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La Trise, la nuova tassa sui servizi comunali

A partire dal primo gennaio 2014 viene eliminata la Tares, introdotta nel 2013 per sostituire la Tarsu e la tassa sui servizi legati agli immobili. Oggi la nuova Legge di Stabilità introduce la Trise

di Antonello Scrimieri 16 ott 2013 ore 12:32
La riforma sulla tassazione degli immobili ha preso vita nella notte del 15 ottobre 2013, eliminando l’imposta attualmente in vigore, ovvero la Tares, per lasciar il posto ad un nuovo tributo chiamato Trise, il tributo sui servizi comunali.

Cosa è. Il nuovo tributo unico racchiude in se due componenti: sarà composto dalla Tasi, il tributo per coprire i costi relativi i servizi indivisibili dei Comuni e dalla Tari, il tributo per coprire i costi relativi al servizio di gestione dei rifiuti urbani e dello smaltimento.

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La Tari si calcolerà come un corrispettivo sulla superficie calpestabile dell'immobile e sarà pagata da chi lo occupa, sia esso il proprietario o inquilino. La Tari sostituirà la Tares. Mentre la Tasi avrà probabilmente un'aliquota dell'1 per mille o un corrispettivo di 1 euro per metro quadro, e sarà pagata in parte dal proprietario e in parte dall’inquilino. Sulle seconde case la Tasi si sommerà all'IMU ma non potrà superare il tetto massimo del prelievo previsto per l’imposta municipale propria. Se un comune ha l'aliquota massima, ad esempio, non potrà chiedere Imu più Tasi.

Inoltre, l’IMU costituirà la base imponibile della Tasi. A doverla versare non saranno solo i proprietari, ma anche gli inquilini in una misura che probabilmente varierà tra il 10% e il 30% dell'imposta.

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Il futuro. La nuova Trise potrebbe trasformarsi nella Tarip nel prossimo futuro, e sarà la nuova tariffa puntuale commisurata su quantità e qualità dei rifiuti prodotti. Se il nuovo tributo verrà confermato dovrebbe seguire le linee guida comunitarie richieste dal ministero dell’Ambiente. Il principio europeo che potrebbe far nascer la Tarip è “chi inquina paga”.

Antonello Scrimieri

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