Come funziona la rottamazione delle cartelle e quali debiti riguarda
La rottamazione delle cartelle consente di estinguere i debiti iscritti a ruolo dall’Agenzia delle Entrate e Riscossione senza pagare sanzioni o interessi di mora
di Redazione Soldionline 24 feb 2020 ore 13:33La rottamazione delle cartelle consente di estinguere i debiti iscritti a ruolo dall’Agenzia delle Entrate e Riscossione senza pagare sanzioni o interessi di mora. Il pagamento può avvenire Per questo la rottamazione si chiama, ufficialmente, definizione agevolata.
Come funziona la rottamazione
La rottamazione riguarda debiti iscritti a ruolo. Riguarda quindi debiti che non sono stati saldati e per i quali il creditore ha affidato la riscossione all’Agenzia delle Entrate e Riscossione. Possono essere rottamati soltanto debiti per i quali la stessa Agenzia abbia inviato una cartella esattoriale (o cartella di pagamento).
Quella in corso è la terza di 3 rottamazioni delle cartelle esattoriali disposte negli anni. La rottamazione in vigore riguarda debiti per i quali il creditore ha affidato la riscossione all'Agenzia tra l’1 gennaio 2000 e il 31 dicembre 2017.
La definizione agevolata in corso vale soltanto per coloro che ne abbiano fatto richiesta entro il 31 luglio 2019.
Quante rate si possono avere per la rottamazione e quando vanno scadono
La rottamazione consente di pagare a rate l’importo dovuto. Le rate non possono essere meno di 9, da pagare in 3 anni, e non più di 178, da pagare in 5 anni. Le scadenze delle prime 2 rate della definizione agevolata in corso sono maturate già l’anno scorso, per quest’anno e per i prossimi anni, le scadenze per le rate successive sono fissate al:
• 28 febbraio;
• 31 maggio;
• 31 luglio;
• 30 novembre.
Chi non ha pagato la rata dovuta per il 2018 non può continuare a godere della rottamazione. Non dovrà quindi pagare più alcuna rata quest’anno; dovrà però pagare tutto l’importo residuo del debito da saldare e anche gli interessi e le sanzioni.
Il pagamento della rata può avvenire al massimo con 5 giorni di ritardo. Passati quei 5 giorni, non è più possibile proseguire con la rottamazione e si deve pagare l’intero debito con interessi e sanzioni.
Quali debiti non possono essere rottamati
La rottamazione non si applica a somme che siano:
• recupero di aiuti di Stato considerati illegittimi dall'Unione europea;
• crediti derivanti da condanne pronunciate dalla Corte dei conti;
• multe, ammende e sanzioni pecuniarie dovute a seguito di provvedimenti e sentenze penali di condanna;
• sanzioni diverse da quelle irrogate per violazioni tributarie o per violazione degli obblighi relativi ai contributi e ai premi dovuti agli enti previdenziali.
La rottamazione si applica invece a:
• debiti già ammessi alla rottamazione bis, a condizione che entro la fine del 2018 siano state saldate le rate previste per quello stesso anno;
• debiti già ammessi alle precedenti definizioni agevolate e intestati a persone residenti nei Comuni dell’Italia centrale colpiti dai terremoti del 2016 e 2017.
Come si effettua il pagamento delle rate della rottamazione
Il pagamento della rata della rottamazione-ter può essere effettuato:
• rivolgendosi alla propria banca o ai servizi internet della banca stessa;
• utilizzando gli sportelli bancomat abilitati ai servizi di pagamento Cbill;
• presentandosi agli uffici postali o ai tabaccai aderenti a Banca 5 SpA tramite i circuiti Sisal e Lottomatica;
• accendendo al portale www.agenziaentrateriscossione.gov.it;
• usando l'App Equiclick tramite la piattaforma PagoPa;
• chiedendo la compensazione con i crediti commerciali non prescritti, certi, liquidi ed esigibili (c.d. crediti certificati) maturati per somministrazioni, forniture, appalti e servizi nei confronti della pubblica amministrazione.