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Fondo solidarietà e data pensione

Per avere certezze occorre attendere l’emanazione delle circolari interpretative del decreto milleproroghe.

di Federico Nicastro 6 mar 2012 ore 10:18
Domanda - Dipendente del Gruppo Intesa San Paolo, in data 01/01/2008 ho sottoscritto l’offerta formulata dalla banca prendendo atto dei DM 158/2000 e 222/2006 e delle rispettive disposizioni del fondo di solidarietà istituito dal DM 28/04/2000 n. 158 presso INPS. Ho accettato la risoluzione consensuale del rapporto, avvenuta con la banca a far data 01/01/2010. La domanda è stata accolta dalla sede INPS che con decorrenza 01/01/2010 ha iniziato a liquidare gli assegni straordinari mensili specificando il termine del 01/01/2015, data in cui era prevista l’entrata in pensione da parte mia con i 40 anni di contributi.

Da quello che ho capito, mi perdoni se sono prolisso, ma la materia è confusa, le leggi che riguardano la mia posizione come anche quella di altri 15,000 bancari in esodo, entrati nel Fondo per 5 anni, sono: la legge 122 (l’art 12 comma 5 DL 78 poi Legge 122 Sacconi-Platea 10.000), la legge 214 del 2011 art. 24 comma 14 e 15 (Monti - in base alle risorse) il milleproroghe. Ora, per quello che riguarda la Legge Monti 214 art 24 comma 14 e 15 dovrei essere salvaguardato in quanto e sin dal 01/01/2010 che sono nel fondo. La legge 214 inoltre recita che congiuntamente al beneficio di cui al comma 14 della Legge 214 (Monti) ci si può avvalere anche del beneficio dell’art 12 comma 5 DL 78 poi Legge 122 (Sacconi).

Quindi ancora in base a questa ulteriore normativa sarei esonerato sia dalla Legge Monti che Sacconi (ricordo sempre se ci saranno le Risorse). Quindi se ho ben capito, se ci saranno le risorse io dovrei andare in pensione il 01/01/2015 con i miei 40 anni di contributi e 61 anni di età. Il mio dubbio ora nasce con il milleproroghe che sembra rimetta in discussione la legge 214 in quanto non maturando i 40 anni entro il 06/12/2013 non fruisco più del beneficio della legge 214 art 24 comma 14 e 15.

Sicuramente ho un po' di confusione in testa e le chiedo gentilmente anzi la prego di chiarirmi definitivamente (visto che il 01/01/2015 mi potrei ritrovare un buco contributivo di 2 anni e 3 mesi) se rimango con le vecchie regole e quindi andrò in pensione il 01/01/2015 (40anni). Oppure verrò penalizzato sia dalla riforma Sacconi che quella Monti e quindi andrò con i 42+ 3 mesi?

Mi scuso per il disturbo, ma la prego di darmi una risposta. La ringrazio per la sua pazienza e gentilezza.

Risposta - Condivido pienamente i dubbi che la affliggono, in questo momento di crisi che come risultato causa un susseguirsi nevrotico di manovre finanziarie spesso sfavorevoli solo per le condizioni economiche delle classi meno abbienti.

Ma tralasciando per un momento i nostri malumori e venendo all’analisi tecnica di quanto mi chiede, le posso confermare che, poiché già percepisce gli assegni straordinari erogati dall’Inps, dovrebbe essere esonerato da tutti i provvedimenti successivi rispetto a quello che per lei è stato richiamato, a meno che la legge non preveda espressamente il contrario.

Ebbene, però, occorre attendere l’emanazione delle circolari interpretative relative al decreto milleproroghe, riguardanti le categorie di persone oggetto dei provvedimenti da lei egregiamente esposti.

La soluzione migliore, nonché l’unica possibile, è un suo monitoraggio costante presso la sede territoriale Inps di competenza, per verificare se eventualmente ci potranno essere delle modifiche nell’iter procedurale che la condurrà alla pensione nel 2015 con 40 anni interi di contribuzione valida.

Spero di esserle stato di aiuto. Distinti saluti.
Federico Nicastro
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