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I controlli fiscali sui conti correnti: quali dati vedrà l’Agenzia delle Entrate

Sistemi informatizzati e banche dati: grazie a questi strumenti il Fisco vuole sapere se il nostro tenore di vita è in linea con i nostri redditi. Vediamo su quali informazioni si concentrerà

di Antonello Scrimieri 13 feb 2015 ore 10:55

Il nostro legislatore nel corso degli ultimi anni ha trasformato ogni procedura di controllo da cartacea in telematica al fine di creare degli archivi intelligenti che autonomamente riscontrassero le “anomalie tributarie degli italiani”.

COME FUNZIONA IL SISTEMA DI CONTROLLO
La complessa macchina di controllo dell’Amministrazione Finanziaria italiana continua ad arricchirsi di strumenti e dati per avere sempre sotto controllo il tenore di vita di ogni italiano. Molti anni fa nessuno avrebbe immaginato che l’uso del contante si sarebbe così drasticamente ridotto. Ogni transazione illecita si basava su scambi di banconote di grosso taglio, che via via si sta cercando di eliminare completamente dal mercato. Oggi neanche più i conti svizzeri sono nel completo anonimato.

Come molti già sanno, l’Amministrazione Finanziaria ogni anno riceve dai CAF e Consulenti Fiscali i dati reddituali di ognuno di noi e li confronta con una serie di informazioni e parametri. Queste analisi consentono di capire se quello che un italiano guadagna è sufficiente per sostenere le spese che effettua. Qualora così non fosse il Fisco potrebbe decidere di approfondire le sue indagini.

LE NOVITA’ DEL 2015
Vediamo ora cosa è stato implementato con la disciplina entrata in vigore nel 2015. Con queste manovre normative il nostro Legislatore sta cercando di monitorare sempre più i dati relativi alle spese personali. Per questo motivo ha stretto intese e ha previsto norme che consentissero all’Amministrazione Finanziaria di ricevere i dati degli estratti conto dei contribuenti Italiani. Con questa operazione oggi il Fisco saprà:

1) il saldo contabile a inizio e a fine anno;
2) l’importo totale degli accrediti effettuati e quello degli addebiti nello stesso anno.

Le banche e gli intermediari finanziari sono chiamati ad inviare dati in relazione ai conti correnti sia per il 2013 che per il 2014.

Se il rapporto finanziario è stato aperto nell'anno in corso andrà comunicato il saldo iniziale all'apertura mentre se il conto è stato chiuso nell’anno in corso andrà comunicato il saldo finale alla chiusura.

I dati sul 2013 arriveranno entro il 2 marzo e quelli sul 2014 entro il 29 maggio, come stabilito dal provvedimento dell’Agenzia delle Entrate. A partire dal 2015, saranno a disposizione anche i dati relativi alla giacenza media, come previsto dall'ultima legge di stabilità.

SEMPRE PIU’ DATI PER L’AGENZIA DELLE ENTRATE
Per quanto riguarda gli strumenti finanziari quali depositi di titoli e/o obbligazioni gli intermediari dovranno comunicare all’Agenzia delle Entrate:

1) il controvalore dei titoli rilevato ad inizio e a fine 2013 e ad inizio e a fine 2014 come riportato in estratto conto;
2) l'importo totale sia degli acquisti che dei disinvestimenti di titoli o fondi effettuati nel 2013 e nel 2014.

Per quanto riguarda i conti deposito a risparmio libero e vincolato andranno inviati:

1) i saldi contabili a inizio e a fine 2013 e a inizio e a fine 2014;
2) gli importi totali sia degli accrediti che degli addebiti effettuati nel 2013 e nel 2014.

La comunicazione alla grande banca dati del Fisco riguarda anche carte di credito e carte di debito. L’Amministrazione Finanziaria conoscerà l'utilizzo del plafond di spesa a inizio e a fine periodo, per le prepagate ricaricabili, conoscerà anche l'importo totale delle ricariche effettuate nel 2013 e 2014.

Questo scritto è redatto a solo scopo informativo, può essere modificato in qualsiasi momento e NON può essere considerato sollecitazione al pubblico risparmio. Il sito web non garantisce la correttezza e non si assume la responsabilità in merito all’uso delle informazioni ivi riportate.
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