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Le polizze a copertura legale delle controversie

Finire in un procedimento giudiziario non è mai un'esperienza piacevole. Le imprese assicurative offrono alla clientela impegnata in giudizio l'opportuno paracadute di una copertura legale ossia un'assicurazione per la tutela giudiziaria

di Redazione Soldionline 9 set 2019 ore 12:10

polizze-copertura-legaleAule giudiziarie: andarci a qualunque titolo non è esperienza piacevole. Denunce, carta bollata, fiumi d’inchiostro, tempi lunghi per qualsiasi vertenza, stress psicologico. Ma soprattutto il portafoglio assediato da oneri finanziari di varia natura. Ovvio allora che ridurre il danno e contenere le ripercussioni economiche sul menage familiare sia la principale esigenza di chi si accinga ad inoltrarsi sul percorso accidentato di un’avventura dagli esiti spesso imprevedibili.

Nel bilancio di un cittadino che si ritrovi all'improvviso 'utente della giustizia', i costi di una causa possono, infatti, rivelarsi pericolosamente elevati. Ecco perché tra i contendenti si propongono, ciascuna con la propria attrezzatura di ammortizzatori risarcitori, le imprese assicurative, fornendo alla clientela impegnata in giudizio l'opportuno paracadute di una copertura legale, vale a dire un'assicurazione per la tutela giudiziaria. In pratica, dietro corresponsione di un premio la compagnia si impegna ad indennizzare il proprio assicurato, nei termini dell'importo massimale di spese concordato, di tutti gli esborsi da costui effettuati, relativi al patrocinio giudiziale e stragiudiziale. Le spese di assistenza, sintetizzano gli specialisti, sono di norma riconducibili alla riparazione economica di danni a persone o cose, prodotti dalla condotta illecita di terzi, a liti con istituti previdenziali, a cause di lavoro subordinato col datore di lavoro, a controversie originate da contratti rivelatisi nocivi per i sottoscrittore/assicurato, al patrocinio difensivo penale per reati di natura colposa, al patrocinio difensivo civile in opposizione ad attori che chiedano un risarcimento-danni, infine ad altre forme di giudizio come gli arbitrati.

 

Intuibile che la copertura assicurativa si riveli benefica non solo sul versante squisitamente pecuniario, ma garantisca anche un morale più saldo e una maggiore disponibilità tattica in sede di giudizio. La garanzia, naturalmente, funziona a doppio senso a vantaggio dell'assicurato, ovvero sia quando questi vesta i panni del 'convenuto' (cioè citato in giudizio da terzi), sia quando egli risulti 'attore' (colui che cita a tutela di un suo diritto leso). L'Assicurazione Tutela Giudiziaria è materia assai delicata e in essa intervengono a giusto titolo le associazioni di consumatori per dettare regole auree nella scelta della compagnia e nella valutazione dei contratti proposti. E' opportuno innanzitutto indirizzarsi verso una compagnia specializzata nel ramo. Una polizza che si rispetti, poi, deve prevedere un ventaglio minimo di prestazioni così riassumibile: i costi per l'avvocato, sia che la cosa si risolva davanti a un giudice sia che le parti si mettano d'accordo prima di adire le vie legali, i costi per i periti nominati, le spese di giudizio e quelle eventuali di soccombenza.

Ricordarsi poi che la copertura legale non vale nelle controversie amministrative e fiscali, nelle cause di divorzio, nelle donazioni e nelle successioni, nelle liti con un valore sotto i 260 euro, nei conflitti tra assicurati con lo stesso contratto. A proposito della posta in gioco: evitare contratti che pongono un limite risarcitorio al valore del contenzioso. Anche in questo campo, poi, come in altri, la compagnia può riservarsi il recesso (cioè l'iniziativa unilaterale di rescissione del contratto) dopo la denuncia o la liquidazione di un sinistro; in questo caso la clausola va impugnata davanti al giudice. L'altro consiglio spicciolo è quello di riservarsi piena indipendenza nello scegliere il legale visto che la compagnia non può imporre un suo legale, salvo che non glielo si consenta: un avvocato di gradimento dell'assicurato garantisce contatto costante e informazioni sull'andamento della causa. Se si vuole, poi, che la compagnia affronti i costi di giudizio, è necessario che l'assicurato si procuri il chiaro consenso dell'assicuratore. In caso contrario l'assicurazione interverrà in sede di rimborso. Infine: anche in questo campo, conviene un contratto annuale con rinnovo automatico al termine, salvo disdetta.

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