La riforma Amato
di Jonathan Figoli 27 lug 2009 ore 15:44Articolo a cura di ProfessioneFinanza.com
La prima riforma che apporta rilevanti modifiche al sistema previdenziale italiano avviene solo nel 1992, con il governo Amato, che oltre ad introdurre innalzamenti sia all’età pensionabile che alla contribuzione a carico dei lavoratori (anche le riforme successive andranno sempre in questa direzione senza mai prevedere correzioni a privilegi, talvolta anche cospicui, già maturati) allunga la base temporale per il calcolo della pensione che prima della riforma veniva parametrizzata solamente all’ultima retribuzione percepita (paradossalmente si poteva fare il “giramondo” per una vita e trovare, anche con accordi sottobanco, una lauta retribuzione appena prima dell’entrata in pensione per garantirsi una consistente prestazione pensionistica vitalizia).
La prima riforma che apporta rilevanti modifiche al sistema previdenziale italiano avviene solo nel 1992, con il governo Amato, che oltre ad introdurre innalzamenti sia all’età pensionabile che alla contribuzione a carico dei lavoratori (anche le riforme successive andranno sempre in questa direzione senza mai prevedere correzioni a privilegi, talvolta anche cospicui, già maturati) allunga la base temporale per il calcolo della pensione che prima della riforma veniva parametrizzata solamente all’ultima retribuzione percepita (paradossalmente si poteva fare il “giramondo” per una vita e trovare, anche con accordi sottobanco, una lauta retribuzione appena prima dell’entrata in pensione per garantirsi una consistente prestazione pensionistica vitalizia).
La riforma Amato entra in vigore il 29 aprile 1993, data chiave che rappresenta un primo spartiacque fra coloro che, a tale data, erano già iscritti all’Inps , anche grazie ad un solo giorno di lavoro svolto in precedenza, e che prendono convenzionalmente la denominazione di “vecchi iscritti”, e coloro, i cosiddetti “nuovi iscritti”, che hanno cominciato a lavorare solo successivamente a questa data. Questa prima distinzione sarà molto importante oggi per le diverse possibili scelte che potranno essere fatte nel semestre di silenzio-assenso nella decisione sulla destinazione del Trattamento di Fine Rapporto alla previdenza complementare.
Jonathan Figoli
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