Ieri crisi, oggi meno. E domani?
“La velocità di deterioramento della crisi sta rallentando”, parola di Mario Draghi. Ottimismo di maniera degli addetti ai lavori. Difficile possa bastare
di Redazione Soldionline 30 apr 2009 ore 10:46Adda passà 'a nuttata: questo l’ottimismo di maniera che trapela dagli addetti ai lavori. Dell'ottimismo quello vero, quello che conta, quello dei consumatori, neanche l’ombra. A furia di politiche monetarie, tassi bassi e sgravi fiscali con il fiato corto, ci arriverà addosso altro debito a mò di denaro, buono per fare le nozze con i fichi secchi.
Per un pò passerà la fame, ma si rischia la dissenteria.
Ricominciamo daccapo: la crisi è crisi da insufficienza di reddito per sostenere quella domanda, necessaria per smaltire il cronico eccesso di offerta. Con il debito, surrogato del reddito, si è messa una pezza; con il credito si è fatto prima business poi SBOOM.
Dove siete signori dell’economia, apostoli della concorrenza, equilibristi del valore? Al mercato si usano due pesi e due misure; trovano conforto i figli non i figliastri. Là, dove un mercato del lavoro superaffollato svaluta i redditi, quello delle merci in eccesso non svaluta i profitti.
Mercato assistito questo, assistito dal debito che ha sostenuto artificialmente la domanda: lo vedete il bubbone della crisi?
Signori, dico a voi, il debito non è più in grado di dare supporto alla domanda, occorre darsi da fare per riequilibrare il valore dello scambio e rendere efficiente il mercato.
Hanno più bisogno i produttori di vendere che i consumatori di acquistare: va stimato questo valore, definito un nuovo prezzo.
Quel prezzo potrà arrivare nelle nostre tasche: sarà reddito da consumo, buono per rimpinguare altri asfittici redditi, buono per consumare.
Altro che terra incognita!
Mauro Artibani
mauart1@libero.it
Per approfondire il tema trattato: PROFESSIONE CONSUMATORE
Paoletti D’Isidori Capponi Editori
Marzo 2009
www.professionalconsumer.splinder.com
www.professioneconsumatore.org
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