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Il gioco d’azzardo tra politica e rischi per i cittadini

E’ oggi la terza industria in Italia. Ma lo Stato non ha il pieno controllo della situazione, e molti sono i rischi che si stanno trasformando in fenomeni reali da contrastare

di Redazione ABCRisparmio 7 gen 2013 ore 10:37
Con un giro d’affari che sfiora gli 80 milioni di euro, il gioco d’azzardo è oggi la terza industria in Italia. Lo Stato però, nonostante le leggi e le regolamentazioni introdotte per una corretta gestione del settore, non ha il pieno controllo della situazione: molti sono i rischi che si stanno trasformando in fenomeni reali da contrastare.

L’Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato è un occhio vigile e sempre aperto su quanto avviene nel mondo dell’azzardo - soprattutto in seguito alla crescita esponenziale del gioco online – monitora il comportamento degli operatori, controlla e approva le transazioni tra i giocatori e le poker room in rete: mette, insomma, una sorta di “sigillo di garanzia” della legalità.

Ma tutto ciò sembra non bastare, per diversi motivi: prima di tutto, perché è lo stesso mondo della politica a essere confuso. Basti pensare che ci sono candidati politici che si appoggiano al gioco d’azzardo per promuovere i propri programmi di governo, proponendo di creare nuovi posti di lavoro attraverso la costruzione di casinò. Non è fantapolitica, ma quanto proposto recentemente durante una campagna elettorale in Sicilia da parte di una candidata che, in realtà, ha semplicemente dato voce concreta a un’idea politica presente in molti partiti di opposti schieramenti.

Ma così si rischia davvero di sottovalutare il pericolo di infiltrazioni mafiose, e si rischia altresì di far crescere il volume d’affari illegale del gioco d’azzardo – che si aggira oggi intorno ai 10 milioni di euro – gestito dalle criminalità organizzate.

E, last but not least, in questo nostro tempo di crisi e profonda insicurezza, sono sempre più gli italiani che cercano nel gioco una distrazione, un modo per dimenticare i problemi quotidiani. Purtroppo però, basta un attimo per perdersi tra slot machine, gratta e vinci e casinò, e diventare dipendenti dal gioco d’azzardo. Ludopatia, la chiamano gli esperti: una vera e propria piaga sociale, da molti definita la “malattia del ventunesimo secolo”, che coinvolge oggi un milione e mezzo di italiani.

Illegalità, criminalità organizzata e ludopatia sono tre fenomeni strettamente interconnessi, perché è un attimo, quando si è perso tutto al gioco, mettersi nelle “mani sbagliate”. È proprio qui che lo Stato e la politica devono far sentire più forte la loro voce, tutelare i giocatori e far vincere la legalità: quello che serve, più di tutto, è un senso di responsabilità profondo e diffuso, perchè il gioco, anche d’azzardo, resti sempre e solo un gioco.

Questo scritto è redatto a solo scopo informativo, può essere modificato in qualsiasi momento e NON può essere considerato sollecitazione al pubblico risparmio. Il sito web non garantisce la correttezza e non si assume la responsabilità in merito all’uso delle informazioni ivi riportate.
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