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Risparmio energetico: gli ecoquartieri

Nati in centro e nord Europa per un futuro di sostenibilità ecologica ed umana, potrebbero diventare la nuova frontiera dell’edilizia urbana. In Italia solo qualche traccia, per ora.

di Marco Delugan 10 ott 2011 ore 10:57
Costruzioni a risparmio energetico, niente traffico e tanto spazio per stare insieme. Sono gli ecoquartieri. Ne abbiamo parlato con Andrea Poggio vicedirettore generale di Legambiente e responsabile della direzione nazionale di Milano.

Cosa sono gli ecoquartieri - Gli ecoquartieri non esistono in Italia, almeno come li intendiamo noi. Ne esistono però in Europa, e alcuni di questi li abbiamo presentati alla mostra “Green Life” che abbiamo fatto l’anno scorso come Legambiente alla triennale di Milano. Sono quartieri con poco traffico e case ecologiche. In Italia, la cosa che assomiglia di più ad un ecoquartiere è stata costruita a Bolzano: un quartiere interamente in classe A, la certificazione di risparmio energetico più alta oggi possibile in Italia.

Esempi europei - Più in dettaglio, gli ecoquartieri del centro e del nord Europa – la maggior parte sono lì - nascono dall’esigenza di risparmiare energia, di ridurre i costi per il riscaldamento invernale. In Austria sono stati progettati e realizzati quartieri solari, per cercare di ottimizzare la cattura dell’energia del sole in modo che nessuna casa vada in ombra in inverno. In altri casi sono quartieri senz’auto, perché sono in prossimità dei centri storici, cosa che accade da anni nella riconversione dei quartieri di Amsterdam. A volte sono stati costruite abitazione pensate per chi non ha l’automobile, ad esempio a Vienna, con l’ascensore grande per portare la bicicletta fino al pianerottolo di casa o al garage delle biciclette, soluzioni che garantiscono molto spazio libero per i giochi dei bambini e i luoghi di ritrovo di caseggiato.

Dove vengono costruiti - Nella gran parte dei casi o sono il risultato di riconversioni di aree ex industriali o ristrutturazioni di vecchi quartieri degradati, sono quartieri comodi, vicino al centro città, con mezzi pubblici vicini e accessibili. Sono quartieri densi, dove ci sono centri commerciali, scuole, la Posta, dove ci sono i servizi della città tra cui i trasporti pubblici e di mobilità sostenibile, dove si gira in bicicletta, dove gli spazi collettivi sono meno rumorosi perché c’è meno traffico e sono dedicati alla vita della gente come lo erano una volta le piazze delle città. Quartieri dove le percorrenze sono limitate, e magari alla fine ci si muove di più ma a piedi o in bicicletta e quando si devono fare degli spostamenti maggiori esistono treni, metropolitane e autobus che ti permettono di collegarti velocemente con il resto del mondo. Insomma, dove l’automobile diventa un impiccio.

A Milano si potrebbe… - A Milano si sta costruendo un grosso quartiere a Porta Nuova. Vicino a Porta Nuova ci sono la linea ferroviaria, quella del passante ferroviario, e due linee di metropolitana, quale occasione migliore per tentare di imitare il grattacielo fatto da Renzo Piano nel centro di Londra? Questa costruzione non prevede parcheggi per automobili, perché i 3mila abitanti e gli altrettanti lavoratori che verranno ospitati potranno muoversi agevolmente con i mezzi pubblici, e i 30 posti auto a disposizione saranno riservati ai portatori di handicap, per le auto del carsharing e i taxi.

Ecoquartieri, opera pubblica del futuro - Ricostruire le nostre città sarà la vera grande opera pubblica dell’avvenire: la manutenzione dei centri storici, la ristrutturazione o ricostruzione completa di tutte le zone che ne hanno bisogno per diventare ecologiche, per un totale tra il 60% e il 70% del nostro patrimonio edilizio. Tutto questo avrebbe una grande ricaduta sull’economia senza inventarsi condoni edilizi e grandi opere inutili.

Costi e risparmio - Se una famiglia media spende fino a 2000 euro l’anno per climatizzare la propria casa e per i consumi di elettricità, utilizzando pannelli solari e nuovi modi di costruire a risparmio energetico potrebbe non pagare più nulla. La case fatte a risparmio energetico classe A costano, rispetto a quelle che seguono la normativa minima obbligatoria attuale, circa il 7% in più per i condomini e il 15% in più per le villette isolate. Ma il costo di costruzione è in realtà la metà di quello che alla fine paghiamo: bisogna aggiungere gli oneri di urbanizzazione e quello che si paga per la collocazione geografica, perché una casa in centro città costa più di una in periferia anche se il costo di costruzione è uguale. Considerando tutto questo, il costo aggiuntivo è di pochi punti percentuali, ma in pochi anni viene più che ripagato dal risparmio di energia che ne deriva.

Marco Delugan
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