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Storia di credito e fregature

La storia di Claudia, di un Hi Fi mai comperato, di un prestito mai acceso

di Beatrice Rubini 6 ott 2009 ore 14:33
Articolo a cura di CRiF

«Mi chiamo Claudia, ho 33 anni, insegno in una scuola materna e in parallelo sto prendendo la laurea in pedagogia a Roma. A marzo, in vista della preparazione della mia tesi, sono andata ad un ipermercato con l’intenzione di acquistare un PC portatile, sfruttando la possibilità di poterlo pagare a rate con un finanziamento a tasso zero. Ero felice di aver trovato quell’occasione ma, inaspettatamente, ho ricevuto una brutta notizia dal rivenditore: non potevo usufruire di quella offerta vantaggiosa perché a mio nome risultava attivo un finanziamento sul quale gravavano seri ritardi nei pagamenti delle rate.

Ho subito pensato che fosse un errore di omonimia, anche perché io non avevo mai richiesto finanziamenti prima di quel giorno. Attraverso varie ricerche sono riuscita a risalire alla finanziaria che aveva erogato quel finanziamento a mio nome e ho scoperto che era stato concesso a dicembre per l’acquisto di un impianto HI FI presso un punto vendita di Latina.

Ero assolutamente incredula: negli ultimi anni non ero mai stata a Latina né tantomeno avevo comprato un impianto HI FI. Eppure i dati anagrafici che la finanziaria aveva erano esattamente i miei, tranne l’indirizzo di residenza e il recapito telefonico fornito. A quel punto ho chiesto di poter vedere copia del documento di identità che era stato presentato all’atto del finanziamento ed ecco l’amara sorpresa: i dati sulla carta di identità erano miei, mentre la foto era di un’altra donna che, però, ho riconosciuto.

Circa un anno fa mi aveva fatto un colloquio per un lavoro da babysitter. Non ci potevo credere! Avevo risposto ad un annuncio e, durante il colloquio, mi aveva chiesto la copia di un documento di identità. La richiesta mi era sembrata strana ma non volevo sembrare troppo diffidente e pertanto non avevo fatto obiezioni. E ora scopro che sono diventata vittima di un furto di identità! Non ho potuto fare altro che andare dai Carabinieri i quali mi hanno messo in guardia da questo tipo di truffe.»

Testimonianza raccolta da Beatrice RubiniManager Direzione Consumer di CRIF



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