Come chiedere la sospensione e lo sgravio di una cartella esattoriale

Se hai ricevuto una cartella esattoriale che ritieni infondata oppure il cui contenuto non è conforme al debito effettivo che devi onorare, puoi presentare, in prima istanza, una contestazione scritta all'Ente impositore chiedendo l'annullamento totale o parziale del debito indicato nella cartella.

Istruzioni

Difficoltà

Per maggiori chiarimenti, puoi consultare la mia guida "Come presentare un ricorso alla Commissione Tributaria"

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Se l'Ente impositore riscontra che l'atto contestato è effettivamente illegittimo in tutto oppure in parte, è tenuto ad annullarlo in base alle norme sull'autotutela nel diritto tributario (L. 30.11.1994, n. 656 e DM 11.2.1997, n. 37) e ad effettuare lo sgravio delle somme irregolarmente iscritte a ruolo, impedendo così all'agente della riscossione di proseguire nell'attività di recupero coattivo sulla base della cartella di pagamento.
Lo stesso Ente impositore deve poi comunicare il provvedimento di sgravio (totale oppure parziale) ad EQUITALIA, che potrà così interrompere le procedure di riscossione. Se tu avessi già pagato l'importo contestato, avrai diritto all'integrale rimborso della somma indebitamente corrisposta per il tramite dello stesso agente della riscossione.
Se invece l'Ente conferma la bontà delle cifre pretese, potrai rivolgerti direttamente alla Commissione Tributaria competente, per chiederne l'annullamento totale e/o parziale e chiedendo anche la sospensione della cartella, così da fermare l'eventuale proseguio della riscossione coatta. Ricorda che davanti alla Commissione Tributaria puoi stare in giudizio da solo, se la somma contestata è inferiore ad Euro 2.582,28 (in pratica i vecchi CINQUE milioni di lire).