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La durata di un mutuo

Come sono cambiati i tempi! fino ad un decennio fa la durata media di un mutuo fatta da una famiglia italiana si aggirava attorno ai quindici anni; oggi, invece, la durata di un mutuo si è allungata enormemente, fino a diventare un finanziamento che verrà portato avanti dai nostri figli

di Paolo Buro 16 apr 2009 ore 11:28

Articolo a cura di ProfessioneFinanza.com

Gli istituti che erogano i mutui ormai offrano mutui con le durate più svariate in funzione delle esigenze della clientela. Si possono trovare mutui che partono dai 5 anni fino ad arrivare a scadenze fino ai 50 anni. Certamente un buon mediatore del creditore deve saper valutare il mutuo migliore non in funzione della retrocessione data dalla banca in funzione della durata (più lunga è la durata, ovviamente maggiore saranno gli introiti della banca e di conseguenza del mediatore del credito) ma solo in relazione alle reali esigenze e obiettivi del cliente. La maggior parte delle volte il cliente non riesce a comprendere quali sia la durata ottimale per lui. Certamente non si può offrire un mutuo, al di là dei dati anagrafici del cliente, a tutti in modo indistinto.

A questo punto bisogna chiedersi: meglio un mutuo di breve durata oppure uno con scadenza più lunga? La riposta è ovvia: dipende dalla situazione specifica attuale di ogni cliente e da quelle prospettiche date dalle sue entrate. Si faccia un esempio; è chiaro che una coppia appena sposata con redditi da lavoro dipendente può orientare le sue scelte verso un mutuo con scadenze medio lunghe; in questo modo la coppia può cercare di trovare un riequilibrio economico, dopo l’impatto del loro mutuo. Mentre un professionista, già affermato, con le spalle coperte da risparmi e attività accumulate nel tempo, può benissimo optare verso alternative di finanziamento di breve durata.

Bisogna considerare che uno dei fattori più importanti di un mutuo è rappresentato appunto dalla dilazione nel tempo concessa al mutuatario nella restituzione del capitale finanziato, cioè la durata di un mutuo. Si può affermare che la maggiore durata di un mutuo determina una diminuzione dell'importo di ciascuna rata di ammortamento, dando in questo modo un maggior respiro al mutuatario; il tutto, però, comporta anche, complessivamente, il pagamento di un ammontare maggiore di interessi, proprio perché il capitale viene restituito con maggior lentezza. La prassi inoltre evidenzia che a una durata più lunga corrisponde anche un aumento del tasso di interesse, a compensare un evidente maggior rischio della banca. La restituzione della somma mutuata avviene, dunque, secondo i termini che vengono fissati dalle parti: il complesso di questi accordi costituisce il piano di ammortamento.


Paolo Buro
http://www.professionefinanza.com/
paoburo@tin.it

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