del gioco permetterebbero un risparmio di 1.000 euro annui a famiglia. Non la salvezza, in tempi come questi, ma sicuramente una boccata d’ossigeno non da poco. 

Marco Delugan
marcodelugan@soldionline.it
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