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Pensione sociale: tutto quello che bisogna sapere

E' riservata a chi è in condizioni economiche disagiate. Vediamo a chi spetta la pensione sociale, l'importo, come fare la domanda e quanto dura.

di Carlo Sala 27 ago 2019 ore 15:22

La pensione sociale è la pensione riservata a chi è in condizioni economiche disagiate. Più nota come assegno sociale, nome ufficiale dall’1 gennaio 1996, vale per chi risiede legalmente in Italia, anche se straniero.

PENSIONE SOCIALE: SOMMARIO

A chi spetta la pensione sociale

Fino al 31 dicembre 2020 può chiedere la pensione sociale chi ha 67 anni di età ed un reddito annuo non superiore a 5830,76 euro (11.661,52 euro nel caso viva in coppia). Dal 2021 l’età anagrafica dovrebbe aumentare.

Per avere l'assegno sociale non conta la nazionalità del richiedente. Se non si è italiani occorre però risiedere in Italia da almeno 10 anni di fila ed essere registrati nell’anagrafe del Comune di residenza. Lo straniero che non appartiene a un Paese dell’Unione europea deve inoltre avere il permesso di soggiorno di lungo periodo.

Quanto si riceve

pensione-socialeLa pensione sociale viene corrisposta dall’Inps per 13 mensilità annue. Per quest’anno consiste in una somma massima di 458 euro che può però essere inferiore in base a quanto più vicino al tetto di 5830,76 euro è il reddito di chi richiede questa pensione. Di fatto percepisce la somma intera di 458 euro chi non ha alcun reddito ed è single o vedovo/a. Tutti gli altri percepiscono una somma che è tanto più distante da 458 euro al mese quanto più il reddito annuo si avvicina a 5830,76 euro. Nel caso di persona coniugata, l'assegno sociale diminuisce tanto più quanto più il reddito annuo della persona coniugata stessa supera i 5.954 (pari a 458 euro per 13 mesi) e si avvicina agli 11.908 euro (il doppio di 5.954 euro).

L'assegno sociale consente di percepire in aggiunta anche la pensione di cittadinanza, così da arrivare ad avere, grazie alla pensione sociale e di cittadinanza, fino a 780 euro al mese (se single) o 1.092 euro al mese (se coniugati). Per cumulare le due pensioni occorre ovviamente avere i requisiti richiesti per l’una e per l’altra.

Chi ottiene la pensione sociale inizia a riscuoterla dal mese successivo a quello di presentazione della domanda. Non è soggetta a Irpef e non è reversibile a favore di parenti se il suo percettore muore.

Come si calcola

Il disagio economico e l’importo da corrispondere come pensione sociale vengono calcolati in base alla verifica di una serie di possibili entrate. Le entrate sottoposte a verifica sono le seguenti e sono tutte eventuali, perché chi chiede la pensione sociale potrebbe averne solo alcune o nessuna:

  • redditi Irpef, al netto di tasse e contributi pagati sulle somme percepite;
  • redditi esenti;
  • redditi soggetti a ritenuta alla fonte a titolo d'imposta (come le vincite derivanti dalla sorte, da giochi di abilità, da concorsi a premi, corrisposte dallo Stato o da persone giuridiche pubbliche e private);
  • redditi soggetti a imposta sostitutiva (ad esempio interessi postali, bancari, legati a titolo di stati, interessi, premi e altri frutti delle obbligazioni e titoli similari, emessi da banche e società per azioni);
  • redditi di terreni e fabbricati;
  • pensioni di guerra;
  • rendite vitalizie erogate dall’Inail;
  • pensioni dirette erogate da altri Stati;
  • pensioni e assegni erogati a invalidi civili, ciechi civili e ai sordi;
  • assegni alimentari corrisposti a norma del codice civile.

Nel caso in cui chi chiede l'assegno sociale sia coniugato, le verifiche delle voci precedenti hanno luogo anche nei confronti del coniuge.

La verifica non ha luogo per le entrate legate a:

  • Tfr ed eventuali anticipazioni dello stesso;
  • reddito della casa di abitazione;
  • competenze arretrate soggette a tassazione separata;
  • indennità di accompagnamento per invalidi civili, ciechi civili e indennità di comunicazione per i sordi;
  • l'assegno vitalizio erogato agli ex combattenti della guerra 1915-1918;
  • gli arretrati di lavoro dipendente prestato all'estero.

Quando si può chiedere la pensione sociale

La pensione sociale può essere chiesta dal giorno successivo al 67esimo compleanno. Se però al compimento del 67esimo anno non sussistono tutte le altre condizioni richieste per quanto riguarda la residenza in Italia e il reddito occorre attendere fino a quando maturano queste condizioni.

La pensione sociale è la pensione riservata a chi è in condizioni economiche disagiate. Proprio per questo va richiesta di anno in anno, inviando all’Inps la domanda con tutta la documentazione che consente all’ente di previdenza di verificare la sussistenza delle condizioni che giustificano l’erogazione della pensione sociale.

L'assegno sociale non può essere corrisposto all’estero e viene sospeso a chi soggiorni per più di 30 giorni all’estero. Se la sospensione non viene meno, a un anno dall’inizio della sospensione stessa scatta la revoca della pensione sociale.

Come fare la domanda

La richiesta di pensione sociale va presentata all’Inps seguendo una di queste tre vie:

  • online, accendo attraverso il Pin dispositivo sul sito web dell’Inps;
  • tramite call center dell’Inps, chiamando lo 803164 (da rete fissa) o lo 06164164 (da rete mobile);
  • rivolgendosi gratuitamente a Caf e patronati.

Insieme alla domanda occorre presentare:

  • copia del codice fiscale e carta d’identità della persona che fa la richiesta e del coniuge, in caso il richiedente sia coniugato;
  • copia del provvedimento giudiziale di separazione o divorzio, nel caso il richiedente sia separato o divorziato;
  • autocertificazione della residenza e dello stato di famiglia;
  • modello Isee 2019, per consentire la verifica delle condizioni di reddito che giustificano l’erogazione della pensione sociale.

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