NAVIGA IL SITO

Rimborso IVA, come fare

A volte chi deve pagare l’Iva all’erario si trova in credito. In casi come questo non dovrà nulla allo Stato ma potrà chiedere il rimborso o mantenere il credito e compensarlo in futuro.

di Redazione ABCRisparmio 30 mag 2012 ore 10:54
L’Imposta sul Valore Aggiunto è un tributo per le imprese e per i professionisti, ovvero per i soggetti passivi che sono obbligati a versarla all’Erario. Tali contribuenti attraverso il sistema della rivalsa potranno chiedere questo tributo ai loro clienti e periodicamente lo verseranno nelle casse dello Stato nella misura risultate dalla differenza tra l’IVA ricevuta sulle vendite e/o servizi e l’IVA pagata sugli acquisti.

Può capitare, non di rado, che il soggetto passivo che dovrebbe versare l’Imposta sul Valore Aggiunto abbia una situazione creditoria eccedente rispetto quella debitoria; in questo caso non dovrà versare nulla allo Stato ma potrà optare per due strade differenti: chiedere all’Erario le somme eccedenti per l’IVA versata attraverso la procedura di rimborso o decidere di mantenere il proprio credito IVA in bilancio e compensarlo nel futuro o attraverso futuri debiti IVA sorti (compensazione interna) o compensare l’IVA a credito con altri tributi derivanti dalla propria attività.

Per questo tipo di compensazione (compensazione esterna) il contribuente dovrà prima effettuare l’annuale comunicazione IVA o alternativamente la dichiarazione IVA attestando all’Agenzia delle Entrate la situazione IVA maturata; dopodiché potrà attraverso il modello F24 riportare il credito IVA e farlo rivalere nei confronti delle altre imposte dovute (es. ritenute d’acconto, imposte sui redditi, ecc).

Qualora il soggetto passivo non voglia compensare i suoi crediti IVA, ma bensì voglia chiedere all’Amministrazione Finanziaria le somme a lui spettanti annualmente dovrà richiedere il rimborso compilando il nuovo quadro VR, della dichiarazione IVA annuale (come specificato delle istruzioni del quadro VR della dichiarazione che specifica che la compilazione del suddetto quadro spetta soltanto a chi chiede un rimborso).

Alternativamente il contribuente può chiedere un rimborso anche infrannualmente con il modello TR.

Per avere accesso alla procedura di rimborso devono esistere dei presupposti:

1) il richiedente imprescindibilmente deve essere un soggetto passivo IVA, ovvero un’impresa o un professionista;
2) il richiedente, nell’ambito della propria attività, ha una situazione IVA a credito, ovvero materialmente i crediti eccedono sui debiti.

Oltre questi due requisiti improrogabili devono esistere almeno una delle fattispecie qui riportate:

1) aver cessato la propria attività;
2) aver maturato una situazione creditoria per ogni anno nell’ultimo triennio, in questo caso è possibile chieder il rimborso pari al valore più basso delle tre dichiarazioni;
3) avere un credito non inferiore a 2.582,28 € e contemporaneamente una differenza tra l’aliquota media sulle vendite e sugli acquisti non inferiore a 10 punti percentuali;
4) avere un credito non inferiore a 2.582,28 € e contemporaneamente effettuare operazioni non imponibili non inferiori al 25% del totale effettuato nell’anno di riferimento;
5) avere un credito non inferiore a 2.582,28 € e contemporaneamente essere soggetto passivo IVA nazionale che effettua operazioni (prevalenti rispetto all'ammontare complessivo delle operazioni) all'estero, ma che soprattutto non abbia ivi trasferito una stabile organizzazione.

In presenza dei requisiti necessari, su menzionati, il contribuente può presentare telematicamente in dichiarazione annuale il modello VR. Tale operazione può essere effettuata dal primo febbraio dell’anno successivo fino al termine di presentazione della dichiarazione IVA ovvero il 30 settembre; con la possibilità di eccedere questi termini per ulteriori 90 giorni, dopo di che la domanda non è validamente presentata.

Inoltre per gli importi inferiori a 5.164,56 € non è obbligatorio presentare garanzie, che invece diventano obbligatorie se il contribuente chiede importi superiori alla suddetta cifra; inoltre se tali cifre eccedono i 15.000 € sarà necessario un visto di conformità del professionista che assevera la veridicità del credito richiesto. Inoltre non è dovuta garanzia qualora l’entità del rimborso non supera il 10% del totale dei versamenti (tributari e contributivi) effettuati nei due anni precedenti dal richiedente.

Sono esonerati dal prestare garanzie i cosiddetti “contribuenti virtuosi” ovvero soggetti che soddisfano determinate condizioni di solvibilità e affidabilità (citiamo alcuni esempi di tali contribuenti: attività d'impresa esercitate da almeno 5 anni; soggetti a quali non sono stati notificati avvisi di accertamento o di rettifica che comportino una differenza tra ammontare dell'importo accertato e quello dichiarato superiore al 10% degli importi dichiarati, se questi non superano 516.456,89 €;  il patrimonio netto dell’attività d’impresa non è diminuito di oltre il 40% rispetto all'ultimo bilancio approvato).

Antonello Scrimieri
Questo scritto è redatto a solo scopo informativo, può essere modificato in qualsiasi momento e NON può essere considerato sollecitazione al pubblico risparmio. Il sito web non garantisce la correttezza e non si assume la responsabilità in merito all’uso delle informazioni ivi riportate.
TUTTI GLI ARTICOLI SU: tasse 2012
da

SoldiOnline.it

Piazza Affari, gli indici chiudono sulla parità

Piazza Affari, gli indici chiudono sulla parità

Rialzi frazionali per Monte dei Paschi di Siena e Azimut. Peformance positive migliori per Saipem e per Brunello Cucinelli. Bene anche Juventus FC e Fincantieri Continua

Guide Lavoro

Le diverse tipologie di contratti di lavoro: caratteristiche e utilizzi

Le diverse tipologie di contratti di lavoro: caratteristiche e utilizzi

Da quello a tempo indeterminato a quello accessorio, passando per quello a tempo determinato, per quello in somministrazione e per tutte le altre tipologie di contratto di lavoro Continua »