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Spending review: tutti i tagli

Il risparmio previsto dalla nuova manovra del Governo è pari a 26 miliardi di euro nell’arco di tre anni. Il Presidente del Consiglio ha chiarito che si tratta soltanto di un primo intervento

di Antonello Scrimieri 9 lug 2012 ore 10:39
Il giorno 6 luglio 2012, dopo sette ore di riunione, il consiglio dei Ministri ha approvato il decreto legge sulla spending review. I temi toccati sono molteplici e il Presidente del Consiglio, Mario Monti, in conferenza stampa, ha chiarito che si tratta soltanto di un primo intervento.

Saranno 4.5 miliardi i tagli per l’anno 2012, 10.5 miliardi per 2013 e 11 miliardi per 2011. Grazie a questo intervento sarà possibile evitare l’aumento dell’IVA previsto per l’ultimo trimestre del 2012. Il provvedimento prevede l’eliminazione dell’ulteriore incremento di 0,5 punti dal 2014.

Il Presidente del Consiglio ha inoltre previsto che, nelle prossime settimane ci sarà un ulteriore provvedimento sulle agevolazioni fiscali, sulla revisione strutturale della spesa e dei contributi pubblici sulla base dei dati e della analisi portate a compimento dai super-tecnici chiamati in casa per questo provvedimento.

Data la vastità della norma riassumiamo brevemente i punti salienti come segue.

Pubblica Amministrazione. L’argomento più atteso da tutti riguarda i tagli e lo snellimento del personale in soprannumero, a detta di molti, nella Pubblica Amministrazione. Il decreto prevede la “risoluzione unilaterale del rapporto di lavoro nei confronti dei dipendenti che, in base alla disciplina vigente prima dell’entrata in vigore dell’ultima riforma introdotta dal decreto legge n. 201 del 2011, avrebbero ottenuto la decorrenza del trattamento pensionistico entro il 31 dicembre 2014. Il trattamento di fine rapporto sarà corrisposto al momento della maturazione del diritto alla corresponsione. In subordine, si applicheranno le regole ordinarie previste per la mobilità”. Sempre nella Pubblica Amministrazione, il viceministro dell'Economia Vittorio Grilli ha precisato che è stato esteso il comportamento già introdotto per la Presidenza del Consiglio e per il Ministero delle Finanze di riduzione delle piante organiche; per gli uffici dirigenziali di almeno il 20% e delle risorse destinate al personale non dirigenziali di almeno il 10%. Per i Ministeri e gli Enti sono saranno eliminati gli eccessi di spesa per 1.5 miliardi nel 2012 e 3 miliardi a partire dal 2013. Le Pubbliche Amministrazioni avranno facoltà di rescindere da contratti di lungo periodo non più convenienti che dovessero risultare troppo onerosi in merito all’acquisto di beni e servizi. Nel decreto è previsto anche un rafforzamento di CONSIP (società del ministero dell’Economia che ha per legge il ruolo di “centrale acquisti”) dato che, come risulta dall’analisi di Bondi, gli acquisti fatti in autonomia dalle amministrazioni sono meno convenienti di quelli attraverso CONSIP.

Auto Blu. Il provvedimento prevede un taglio del 50% della spesa rispetto al precedente anno per la gestione delle auto blu.

Forze Armate. Viene ridimensionato anche il comparto militare con una riduzione globale non inferiore al 10% degli organici.

Scuola. Nella versione definitiva del decreto, viene confermato quanto atteso, ovvero uno stanziamento di 200 milioni per le scuole pubbliche e 10 milioni, invece, per le Università non Statali che hanno subito un taglio di quasi il 50% rispetto allo scorso anno. Confermata, la spesa di 103 milioni di euro per garantire l’acquisto di libri scolastici da distribuire gratuitamente agli studenti.

Piccoli Ospedali. La norma che prevedeva il taglio automatico delle strutture con meno di 80 posti letto (addirittura con meno di 120 come circolato in una prima bozza) sarebbe stata presente nella bozza del provvedimento, ma il Ministro della Salute Renato Balduzzi, si è impegnato a non farla passare. In materia di salute resta solo l’abbassamento del tetto di spesa per i dispositivi medici al 4.8%.

Esodati. Grazie al risparmio ottenuto dai punti della spending review sarà possibile estendere la clausola di salvaguardia in materia pensionistica prevista dal decreto legge “Salva Italia” ad altri 55.000 soggetti. Complessivamente, l’importo a favore dei lavoratori salvaguardati è di 1,2 miliardi a partire dal 2014.

Provincie. Il Decreto Legge come annunciato nelle sue prime bozze, interviene sulle Province, prevedendone la riduzione e l’accorpamento, con l’obiettivo di dimezzare il numero attuale. La riduzione sarà basata su un parametro di tipo dimensionale ed uno sulla popolazione; i parametri del provvedimento saranno emanati con apposito provvedimento del Consiglio dei Ministri ed entro la fine dell’anno sarà completato il piano di accorpamenti. I Comuni capoluogo di Regione sono esclusi dagli interventi di accorpamento e riduzione. In attuazione del decreto “Salva Italia”, vengono devolute ai Comuni tutte le altre competenze che finora lo Stato aveva attribuito alle province.

Dal primo gennaio 2014 verranno istituite le Città metropolitane. Le Città metropolitane saranno dieci e contestualmente saranno soppresso le relative provincie: Roma, Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Napoli, Reggio Calabria. Contestualmente.

Terremoto. Nel decreto sono previsti stanziamenti per le zone colpite dal terremoto. Ricordando che sono già stati stanziati 500 milioni con un precedente decreto legge, il Presidente del Consiglio dei Ministri ha precisato sarà stanziato un miliardo per il 2013 e un miliardo per il 2014.

Antonello Scrimieri
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