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Pensionati: sicurezza finanziaria a rischio (a meno che...)

Lo dice un’indagine svolta in 150 paesi da Natixis Global Access Management. La sicurezza finanziaria dopo il ritiro dall’attività lavorativa sarà sempre di più sulle spalle dei risparmiatori.

di Redazione ABCRisparmio 23 feb 2015 ore 16:50

Natixis Global Access Management ha pubblicato il suo Global retirement Index 2015, un indice sulla sicurezza finanziaria post pensionamento. Il risultato dell’indagine è che la situazione finanziaria sia incerta per la maggior parte dei pensionati, e che i trend in atto non siano favorevoli ad un suo miglioramento. In questa ottica, saranno i singoli risparmiatori a doversi fare sempre più carico del proprio futuro con una corretta pianificazione finanziaria.

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pianificazione finanziariaL’indagine di Natixis Global Access Management è stata svolta in 150 paesi e si basa su 20 indicatori suddivisi in quattro aree tematiche:

1) Salute durante il pensionamento (aspettativa di vita alla nascita; spesa sanitaria pro capite; personale medico ogni 1.000 abitanti; spesa sanitaria senza copertura assicurativa;posti letto ospedalieri);

2) Benessere materiale durante il pensionamento (reddito pro capite; distribuzione dei redditi;tasso di disoccupazione);

3) Finanze durante il pensionamento (scenario degli investimenti; non autosufficienza dell’età avanzata; inflazione; tassi di interesse reali; pressione fiscale; prestiti bancari deteriorati; debito governativo; forza istituzionale);

4) Qualità della vita e dell’ambiente (felicità; inquinamento dell’aria; inquinamento delle acque; biodiversità e habitat; cambiamenti climatici ed energetici).

Per ogni dimensione viene prodotto un indice e sulla base di questi indici ne viene prodotto un quinto chiamato appunto Global retirement Index. E su questo indice generale viene stilata una classifica che va dal paese più sicuro a quello meno sicuro.

natixis-global-retirement-index

A febbraio 2015 l’Italia si piazza al 29 posto, 6 posti in meno rispetto allo scorso anno, con ottimi risultati per quanto riguarda il sistema sanitario, la qualità della vita e le condizioni dell’ambiente naturale, ma scarsi per quanto riguarda la sicurezza finanziaria dopo il pensionamento.

Come gli altri paesi sviluppati compresi nella top 30, l’Italia ha un ingente debito pubblico e subisce forti pressioni per il controllo e la riduzione dello stesso. Se aggiungiamo a questo le dinamiche demografiche in atto ormai da decenni - con l’invecchiamento della popolazione che mette l’assistenza di sempre più persone sulle spalle di sempre meno persone - rendono i sistemi di welfare dei paesi sviluppati difficilmente sostenibili nel lungo periodo.

La sicurezza finanziaria dopo il pensionamento coinvolge, nel suo complesso, sia i governi, sia i singoli individui. Se i governi non sapranno più in grado di occuparsi adeguatamente dei pensionati, saranno loro stessi a doverlo fare in prima persona, per tempo. Per questo è importante che i futuri pensionati se ne occupino di più, magari facendosi aiutare dalle aziende specializzate nel settore finanziario.

Su questo punto Natixis dichiara che:

Secondo il recente studio 2014 Global Survey of Financial Advisors di Natixis Global Asset Management, gli investitori italiani sembrano consapevoli delle sfide legate all’età pensionabile. La domanda maggiore che i clienti italiani pongono ai loro consulenti e promotori finanziari è, infatti, legata alla pianificazione finanziaria dopo il pensionamento (47%) e all’accesso a prodotti che possano offrire un reddito stabile (78%).

E’ quindi importante che società di consulenza e investitori privati sappiano affrontare il problema con un approccio realistico, basato su obiettivi misurati e misurabili, su quanto effettivamente un individuo può permettersi di risparmiare. Una corretta pianificazione finanziaria è sempre più importante per raggiungere una maggiore sicurezza finanziaria in futuro.

Questo scritto è redatto a solo scopo informativo, può essere modificato in qualsiasi momento e NON può essere considerato sollecitazione al pubblico risparmio. Il sito web non garantisce la correttezza e non si assume la responsabilità in merito all’uso delle informazioni ivi riportate.
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