Metter da parte con Etf e fondi pensione
Una strategia mista per garantire rendita e capitale ai figli
di Jonathan Figoli 29 lug 2009 ore 09:20Domanda di Daniele.
Gentili signori,
Gentili signori,
ho un figlio di 17 anni e uno di 9. Volendo accantonare qualcosa per loro pensavo di attivare dei piani d'accumulo su ETF scegliendo un mix opportuno di fondi nell'obiettivo di costruire un capitale che potrebbero usufruire una volta adulti.
Mi è stato anche suggerito di sottoscrivere una polizza vita (da Allianz) con beneficiari i figli, nell'ipotesi di un differente obiettivo, quello di creare una rendita pensionistica per loro. In questa maniera infatti si potrebbero fissare i parametri delle tabelle di mortalità ora in vigore che renderebbero più conveniente la conversione in rendita una volta finito il piano.
La polizza non prevederebbe obblighi di versamento, a parte soglie minime molto basse, salvo il fatto che il capitale maturato ovviamente varierebbe.
Il contratto prevede un tasso tecnico mentre caricamenti e retrocessioni mi sembrano contenuti.
Che ne pensate?
Vi ringrazio anticipatamente
Risposta.
Caro Daniele,
le faccio innanzitutto i miei complimenti per la visione a lungo termine a vantaggio dei suoi figli. Detto questo, non conoscendo gli importi che potenzialmente sarebbero da destinare a questa finalità, mi sentirei di consigliarle un mix delle due cose, ovvero investire una parte su un pac in etf sfruttando la sua caratteristica di non avere vincoli (può essere liquidato in qualsiasi momento), dall’altra un investimento in una forma di previdenza complementare che consente di tenere fisso l’obiettivo previdenziale e che potrebbe portare dei vantaggi fiscali (fino a complessivi 5.164 euro deducibili per lei o sua moglie).
Sulla forma di previdenza complementare, sinceramente, data l’età dei figli non investirei in un PIP (Piano individuale pensionistico, la polizza insomma) ma in un Fondo Pensione Aperto perché se da un lato se ne trovano anche con investimenti più aggressivi (tenga presente che prima che i suoi figli compiano 65 anni ne passa di tempo) dall’altro non essendo prodotti tipicamente assicurativi non hanno la componente caso morte che per quanto piccola rappresenta un costo implicito che, in un orizzonte lungo, porterebbe decurtare significativamente il montante finale.
Nel rimandarla su www.ProfessioneFinanza.com per gli approfondimenti del caso volevo chiederle di … mettermi in contatto con il suo assicuratore perché se davvero propone oggi delle polizze che fissano i parametri delle tabelle di mortalità gli potrei far avere numerosi clienti (le polizze con questa caratteristica in passato era anche abbastanza diffuse ma sono state tutte sostituite con nuovi prodotti che non fissano tali parametri e, oggi, sono davvero pochi fortunati in Italia coloro che oggi ne sono beneficiari…).
Cordiali saluti,
Jonathan Figoli
Jonathan.Figoli@professionefinanza.com
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Sulla forma di previdenza complementare, sinceramente, data l’età dei figli non investirei in un PIP (Piano individuale pensionistico, la polizza insomma) ma in un Fondo Pensione Aperto perché se da un lato se ne trovano anche con investimenti più aggressivi (tenga presente che prima che i suoi figli compiano 65 anni ne passa di tempo) dall’altro non essendo prodotti tipicamente assicurativi non hanno la componente caso morte che per quanto piccola rappresenta un costo implicito che, in un orizzonte lungo, porterebbe decurtare significativamente il montante finale.
Nel rimandarla su www.ProfessioneFinanza.com per gli approfondimenti del caso volevo chiederle di … mettermi in contatto con il suo assicuratore perché se davvero propone oggi delle polizze che fissano i parametri delle tabelle di mortalità gli potrei far avere numerosi clienti (le polizze con questa caratteristica in passato era anche abbastanza diffuse ma sono state tutte sostituite con nuovi prodotti che non fissano tali parametri e, oggi, sono davvero pochi fortunati in Italia coloro che oggi ne sono beneficiari…).
Cordiali saluti,
Jonathan Figoli
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