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Perché Etf che replicano lo stesso indice hanno rendimenti diversi?

ETF replicanti lo stesso indice dovrebbero avere performance identiche, mentre in realtà differiscono seppure di piccole percentuali...

di Lucio Sgarabotto 9 apr 2010 ore 15:37
Domanda

Gent.le Dr. Sgarbotto,

sappiamo che gli ETF replicano indici azionari. ETF replicanti lo stesso indice dovrebbero avere  performance identiche, mentre in realtà differiscono seppure di piccole percentuali.

Immagino che la differenza possa essere influenzata dalle differenti commissioni di gestione, ma non credo sia questa la causa principale della diversità di performance.

Mi chiedo se ogni ETF possa contenere percentuali diverse di quote di una stessa società, replicando cioè l'indice ma diversificando il paniere in base ad una strategia quantitativa.

La ringrazio infinitamente

Risposta

Gentile lettrice,
le performance di un ETF, come lei ben dice, sono sicuramente influenzate dai costi ma non solo. Su di esse influiscono fattori esterni alla capacità di replica dell’indice quali le modifiche del paniere dell’indice replicato e lo stacco dei dividendi, che possono o meno essere distribuiti, in ogni caso con una tempistica diversa da quella con cui sono considerati nel sottostante.

Altri fattori che incidono sui risultati diversi di ETF che replicano lo stesso indice dipendono dalle difficoltà e modalità di replica. Se replicare l’indice Eurostoxx 50 è relativamente semplice (solo 50 titoli), molto più difficile è replicare, ad esempio, il  RUSSELL 2000 TR INDEX composto da 2000 titoli a ridotta capitalizzazione di mercato. Il secondo ETF è sottoposto a maggiori rischi di ‘tracking error’ (differenza tra la performance del replicante e la performance dell’indice replicato) e pertanto è più facile riscontrare andamenti anomali.

Altra causa delle differenti performance risiede senza dubbio nelle modalità di replica: ad esempio, usare gli swap per replicare l’indice elimina il rischio di ‘tracking error’ che viene trasferito al provider dello swap (si introduce però il rischio controparte).

Ritengo invece non sia possibile che le strategie quantitative influiscano sul ‘tracking error’ semplicemente perché, visto che gli ETF sono a strategia passiva, introdurre una strategia quantitativa (come succede per gli ETF ‘RAFI’) impone la creazione di un nuovo indice.
 
Cordialmente

Lucio Sgarabotto
lucio.sgarabotto@gmail.com

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