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Guida alla pensione anticipata

Con la riforma Monti chi decide di andare in pensione con un’età inferiore ai 62 anni subirà una penalizzazione calcolata sulla quota maturata con il sistema contributivo.

di Federico Nicastro 27 feb 2012 ore 09:57
Nell’art. 24 della legge del 22 dicembre 2011, n. 214, di conversione del decreto legge del 6 dicembre 2011, n. 201, recante disposizioni urgenti per la crescita, l’equità e il consolidamento dei conti pubblici più comunemente conosciuto come decreto salva Italia, sono contenute modifiche normative in ambito pensionistico molto rilevanti, come l’introduzione del metodo contributivo pro-rata per tutti, la scomparsa della pensione di anzianità, l’accesso alla pensione in una fascia di età compresa tra i 66 ed i 70 anni.

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Tuttavia è stata salvaguardata la possibilità ai lavoratori di ottenere una pensione anticipata. Coloro che decidono di andare in pensione con un’età inferiore a 62 anni subiscono una penalizzazione (calcolata solo sulla quota di pensione con il sistema retributivo), pari all’1% per ogni anno di anticipo rispetto all’età anagrafica dei 62 anni. La percentuale di penalizzazione sale al 2% per ogni anno superiore a due. Se il collocamento a riposo avviene a 60 anni la penalizzazione complessiva è del 2%, cioè 1% per il 60esimo anno più 1% per il 61esimo anno, se l’anticipo è a 59 anni la penalizzazione è del 4%, ossia il 2% per il 59esimo annoda sommare all’1% per il 60esimo e il 61esimo annodi età.

Sono previste delle deroghe per i soli lavoratori dipendenti del settore privato, in particolare:

1) per quei lavoratori che entro il 2012 matureranno un’anzianità contributiva di almeno 35 anni, e che avrebbero maturato i requisiti per il trattamento pensionistico entro lo stesso anno prima della data di entrata in vigore della legge 214/2011;

2) per coloro i quali hanno 35/36 anni di contributi, e 60/61 anni di età (quota 96). Questi lavoratori potranno conseguire la pensione anticipata con il compimento dei 64 anni rispetto ai 66 previsti;

3) le lavoratrici che avrebbero diritto alla pensione di vecchiaia con un’età non inferiore a 64 anni, se matureranno entro il 2012 un’anzianità contributiva non inferiore ai 20 anni e un’età anagrafica di almeno 60 anni.

Federico Nicastro
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