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Retirement Income II “Previdenza per la Vita”

A seguito della segnalazione di un nostro lettore è stata analizzata la polizza Retirement Income II “Previdenza per la Vita”.

di Lucio Sgarabotto 27 feb 2012 ore 11:32
Il fascicolo informativo comunica inizialmente che esso “è redatto secondo lo schema predisposto dall’ISVAP, ma il suo contenuto non è soggetto alla preventiva approvazione dell’ISVAP”. Portare all’attenzione dell’ISVAP il fascicolo avrebbe potuto migliorarne l’informazione che risulta notevolmente carente. Due esempi: vengono dichiarati i costi totali, ma non come essi vengono prelevati, il risultato finale è infatti peggiorativo se i costi vengono addebitati in maggior misura sui primi versamenti, come del resto avviene in tale polizza, piuttosto che in maniera lineare su tutti i premi. Inoltre la tabella a pag. 28 del fascicolo riportante lo sviluppo delle prestazioni risulta essere totalmente errata.

Dopo aver verificato la correttezza di quanto riportato nel prospetto si è analizzata la qualità della proposta, confrontandola con le alternative presenti sul mercato. Per far questo è stato confrontato lo sviluppo delle prestazioni per un uomo di 40 anni che versa un premio di 7.058,81 Euro in un’unica rata annuale per 20 anni con un tasso tecnico del 2%. In queste ipotesi il capitale maturato a scadenza dalla polizza Pramerica, a fronte di premi versati per 141.200 euro, ammonta a 152.731,92 euro, dal quale si può ricavare una rendita erogata annualmente di 7.500 Euro. Tale rendita è calcolata in base ad un tasso tecnico del 2%.

Per il solo effetto dei caricamenti il capitale a scadenza risulta decurtato di circa 22.000 a cui per correttezza si dovrebbe aggiungere la diminuzione dovuta ai costi annuali ammontati all’1%. In questo secondo caso la differenza sale a 42.600 Euro. Con un patrimonio di circa 195.000 euro (152.731,92 + 42.600) un 60enne potrebbe oggi ottenere dall’INPS una rendita di 9.375 Euro rivalutabile totalmente o ricavare da soluzioni private attualmente sul mercato una rendita compresa tra 9.700 e 10.900 euro. Credo che sia difficilmente ipotizzabile, a meno di non scoprire l’elisir di lunga vita, che la vita media dei maschi italiani si allunghi nei prossimi vent’anni così tanto da giustificare un peggioramento della rendita del 30%.

La soluzione prospettata dal lettore risulta inefficiente anche per altri motivi.

La rendita iniziale di 7.500 avrà tra 20 anni un potere d’acquisto molto più basso di quello attuale tenendo conto dell’inflazione; inoltre essa è calcolata in base ad un tasso tecnico del 2%. Ciò significa che dopo l’erogazione ogni anno essa perderà potere d’acquisto (si potranno cioè acquistare sempre meno beni). Infine vincolarsi per 20 anni, o ancora peggio per 43, su una polizza vita inefficiente è un segnale di grande ottimismo. Mi auguro che per tutto questo periodo non accada alcun inconveniente che determini l’impossibilità di portare a compimento il piano, sarebbe oltre modo penalizzante.

Cordialmente
Lucio Sgarabotto
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