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Il reddito di cittadinanza: la proposta di Grillo e l’esempio francese

Gli 800-1000 euro al mese ipotizzati dal M5s sono una misura troppo onerosa poco chiara quanto a destinatari, ma l’Rsa introdotta nel 2009 da Parigi dimostra che la via può essere percorsa

di Carlo Sala 12 mar 2013 ore 14:09
Reddito di cittadinanza o reddito minimo garantito? Entrambe misure di sostegno agli individui di un Paese, le 2 ipotesi hanno fatto ingresso nel dibattito pubblico italiano con il MoVimento 5 Stelle di Beppe Grillo, in maniera invero piuttosto confusa.

Il reddito di cittadinanza è un sussidio universalista destinato a tutti a prescindere dalle loro condizioni economiche e differisce dal reddito minimo garantito perché quest’ultimo è un reddito di sussistenza riconosciuto dallo Stato solo a chi ne ha bisogno perché ha perso il lavoro o perché con lo stipendio non raggiunge l’autosufficienza (secondo i sostenitori di questo provvedimento, il reddito minimo garantito potrebbe sostituire anche le pensioni minime e dovrebbe tener conto di alcune variabili come i figli a carico e la disabilità).

Pur riconoscendo al reddito di cittadinanza il vantaggio di non avere effetti discorsivi sulla propensione a lavorare che invece ha il reddito minimo garantito – ipotizzando che ciascun cittadino riceva 1000 euro al mese, se questa cifra è vincolata a uno stato di disoccupazione il provvedimento può indurre a rifiutare un lavoro pagato 1200 euro, se viceversa i 1000 euro vengono corrisposti a prescindere dalla situazione occupazionale il provvedimento non altera la propensione al lavoro – molti critici, come lavoce.info, lo ritengono inattuabile perché eccessivamente oneroso: ne usufruirebbe infatti l’intera popolazione (il provvedimento sarebbe anche potenzialmente iniquo, poiché la cifra verrebbe corrisposta anche ai ricchi).

Per quanto oneroso, il reddito minimo garantito appare invece misura meno gravosa, perché per sua natura destinata a una platea selezionata di beneficiari – i disoccupati anzitutto – che per quanto vasta è pur sempre solo una frazione dell’intera popolazione. Secondo lavoce.info, un reddito di cittadinanza di 500 euro mensili a tutti gli italiani maggiorenni costerebbe intorno ai 300 miliardi (il 20% del Pil), mentre un reddito minimo garantito di pari importo mensile costerebbe solo 8-10 miliardi.

Il M5s invero si spinge un po’ più in là quanto alla cifra da erogare, ipotizzando 800-1000 euro al mese, senza tuttavia precisare esattamente chi ne sarebbero i beneficiari. A fronte di 18 milioni di disoccupati italiani tra i 15 e i 64 anni, il sito repubblicadeglistagisti.it ha calcolato che occorrerebbero, solo per i disoccupati, 74 miliardi l’anno (mentre le misure proposte dal movimento per recuperare risorse pubbliche non frutterebbero più di 24,3 miliardi.

Misure di sostegno al reddito sono molto diffuse nel Nord Europa, ma il modello più facile da trasfondere nella realtà italiana – sia sotto il profilo demografico che dal punto di vista dell’organizzazione del welfare state – appare quello francese: il Revenu de Solidarieté Active (Reddito di Solidarietà Attivo). Introdotto nel 2009 garantisce ai disoccupati da 470 - per una coppia senza figli - a 980 – per un coppia con 2 figli - euro al mese (una variante dell’Rsa garantisce un reddito integrativo anche alle famiglie che lavorano ma percepiscono stipendi sotto una certa soglia: in questo caso per ogni euro guadagnato l’RSA fornisce 0,62 euro di reddito addizionale. Rivolto a tutti gli over 25 (e anche agli under 25 se hanno figli a carico) e subordinato all’obbligo per i beneficiari di cercarsi un lavoro (per questo gli stessi beneficiari sono tenuti a iscriversi al Pôle Emploi, il servizio di collocamento pubblico transalpino - l’Rsa ha sostituito 9 tipologie di sussidio precedentemente in vigore in Francia, comportando uno stanziamento pari allo 0,6% del Pil, che rappresenta un aggravio dello 0,1% del Pil (circa 1.5 miliardi) rispetto al sistema di tutela precedenti (il costo aggiuntivo è stato finanziato aumentando dell’1,1% la tassa per contributi sociali sul reddito da capitale).

Utilizzato da 1,8 milioni di famiglie francesi (circa 3,8 milioni di persone) nel 2010, secondo le prima analisi del Ministero del Tesoro francese l’Rsa ha aumentato il reddito al consumo mediano del 18% (da 699 a 825 euro al mese al dicembre 2009) e dovrebbe aumentare il reddito disponibile per circa 2,3 milioni di persone (di contro, un effetto indesiderato noto dell' RSA è quello di intrappolare i percettori dei redditi più bassi, perlopiù donne, in lavori part-time).

Carlo Sala Questo scritto è redatto a solo scopo informativo, può essere modificato in qualsiasi momento e NON può essere considerato sollecitazione al pubblico risparmio. Il sito web non garantisce la correttezza e non si assume la responsabilità in merito all’uso delle informazioni ivi riportate.
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