Energia rinnovabile in Italia ed Europa
In calo in tutta Europa il consumo di petrolio, in lieve aumento il gas, le energie rinnovabili – quelle che si ricavano dall’acqua, dal vento e dal sole, sono praticamente raddoppiate in un decennio.
di Carlo Sala 28 mag 2012 ore 08:58In posizione di centro classifica l’Italia, i maggiori progressi in termini di impiego di energia pulita tra la fine del secolo scorso e il primo decennio del nuovo millennio li ha fatti la Danimarca. In classifica assoluta si trova soltanto all’ottavo posto, piuttosto lontana dalla pur vicina (geograficamente) Norvegia, ma la sua rimonta è stata imponente: in un decennio ha praticamente raddoppiato l’estrazione di energia da vento (abbondante da quelle parti), sole (un po’ scarso, invece) e acqua. Vuoi per questo, vuoi per aver ospitato quel vertice di Copenhagen sull’ambiente che è stato il prosieguo di quello di Kyoto, il Paese di Amleto nel 2012 ha addirittura deciso di arrivare al 100% di utilizzo di energie rinnovabili nel 2050. “La Danimarca fa la Storia in materia di politiche energetiche” è stato il pomposo comunicato stampa del ministero dell’Energia e del Clima rispetto a una via intrapresa quasi all’unanimità (171 voti su 179 in Parlamento) ma che condurrà alla meta solo nel 2050. Già per il 2020, tuttavia, i danesi puntano a conseguire l’obiettivo del 35% di fabbisogno energetico coperto da fonti rinnovabili, invero grazie anche a una riduzione complessiva (-12% rispetto al 2006) del consumo di energia.
Sempre da qui al 2020 il Paese scandinavo conta di raddoppiare l’apporto dell’energia eolica, portando l’energia elettrica prodotta dal vento dal 25% odierno al 50% del totale, grazie a 2 grandi parchi off-shore da 600 e 400 MW (Kriegers Flak e Horns Rev), e ad altri 500 MW di turbine in mare e 1.800 MW su terra. Lo sforzo non sarà esattamente a buon mercato per il contribuente: il governo prevede per il 2020 un rincaro di 173 euro a famiglia della bolletta e un aumento di 27 euro a impiegato per le imprese. D’altro lato le previsioni indicano un rincaro nello stesso periodo delle energie fossili come il petrolio – non fosse altro perché si tratta di energie non rinnovabili e quindi vanno via via diminuendo fino a esaurimento nel tempo – tali da far immaginare un risparmio di 242 milioni di euro, per il 2020, per l’intera popolazione vichinga.
All’altro capo dell’Europa, la Grecia punta a valorizzare l’altra cosa – oltre ai debiti – di cui abbonda: il sole. Baciata come poche altre dalla luce – 1800 kilowatt/ora per metro quadro la Grecia oggi ne converte in energia soltanto il 2% - con l’obiettivo di arrivare per il 2020 a produrre 2,2 Gigawatt, mentre la Germania riesce ad arrivare al 16%. Proprio la Germania potrebbe essere il partner principale in quel potenziamento del settore fotovoltaico cui Atene è costretta vuoi per le crescenti difficoltà a importare petrolio vuoi per le difficoltà degli stessi greci a fare da sé dopo il taglio, a marzo, degli incentivi per i pannelli solari.
Energia rinnovabile (acqua, vento, sole), contributo percentuale sul fabbisogno totale
1999 | 2009 | |
Europa a 27 |
5,3 | 9 |
Norvegia | 44,4 | 42,4 |
Lettonia |
31,8 | 36,2 |
Svezia | 26,6 | 34,4 |
Austria | 22,8 | 27,3 |
Finlandia | 21,8 | 23,2 |
Portogallo | 13,4 | 19 |
Svizzera | 17,6 | 16,9 |
Danimarca | 8,1 | 16,7 |
Romania | 12 | 14,5 |
Estonia | 10,4 | 13,5 |
Slovenia | 8,6 | 12,7 |
Macedonia | 11,5 | 11,3 |
Croazia | 11,3 | 10,9 |
Lituania | 7,9 | 10,5 |
Turchia | 15 | 9,9 |
Italia | 5,7 | 9,5 |
Spagna | 5,1 | 9,3 |
Germania | 2,4 | 8,5 |
Francia | 6,5 | 7,5 |
Ungheria | 3,3 | 7,3 |
Slovacchia | 2,6 | 7,2 |
Polonia | 4,0 | 6,6 |
Bulgaria | 3,6 | 6,2 |
Grecia | 5,3 | 6,1 |
Repubblica Ceca |
3,6 | 5,7 |
Irlanda | 1,6 | 4,3 |
Olanda | 1,5 | 3,9 |
Belgio | 1,0 | 3,8 |
Cipro | 2,0 | 3,5 |
Regno Unito |
0,9 | 3,0 |
Lussemburgo | 1,0 | 2,8 |
Malta | --- | --- |
Carlo Sala
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