Come contestare un ritardo nell’allacciamento luce

A volte capita di incappare in situazioni come queste che ti fanno sentire davvero una persona impotente. L'unica cosa che devi fare è lasciar stare le forme verbali e passare alla cosiddette forme di fatto, cioè quelle scritte, riconosciute giuridicamente valide. Sarebbero cioè la raccomandata con ricevuta di ritorno o la posta elettronica certificata.

Facendo uso di uno di questi sistemi giuridici metti in mora la controparte, perché è venuta meno a quanto previsto nel contratto stipulato, che prevede che un allacciamento venga eseguito in un lasso di tempo di non oltre dieci giorni. Nella raccomandata che invierai dovrai essere molto esplicito e sintetico. Oltre ai tuoi dati identificativi, al numero di utenza, dovrai mettere in evidenza l'inadempienza delle norme e degli obblighi contrattuali.

E ancora fai la richiesta esplicita che il problema ti sia risolto entro e non oltre le prossime 24/48 ore, altrimenti adirai le vie legali, con una richiesta di risarcimenti danni ben superiore a quanto già previsto e a te spettante, al momento, indipendentemente dall'adire o meno le vie legali. Sappi che il risarcimento per ritardato allacciamento, oltre i dieci giorni, è quantificabile in € 25,82.

Tanto viene stabilito al punto 3.4.3. della Carta dei Servizi Enel. Esso ti verrà scalato sulla prima bolletta. Per la richiesta di rimborso forfettario di euro 25,82 puoi inviare al tuo fornitore di energia elettrica anche un fax, al numero 800.900.150. In esso ricordati sempre di indicare tutti i dati necessari alla tua identificazione, nonché le altre specifiche del caso.