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Errori di gioventù, e un portafoglio da bilanciare

Negli ultimi anni ho recuperato molte perdite e riportato il mio portafoglio a una situazione di quasi normalità.

di Lucio Sgarabotto 18 lug 2011 ore 14:46
Domanda

Buongiorno, le chiedo un consiglio sulla mia situazione finanziaria.

Vengo da errori di gioventù. Oggi ho 30 anni, dopo il 2008 ho iniziato ad interessarmi personalmente della gestione dei miei soldi e seguo quotidianamente i consigli ed i post su Soldionline e altri siti internet.

Infatti negli ultimi anni ho recuperato molte perdite e riportato la situazione in modo che ora il mio portafoglio ha quasi una parvenza di normalità.

Per farla breve oggi sono messo così:
-- 1) Conto Fineco
-- 2) 90 mila euro investiti tra cct, btp e obbligazioni Unicredit
-- 3) 18 mila euro in buoni postali
-- 4) Qualcosa di obbligazionario con la Ras tipo 10000€
-- 5) Ho Che Banca che ogni tanto ci tengo qualcosa vincolato.
 
Veniamo ai miei dubbi, ovvero agli errori di gioventù. Correva l'anno 2003 e mi imbatto in:
due investimenti che feci con Mediolanum: My Pension, un fondo pensione che purtroppo mi costa e col discorso dei bonus sono con il cappio al collo. Al momento ci ho messo 21000€ e non verso nulla da 3 anni, però a parte la perdita di controvalore dovuta al mercato se togliessi tutto ci perdo anche tipo 3000 € di "bonus".

Alternative: o vendo o trasferisco ad altro fondo e amen; oppure sposto la tipologia di aggressività da molto aggressiva ad obbligazionaria e amen; oppure completo il piano (non ci penso nemmeno).

Cosa mi conviene fare secondo lei?
 
Secondo investimento: Europenison. Anche qui c'è il discorso dei bonus (anche qui non investo da 3-4 anni), ad oggi ho investito 5200€, qui di bonus avrò in ballo 800 €, e questo investimento è deducibile fino a 1200€ l'anno ovvero mi tornerebbero indietro circa 200€ con la denuncia dei redditi.

Anche qui, posso o vendere tutto, o completare il piano o non metterci più nulla e riguardarci tra 20 anni…
 
Entrambi gli investimenti ad oggi sono con piani aggressivi e sono modificabili (naturalmente con dei costi), anche perché sono proprio lo stesso investimento ma con nomi differenti uno per spacciarlo come previdenziale ed uno assicurativo.

Inoltre le chiedevo cosa altro farebbe per bilanciare meglio il mio portafoglio.
 
Cordiali Saluti

Risposta

Gentile lettore,
prima di darle la risposta, devo farle una confessione violando la mia privacy. A causa della frequente aggressività e degli elevatissimi costi quasi sempre praticati ho una allergia verso la rete che lei nomina. Quindi il mio parere, comunque sincero e finanziariamente corretto, è senza dubbio condizionato dal mio sistema immunitario.

I bonus sono stati creati proprio allo scopo che lei evidenzia: tenere vincolati i risparmiatori al prodotto sottoscritto facendo ad essi credere che un giorno verranno ricompensati per la loro fedeltà. Nel frattempo gli ingenti costi di gestione annuali (oltre a quelli di sottoscrizione già pagati) erodono fortemente il capitale investito lasciando alla fine ben poco del risparmio accumulato. Esistono alternative molto meno costose e più remunerative (per lei), senza bonus e altri vincoli se non quelli imposti dalla normativa e dalla fiscalità, a cui può facilmente trasferire quanto rimasto in tali prodotti. Si vedrà comunque riconoscere una parte dei costi di sottoscrizione già pagati nel vecchio fondo pensione e potrà continuare a versare (nel nuovo strumento) se lo troverà fiscalmente conveniente. Il discorso è un po’ diverso per la polizza assicurativa che permette una detrazione del 19% (ridotta con la manovra appena approvata). Il trasferimento ad altro strumento con le stesse caratteristiche di detraibilità non è possibile. La prosecuzione dei versamenti potrebbe essere conveniente se il risparmio fiscale fosse superiore all’insieme di oneri sui versamenti, imposte gravanti sui premi, costi di gestione annui e tassazione sulle plusvalenze ma temo che non lo sia. Credo, inoltre, che la compagnia dopo un anno di mancati versamenti non permetta più di versare ulteriori premi. Fossi in lei lascerei perdere i bonus e mi riapproprierei del mio denaro.

Per quanto riguarda il suo portafoglio se, come sembra, il suo atteggiamento verso il rischio è di estrema prudenza, aumenterei la diversificazione. Ad oggi la sua asset allocation è tutta concentrata nel mercato italiano per cui non sarebbe male acquistare anche strumenti diversi mediante efficienti prodotti del risparmio gestito, quali ETF, fondi obbligazionari e obbligazionari total return ben gestiti. Portando il deposito titoli al di sotto dei 50.000 Euro ridurrebbe anche i futuri costi per i bolli.

Cordiali saluti.
Lucio Sgarabotto

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