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Il credito alle famiglie nell’anno della crisi

In forte calo le erogazioni per mutui e credito al consumo. Rischio povertà in agguato

di Andrea Di Turi 16 dic 2009 ore 10:57
La 27a edizione dell’Osservatorio sul Credito al dettaglio presentato di recente da Assofin, CRIF e Prometeia, ha sintetizzato in una sola parola gli effetti che la crisi ha prodotto sul mercato del credito alle famiglie: “dirompenti”.

I dati riferiti ai primi sei-nove mesi del 2009, infatti, parlano di una forte caduta del mercato, che già nel 2008 aveva frenato rispetto all’anno precedente e che ora mostra segni di un evidente stato di debolezza. Dati che, per di più, si inseriscono nel noto contesto di forte contrazione dei consumi, di tensioni sul mercato del lavoro e su quello immobiliare. Un quadro che è bene avere presente soprattutto per chi sta valutando l’ipotesi di richiedere un finanziamento per l’acquisto di un bene durevole importante o, a maggior ragione, per comprar casa.

Credito al consumo

Nel primo semestre del 2009 le nuove erogazioni nel mercato del credito al consumo, pari a quasi 29 miliardi di euro, hanno registrato una diminuzione del -11,2% rispetto allo stesso periodo del 2008. Nel successivo trimestre la tendenza non è mutata, per cui il calo complessivo segnato a fine settembre rispetto al 2008 è stato ancora superiore, arrivando a toccare il -12,1%. La debolezza del mercato italiano, in ogni caso, è risultata sostanzialmente in linea con quella evidenziata dagli altri mercati europei.

Veniamo ai singoli comparti. Quello che ha risentito maggiormente della crisi è stato il comparto auto-moto: i finanziamenti finalizzati all’acquisto di autoveicoli e motocicli sono diminuiti, in termini di erogazione nel primo semestre 2009 a confronto col 2008, del -20,3%. Un dato che nel terzo trimestre è migliorato, anche se di poco, portando a -19,3% la flessione nei primi nove mesi del 2009.

Segno negativo per la prima volta anche per il comparto dei prestiti personali: -13,1% il calo a fine giugno rispetto al 2008, peggiorato a -14,9% a fine settembre.

Prima volta in rosso anche per le carte revolving, che hanno visto una contrazione nel numero di carte in circolazione, sceso a fine giugno a 14,5 milioni (-0,9% sul 2008), anche se in termini di flussi di credito veicolati sono cresciute del 2,5% nei primi sei mesi del 2009. Crescita che però si è ridotta allo 0,2% nei nove mesi.

Ha rallentato, ma è comunque cresciuto (8% a fine settembre 2009), il comparto legato alla cessione del quinto dello stipendio/pensione, che però durante il terzo trimestre ha registrato una contrazione del -2,8% nei flussi erogati.

Mutui immobiliari

Anche le performance del mercato dei mutui immobiliari sono state fortemente negative, inserendosi nel quadro di profonda trasformazione che sta interessando il panorama immobiliare nel nostro Paese come nel resto del mondo. Fra le ultime ricerche al riguardo, si segnala quella di Royal Institution of Chartered Surveyors, la più importante associazione internazionale di professionisti del settore immobiliare, che ha rilevato come nell’80% dei 25 Paesi monitorati siano aumentate anche nel terzo trimestre del 2009 le “distressed sales” (proprietà soggette a pignoramento) riguardanti gli immobili commerciali.

La contrazione segnata in Italia nei mutui immobiliari nei primi sei mesi del 2009, in termini di flussi erogati, è stata del -12,5%. In particolare, sono calate del -28,2% le erogazioni di mutui immobiliari per acquisto (sono quasi i tre quarti del totale). Anche nel 2009, invece, è proseguita la crescita dei mutui di sostituzione e surrogazione: a fine giugno 2009 rappresentano il 17,1% del totale dei flussi erogati, contro il 13,8% di fine 2008.

Si segnala anche come, complice il perdurante regime di bassi tassi d’interesse, gli italiani abbiano ricominciato a premiare il mutuo a tasso variabile rispetto al mutuo a tasso fisso, con i primi saliti nel 2009 al 35% del totale (erano al 18% nel 2008).

Previsioni di ripresa lenta e lunga

Secondo il rapporto, la ripresa del mercato del credito alle famiglie sconterà tempi lunghi, con ritmi di crescita decisamente più contenuti rispetto a quelli a cui era stato abituato nel periodo pre-crisi.

Le previsioni dicono che:
- gli stock complessivi di finanziamenti in essere alle famiglie cresceranno del 3,1% nel 2010 e del 3,9% nel 2011
- il credito al consumo crescerà del 3,5% nel 2010 e del 5,1% nel 2011
- i mutui immobiliari riprenderanno più lentamente del credito al consumo, con i prestiti per l’acquisto di abitazioni che cresceranno del 3,2% nel 2010 e del 4% nel 2011.

Rischio povertà in agguato

Oltre che dal rapporto CRIF, le forti difficoltà del momento per le famiglie italiane sono state sottolineate anche dall’Osservatorio Regionale sul costo del credito realizzato da Caritas Italiana, Fondazione Culturale Responsabilità Etica e Centro Culturale Francesco Luigi Ferrari.

La situazione odierna descritta nel rapporto vede circa un quarto delle famiglie italiane impegnare intorno al 30% del reddito mensile per pagare il mutuo. La previsione, invece, è che una famiglia su quattro, fra quelle che nel 2010 acquisteranno casa, è destinata a ritrovarsi a rischio povertà. Percentuale che sale al 37% (più di una famiglia su tre) considerando le famiglie che il prossimo anno prevedono di abbandonare l’affitto e comprar casa stipulando un contratto di mutuo.

Andrea Di Turi
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