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Pensioni: riforma Fornero e meccanismo delle quote

C’erano una volta quota 96 e quota 97. Ma con il decreto “Salva Italia”, dal 1° gennaio 2013 le pensioni sono solo di due tipi, quella di vecchiaia e quella anticipata. Una breve Guida per fare chiarezza

di Federico Nicastro 30 apr 2013 ore 10:04
Con la nuova normativa prevista dal decreto “Salva Italia” emanato dal governo tecnico presieduto dal prof. Mario Monti – anche chiamata riforma Fornero - ad oggi le pensioni sono solo di due tipi: la pensione di vecchiaia ordinaria e la pensione anticipata. La riforma prevede anche la scomparsa definitiva del meccanismo delle quote – come quota 96 e quota 97 - e delle finestre mobili.

QUOTA 96
- La Legge del 24 dicembre 2007, n. 247 stabilisce che, per il periodo compreso tra il 1° gennaio 2011 e il 31 dicembre 2012, la quota per poter maturare il requisito pensionistico è 96 (per quota si intende la somma tra età anagrafica ed anzianità contributiva). E’ necessario però che vengano comunque rispettate due condizioni minime: l’età anagrafica, 60 anni, e l’anzianità contributiva, almeno 35 anni totali versati.

QUOTA 97 - Dal 1° gennaio 2013 invece, per i lavoratori che hanno maturato i requisiti entro il 31.12.2011 secondo la vecchia normativa, la quota utile per il pensionamento è invece 97, e l’età anagrafica minima 61 anni. Ai fini del conteggio della quota valgono anche le frazioni di anno, (così come previsto dalle circolari Inpdap n. 7 del 13 maggio 2008 e Inps n. 60 del 15 maggio 2008), fermo restando l’obbligo di rispettare l’età anagrafica minima e il requisito dei 35 anni di contributi totali versati. Infine, a seguito delle disposizioni contenute nella Legge del 30 luglio 2010, n. 122, in particolare all’art. 12, comma 1, il collocamento a riposo si concretizza attraverso il meccanismo cosiddetto della “finestra mobile”, ovvero la decorrenza effettiva della pensione è 12/18 mesi dopo aver maturato il requisito utile.

SCOMPARSA MECCANISMO QUOTE - E’ bene ricordare comunque che, con l’entrata in vigore della nuova normativa prevista dal decreto “Salva Italia” emanato dal governo tecnico presieduto dal prof. Mario Monti, ad oggi le pensioni sono solo di due tipi: la pensione di vecchiaia ordinaria e la pensione anticipata, che sostituisce la pensione di anzianità. Questa prevede la scomparsa definitiva del meccanismo delle quote e delle finestre mobili, che spostavano il collocamento a riposo di 12 mesi per i lavoratori dipendenti e 18 mesi per i lavoratori autonomi. Queste ultime sono infatti incorporate nell’innalzamento dell’età anagrafica.

Federico Nicastro

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