Le polizze contro gli infortuni nel bricolage

Ricorrere a un artigiano, anche per piccoli lavori, può spesso rivelarsi una scelta molto dispendiosa in termini economici. E l'alternativa di lasciare che la vostra abitazione vada tranquillamente in pezzi o che il giardino divenga una giungla non è delle migliori. Molte più persone, sull'esempio degli americani e dei nordeuropei, decidono quindi di "aiutarsi da soli", armandosi di buona volontà e improvvisandosi artigiani. Entrando quindi nel rutilante mondo del "bricoleur", colui, cioè, che fa da sé... e prima o poi ci riesce.

Se fate il gran passo, però, una cosa mettetela in conto: il sentiero del bricolage è lastricato di rischi. Come quello di piallarvi una mano, martellarvi un dito, allagarvi la casa, beccarvi una folgorazione dopo un corpo a corpo con un elettrodomestico ostile, oppure, nella migliore delle ipotesi, risparmiare miracolosamente voi stessi ma infliggere i flagelli di cui sopra (e altri che è difficile persino immaginare) ai vostri vicini, ai condomini, ai passanti, insomma all'intero universo che magari non chiede di meglio che passare sotto il vostro balcone proprio nel momento in cui il martello vi sfugge di mano. Il martello sa dove andare: giusto sul cranio dello stramaledetto passante che poi dovrete ripagare per nuovo. La vita del bricoleur è una vita di insidie. Le quali insidie portano l'avventuroso self-made man dritto alla necessità dell'autodifesa. Possibile in un unico modo: assicuratevi dalle diaboliche trappole del fai da te con una bella polizza. Il che non vi autorizza a sostituirvi le mattonelle del bagno, asportando le vecchie col martello pneumatico: ma insomma, vi consentirà di cimentarvi coi vostri piccoli lavoretti e poi dormire sonni tranquilli.

E dunque: armatevi di una polizza che preservi la vostra integrità e neutralizzi i danni a terzi, siano essi cose o persone. Già, ma quale polizza? In America, ad esempio, hanno già preso atto da tempo dell'ampio ventaglio di sinistri (e dell'alta frequenza con cui si verificano) che scorta l'attività del bricoleur e la conseguenza automatica è stata quella della nascita di prodotti assicurativi specifici: polizze ben formulate, corredate persino di illustrazioni sulle fattispecie di sinistri protetti dalla garanzia e quindi risarcibili. In Italia, invece, una copertura di questo tipo non è contemplata dalle compagnie, ma è possibile bypassare parzialmente il problema, con una polizza classica: quella Rc (responsabilità civile) del capofamiglia che, se sorvola sui rischi della manutenzione casalinga fai da te, tuttavia agisce almeno sui danni procurati ai terzi. Copertura che il contraente, prima di sottoscrivere il contratto, farà comunque bene ad analizzare meticolosamente, soprattutto nella parte in cui sono elencati gli eventi esclusi dalla garanzia risarcitoria.

A titolo integrativo, poi, sono numerose le assicurazioni che offrono una copertura anti-infortuni: e anche in questo caso occorrerà individuare l'esistenza di clausole restrittive che escludano dalla copertura determinati sinistri derivanti dall'attività del bricolage. Condizione ineludibile alla liquidazione dell'indennizzo è, bisogna ribadirlo, la preventiva adozione da parte dell'assicurato di tutti gli accorgimenti prescritti dalle norme elementari di cautela (ad esempio: protezione degli occhi e delle mani nel caso siano utilizzati strumenti o sostanze a rischio) o indicati dalle prescrizioni contenute nelle istruzioni per l'uso degli utensili acquistati. Infine va aggiunto che i premi assicurativi, previsti dalle compagnie per gli incidenti in questione, non sono di regola elevati: l'importo ovviamente dipende dal tipo di infortunio contemplato nella polizza. Un ultimo consiglio: siete patiti del bricolage... d'accordo!

Ma almeno all'atto di scegliere una polizza, scordatevi il fai da te e fatevi possibilmente consigliare da un esperto. In ogni caso confrontate più prodotti analoghi.