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Se la Cina volesse salvare l’Europa

Il sostegno cinese darebbe immediato sollievo al mercato dei titoli di Stato dei paesi dell’Eurozona.

di Giacomo Saver 19 ott 2011 ore 10:08
Domanda - Ho letto su Soldionline di un piano “segreto” che la Cina avrebbe proposto all’Europa nel corso dell’ultimo G20 svoltosi a Parigi. Secondo l’articolo redatto da Mauro Introzzi, che riprendeva una notizia del tabloid inglese Sunday Times, la Cina avrebbe offerto investimenti massicci, pari a decine di miliardi, in titoli di Stato e infrastrutture del Vecchio Continente.

Se tutto questo fosse vero, e se realmente la Cina dovesse prima o poi investire massicciamente in Europa con ingenti somme e nel modo previsto dall’articolo, come dovrebbe comportarsi un investitore privato, a cosa dovrebbe fare attenzione, cosa dovrebbe acquistare?

Grazie

Risposta - Se la Cina scenderà in campo investendo in modo massiccio in Europa lo farà sia attraverso l'acquisizione di infrastrutture che le permetteranno una  penetrazione nei mercati dei beni e dei servizi ancora maggiore di quella attuale, sia attraverso l'acquisto di titoli di Stato.

Quest'ultimo investimento potrebbe trovare le sue ragion d'essere nelle seguenti motivazioni.

1) La volontà di investire delle somme liquide in strumenti finanziari denominati in una valuta comunque importante ancorché in crisi (l'Euro). Lo fecero i Giapponesi sul finire degli anni '90 allorché sottoscrissero in massa buoni postali a termine che grazie ai rendimenti offerti erano davvero molto competitivi. Forse noi italiani non ce ne eravamo accorti, ma i Giapponesi sì.

2) La volontà di offrire un “mezzo di scambio” per acquisire infrastrutture. Se l'obiettivo della Cina è quello di conquistare nuovi mercati, anche attraverso la massiccia presenza in loco, può darsi che le autorità di Pechino propongano all'Europa un patto di questo tipo: noi salviamo l'area dal pesante debito che la soffoca comprando titoli di Stato, ma in cambio voi ci lasciate diventare padroni di aeroporti, porti e quant'altro.

L'intervento della Cina potrebbe quindi configurarsi sia come un mero investimento di risorse finanziarie, sia come un “appoggio strategico” in vista di una maggiore presenza nelle economie reali dell'Eurozona. Ora non so dire se questo si tradurrà in una nuova “colonizzazione economica”, perché solo il futuro darà risposte certe a queste domande.

Quello che posso dire è che il sostegno cinese darebbe immediato sollievo al mercato dei titoli di stato, permettendo un ribassamento dei rendimenti ed una ripresa delle quotazioni. L'"appoggio" cinese, più che non allargare il ventaglio degli investimenti fattibili da parte di un italiano, contribuirà, semmai, a ridare fiducia alle persone che hanno in portafoglio titoli di stato e che temono di vedere decurtato il valore dei loro titoli.

Quindi il consiglio che do è quello di non modificare continuamente le proprie decisioni di investimento alla luce delle notizie economiche che si susseguono vorticosamente, ma di restare fiduciosi in merito alla tenuta dell'euro ed alla solvibilità dei titoli di stato italiani.


Per approfondimenti:

Il vero rischio dei titoli di stato

Conviene diversificare l'investimento in titoli di Stato esteri?

La protezione del risparmio


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Giacomo Saver
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