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Il piano dei conti e del patrimonio della famiglia

Un foglio Excel per chiarirsi le idee su entrate e uscite. Qualche consiglio su come muoversi nella complessità dei conti familiari. Ma soprattutto: fate attenzione a banche e intermediari vari.

di Alfonso Scarano 1 set 2014 ore 11:43
Se la crisi economica dovesse continuare, o anche solo trasformarsi in una stagnazione di lungo periodo e le scelte della politica proseguire il solco tracciato negli ultimi anni, una delle conseguenze più probabili sarà un aumento della pressione fiscale sul patrimonio degli italiani e tasse in crescita, con redditi stazionari se non in calo, potrebbero indurre molti a rivedere la gestione e la composizione del proprio patrimonio, in particolare di quello immobiliare.

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conti-di-casaANALISI DEL FLUSSO DI CASSA
In una situazione come questa, le persone dovranno mettersi a fare i conti con attenzione, con carta e penna o con foglio elettronico. L’analisi del cash flow (flusso di cassa delle entrate e delle spese) dovrà puntare a comprendere quanto di questo sia veramente essenziale e quanto inessenziale.  Un cambiamento che tenderà a mutare la generale tendenza a perpetuare in maniera automatica gli stili di vita.

La prima cosa da considerare è se il reddito è sufficiente per lo stile di vita che si sta conducendo; non lo fosse, da qualche parte si dovrà tagliare. Per fare questo genere di valutazioni è comunque necessario vedere il futuro delle entrate e delle spese su di un intervallo temporale adeguato, almeno l’anno; infatti, se in un mese per motivi eccezionali le spese dovessero superare le entrate potrebbe non essere un dramma, ma se questo dovesse avvenire considerando entrate e uscite di un intero anno, allora potrebbe essere il caso di intervenire.

IL RAPPORTO TRA DEBITI E REDDITO
Una volta fatto questo primo passo, un parametro molto importante da considerare per capire quanto la propria situazione economica sia sostenibile, o invece in pericolo, è il rapporto tra il costo per il servizio del debito ed il suo rimborso (la somma delle rate da pagare per mutuo ed per acquisti fatti a rate) e il reddito. E’ bene che l’ammontare del peso del debito non sia superiore ad una soglia del 20/25% del reddito complessivo della famiglia.

PATRIMONIO IMMOBILIARE: CHE FARE?
Altro capitolo di grande importanza riguarda gli immobili. La cosa da fare è capire se l’ammontare dei costi da sostenere per mantenere il proprio patrimonio immobiliare (imposizione fiscale compresa) siano congrui all’utilità che da quel patrimonio si trae. Se il rapporto fosse fortemente squilibrato a favore dei costi, allora potrebbe essere utile cercare di capire:

1) Come mettere a reddito l’immobile, trovando il modo di affittarlo nei periodi in cui non lo si usa;
2) O se sia il caso di vendere l’immobile che si è di fatto trasformato in un lusso non sostenibile ed investire i proventi in attività più remunerative.

E CHE FARE PER IL PATRIMONIO FINANZIARIO
L’ultimo capitolo di questa breve disamina riguarda il patrimonio finanziario. Consideriamo ricchezza finanziaria tutto quello che va dal contante che teniamo in portafoglio ai titoli finanziari eventualmente acquistati, passando per conti correnti, conti deposito, buoni postali, eccetera.

E’ bene tenere presente quanto banche, fondi comuni e intermediari vari ambiscano a fornirvi servizi e consulenza per la migliore gestione. Spesso queste attenzioni hanno un risvolto pedante, con tecniche di suggestione o peggio (fanno dei corsi apposta per rapportarsi in maniera loro utile), che partono dall’interesse della banca o istituzione finanziaria e poi, se residua, considerano l’utilità per il risparmiatore, concretizzando così un latente ed a volte lampante conflitto di interesse in cui le banche consigliano ai clienti l’acquisto di prodotti, come ad esempio gli “strutturati”, che staccano più commissioni per gli intermediari che soddisfazioni per i risparmiatori. Ogni anno una storica e molto ben fatta pubblicazione dell’ufficio studi R&S - “Fondi e Sicav italiani (scaricabile gratuitamente a questo link) quantifica la scarsa qualità della gestione dei fondi e sicav italiani.

Da queste brevi osservazioni segue che ci si deve impegnare a rendersi adeguati ad occuparsi direttamente dei propri risparmi e del proprio patrimonio evitando le deleghe in bianco e verificando con metodo la propria situaizone patrimoniale e reddituale.

Per tenere a bada i vostri numeri di entrate e spese ed evitare sorprese, vi consigliamo il foglio elettronico al link qui di seguito. Vi è anche una breve spiegazione introduttiva.

>>PIANO DEI CONTI E DEL PATRIMONIO DI CASA<<

Per ogni suggerimento, critica o commento scrivere a scaralfonso@gmail.com Questo scritto è redatto a solo scopo informativo, può essere modificato in qualsiasi momento e NON può essere considerato sollecitazione al pubblico risparmio. Il sito web non garantisce la correttezza e non si assume la responsabilità in merito all’uso delle informazioni ivi riportate.
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